I conti di Fiat superano le attese, ma il profit warning di Chrysler affossa il titolo. Il secondo trimestre della casa italiana si è chiuso, infatti, con un utile della gestione in crescita del 9% sopra il miliardo di euro, grazie anche all’aumento delle vendite (+5% su base annua a livello mondiale). L’utile netto ha toccato quota 435 milioni di euro, una cifra quasi raddoppiata rispetto al secondo trimestre dello scorso anno e molto superiore al consensus, a 305 milioni di euro.
Il Lingotto ha inoltre confermato le stime per l’intero esercizio: i ricavi dovrebbero attestarsi nella forbice tra 88 e 92 miliardi di euro, l’utile della gestione ordinaria tra i 4 e i 4,5 miliardi e l’utile netto tra 1,2 e 1,5 miliardi di euro.
In chiaroscuro, invece, i numeri di Chrysler. La controllata Usa di Fiat ha realizzato utili per 507 milioni di dollari nel secondo trimestre, registrando un aumento del 16% su base annua, così come in crescita è risultato l’utile operativo, a 808 milioni contro i 755 dello stesso periodo del 2012.
La società statunitense, però, ha comunicato che i suoi risultati, alla fine dell’esercizio, saranno inferiori alle attese degli analisti: le nuove stime per il 2013 parlano di un utile compreso tra gli 1,7 e i 2,2 miliardi di dollari contro i 2,2 comunicati in precedenza.
Nonostante i conti positivi, in tarda mattinata il titolo di Fiat arretra a Piazza Affari, cedendo il 4,05% a quota 6,045 euro ad azione, collocandosi in coda al Ftse Mib.