Sergio Marchionne si sentirà piuttosto accerchiato in queste feste di Ferragosto. Mentre si prepara a sbarcare anche in Russia, sono almeno tre i fronti internazionali che stanno dando qualche grattacapo all’amministratore delegato della Fiat (ieri il titolo è calato del 4,26%, complici i timori sulla crescita economica, anche se oggi sta recuperando): le vendite della 500 negli Usa, l’alleanza con Tata a rischio e ora anche la perdita del primato in Brasile.
Appena nominata “Azienda dell’Anno 2011” dalla prestigiosa rivista Istoè Dinheiro, la Fiat brasiliana ha infatti incassato un amaro sorpasso dalla tedesca Volkswagen dopo nove anni di leadership del mercato. Nei primi quindici giorni di agosto il Lingotto ha infatti accusato un calo delle vendite del 4,4% su base annua rispetto a un aumento delle immatricolazioni complessive del mercato brasiliano dell’auto dell’1,7% (dati Fenabrave, la federazione brasiliana di settore). Scende così la quota di mercato di Fiat che si attesta al 22,35% dal 23,78% dei primi quindici giorni di agosto 2010 e dal 23,77% del luglio 2011. Ha recuperato posizioni, invece la Volkswagen che sale al 24,53%, in aumento dal 23,51% dell’agosto 2010 e dal 22,26 di luglio 2011.
Il Brasile è uno dei mercati più importanti per la Fiat di Marchionne: presente da 35 anni con 12 milioni di veicoli prodotti, da poco è sbarcata anche con il modello Freemont mentre sono appena partiti i lavori della seconda fabbrica del gruppo nel Paese. Da qui arrivano il 30% delle vendite mondiali del gruppo e da qui arriverà molta della crescita futura: il mercato dell’auto è atteso in aumento del 5,9% nel 2011. Dal fronte indiano, insieme al Brasile uno dei punti di forza della strategia di Marchionne, invece emergono preoccupazioni sull’alleanza con Tata stipulata nel 2006, sollevate dallo stesso presidente del gruppo indiano, Ratan Tata. In una recente intervista al Telegraph di Calcutta Tata ha infatti detto che è necessario rivedere i termini della collaborazione con il costruttore italiano per renderla più realistica in quanto “le stime in termini di volumi della nostra jv non si sono materializzate”. “Più per Fiat che per noi, aggiunge Tata, perché c’è stato un peggioramento del mercato”. Dai numeri del bilancio annuale di Tata consultato da Radiocor emerge che sono 20.493 le vendite di auto di Fiat (tra cui Fiat 500, Punto e Linea) nell’esercizio che si è chiuso a marzo 2011. Il gruppo indiano ha invece realizzato vendite per oltre 269.100 unità (incluse Fiat, Jaguar e Land Rover) dalle 232mila di un anno prima.
C’è infine il fronte Usa, dove, dopo l’acquisizione di Chrysler, Marchionne è di casa. Eppure anche lì le vendite del Lingotto stentano a decollare. Almeno per quanto riguarda la Fiat 500: l’obiettivo delle 50mila unità, ha affermato Laura Soave, la responsabile del marchio negli Usa, sembra difficile da raggiungere visto che fino ad ora sono stati venduti solo circa 8mila. Il problema deriverebbe dai ritardi nell’allestimento della rete di distribuzione. Ma ora la campagna pubblicitaria, assicurano da Torino, sta ingranando la quinta per recuperare il tempo perduto.