Cnh boccia la proposta di fusione con Fiat Industrial, ma il Lingotto non molla. L’amministratore delegato Sergio Marchionne è assolutamente convinto “dei benefici strategici e finanziari” dell’operazione. L’integrazione fra l’azienda italiana di veicoli industriali e la controllata olandese che produce macchine agricole e per le costruzioni – secondo il manager – “semplificherebbe la struttura societaria del gruppo con la costituzione di un’unica classe di azioni quotate a New York e la formazione di un’autentica alternativa, per dimensioni e capacità di attrarre gli investitori, alle maggiori società nordamericane operanti nel settore”.
Nella notte però lo Special Committee del consiglio d’amministrazione di Cnh ha stabilito che l’offerta arrivata da Torino è “inadeguata”. La società fa sapere in una nota di aver valutato “con attenzione la proposta di fusione del 30 maggio, tutte le informazioni disponibili e le opinioni dei consulenti Jp Morgan e Lazard” e di aver giudicato che “la proposta non fosse nel miglior interesse di Cnh e dei suoi azionisti”. D’altra parte, i consiglieri indipendenti di Cnh avevano già espresso perplessità sul concambio proposto da Torino (3,9 azioni di Fiat Industrial per una di Cnh).
Fiat Industrial ha risposto chiedendo ai propri advisor di incontrarsi con quelli dello Special Committee di Cnh. L’obiettivo è valutare se l’accordo sia possibile sulla base di nuovi termini e condizioni, tenendo conto della necessità di mantenere un appropriato rating per il gruppo, di attrarre una più ampia gamma di investitori internazionali e di costituire una adeguata base da cui perseguire future opportunità di crescita.
Stamane a Piazza Affari il titolo di Fiat Industrial perde oltre un punto percentuale.