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Fiat giù, su Torino la tempesta perfetta

A New York è pronta a debuttare a settembre la 500 by Gucci ma a Torino per ora c’è poco da festeggiare. Fiat Industrial, già sospesa, guida anche oggi i ribassi del Ftse Mib con un calo del 5,75% appesantita dal taglio a neutral del rating da parte di Goldman Sachs e dai timori sulla domanda 2012 espressi dal gigante delle macchine agricole John Deere, settore in cui Fiat Industrial è presente tramite la controllata Cnh. Il gruppo ha perso il 29% solo nell’ultimo mese.

Ma ad andare sempre più giù è anche la Fiat: dopo i crolli dei giorni scorsi, oggi lascia sul campo il 3,74% a 4,174 euro per azione, dopo essere stata sospesa per eccesso di ribasso in calo del 4,99%. Nell’ultimo mese il titolo ha perso il 38,44%. Non che il resto del listino faccia meglio: il Ftse Mib cede anche oggi un buon 1,56%. E in Europa vanno male anche altri titoli dell’auto, come Daimler che perde il 4%, Volkswagen che perde il 2,83% e Bmw sotto del 4,16%.

Sull’auto la scure della recessione fa sicuramente più danni che da altre parti. E ieri Goldman Sachs ha tagliato le stime di vendita di automobili in Europa e negli Usa rispettivamente del 7 e del 3 per cento per il 2012. Mentre i primi contraccolpi arriveranno già dal 2011 con gli esperti di JD Power che hanno ridotto di 300mila unità le stime di vendita per l’anno negli Usa.

Ma la Fiat crolla anche per diverse ragioni individuali: le vendite della 500 negli Usa previste difficilmente verranno raggiunte; in Brasile le immatricolazioni a marchio Fiat sono scese del 4,4% su base annua mentre il mercato cresce dell’1,7% con la quota di mercato che scivola dietro quella tedesca della Volkswagen (per quanto la Fiat brasiliana si sia affrettata a precisare che il sorpasso dipenda dal calendario di promozioni delle vendite); la joint venture con l’indiana Tata si avvia a essere rivista perché deludente, secondo quando affermato dallo stesso partner indiano Ratan Tata.

Per trovare un barlume di ottimismo occorre guardare a Goldman Sachs che, dopo aver tagliato le previsioni per il settore e il prezzo obiettivo di Fiat a 11 euro da 12,9 euro, mette il titolo nella propria lista “convinction buy”, ovvero i titoli su cui puntare. Per ora però Sergio Marchionne vede le proprio stock option sfumare (il prezzo di esercizio è più alto delle attuali quotazioni).

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Categories: Finanza e Mercati