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Fiat in rotta con il governo serbo per la joint venture sulla 500L: lo scrive il quotidiano Press

Secondo quanto riporta il quotidiano locale Press, l’azienda italiana starebbe “perdendo la pazienza” su almeno tre punti: il mancato investimento da un miliardo di euro promesso da Belgrado nella jv sullo stabilimento di Kragujevac, il ritardo dei lavori del nuovo bypass stradale intorno alla zona di produzione, e la produzione della nuova “Fica” in Serbia.

Fiat in rotta con il governo serbo per la joint venture sulla 500L: lo scrive il quotidiano Press

Intoppi per la Fiat in Serbia. Almeno stando a quanto riportato dal quotidiano locale “Press”, secondo il quale il Lingotto avrebbe già messo in guardia il governo di Belgrado, proprio nei giorni dell’avvio dell’esportazione sui mercati europei della nuova monovolume ‘500L’ prodotta in Serbia, in merito alla gestione dello stabilimento di Kragujevac, del quale l’esecutivo del Paese slavo detiene il 33% in joint venture con l’azienda italiana.

“La pazienza della Fiat sta finendo – scrive il Press -: l’azienda avanza tre principali obiezioni”, rispetto soprattutto ai mancati impegni del suo partner, che è tenuto a partecipare al maxi investimento di circa un miliardo di euro, con una quota di oltre 200 milioni, in parte sotto forma di nuove infrastrutture di sostegno alla fabbrica.

“Innanzitutto – si legge – lo Stato (serbo) in qualità di coproprietario della fabbrica, deve ancora 60 milioni di euro“. In aggiunta, si registra “un sostanziale ritardo dei lavori di costruzione del nuovo bypass stradale intorno a Kragujevac, così come della nuova bretella di congiunzione della città all’autostrada Belgrado-Nis (sud)”, il principale asse stradale del Paese, parte del corridoio pan-europeo n. 10.

Secondo la ricostruzione del quotidiano serbo, “il problema è che lo Stato ha a lungo rimandato il pieno adempimento dei suoi impegni” sul dossier Fiat. “I leader dell’azienda italiana – aggiunge Press – hanno ripetutamente concordato di posticipare alcune scadenze ed hanno mostrato grande comprensione, ma la loro pazienza sta lentamente finendo”. “Qualche mese fa – si legge ancora su Press – ci fu un contenzioso sul pagamento di 80 milioni di euro dal budget pubblico, destinati alla produzione della 500L. La disputa è stata poi risolta in qualche modo e agli italiani è stato promesso che i pagamenti sarebbero proseguiti regolarmente o, al peggio, con un ritardo minimo”.

Nel frattempo “è iniziata comunque la produzione della ‘Fica’ serba (la nuova 500L, ribattezzata con il nome dell’automobile identica alla vecchia ‘600’, che veniva prodotta in Jugoslavia su licenza Fiat, ndr)” osserva Press. Ivica Dacic, premier del neo insediato governo serbo nazionalista moderato, aveva annunciato che già nel corso di questa settimana “14 treni al giorno” inizieranno ad esportare sui mercati europei la nuova 500L da Kragujevac. Inoltre, “diverse centinaia di camion” si riverseranno d’ora in poi ogni giorno in città, per rifornire la fabbrica dei componenti della vettura in produzione. Il rischio è che, senza le nuove infrastrutture stradali completate, la cittadina della provincia serba vada in tilt.

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