Le feste natalizie sono l’occasione ideale per regalare al nostro palato e ai nostri ospiti i migliori sapori del nostro Paese. E alla fine di ogni lauto pasto non può mancare il dessert. Non solo panettone, pandoro e torrone, l’Italia è ricca di tantissimi dolci natalizi, da quelli più noti a quelli meno conosciuti. Ecco un elenco regione per regione delle migliori prelibatezze da gustare per questo Natale 2021
VALLE D’AOSTA
La Micòoula è un dolce tipico della bassa Valle d’Aosta (Champorcher), tradizionalmente preparato durante le feste natalizie ma non solo. Nasce come un pane di castagne (il termine micòoula in patois significa “pane un po’ più piccolo e un po’ speciale”) e veniva impastato dalle donne del territorio in epoca Medievale. Dall’aspetto e dal sapore simile a quelli del pandolce ligure, si tratta di un pane dolce di segale, frumento e farina di castagne ripieno di uvetta, fichi secchi e, a volte, anche da scaglie di cioccolato. Accanto a questo dolce ci sono anche il Mecoulin di Cogne (simile al panettone) con uvetta aromatizzata al rhum, e le Tegole, cialde sottili e croccanti a base di mandorle e nocciole.
PIEMONTE
Famoso anche fuori dalla regione, il re dei dolci piemontesi è il Tronchetto di Natale, un soffice rotolo, realizzato con un impasto a base di uova, farina, fecola, lievito, burro e zucchero, farcito e ricoperto con una crema di marroni, mascarpone, cacao, brandy e panna montata. Per creare l’effetto della corteccia si incide la crema di copertura con i rebbi di una forchetta. Poi c’è il Crumbot, una pasta frolla fatta con uova, burro, zucchero e lievito impreziositi dai canditi di arance e ciliegia e dalle gocce di cioccolato. Molto conosciuto è anche il Bonet (di origine Langarola) è un dolce al cucchiaio a base di amaretti, cacao, latte e rum. Infine, il Cioccolato Gianduja è il simbolo della città torinese si trasforma in una golosa torta per soddisfare gli amanti del cioccolato che sorprende con la croccantezza delle nocciole.
LIGURIA
Al primo posto c’è il Pandolce genovese, della stessa famiglia del panettone, il dessert delle feste natalizie per antonomasia. Di forma circolare, ne esistono due versioni “alto” e “basso”, la prima (l’originale) richiede tempi di lievitazione più lunghi. Sia alto che basso, il Pandolce è fatta con farina, burro, anice, lievito, uva sultanina, zibibbo, zucca candita, cedro candito, pinoli, acqua di bergamotto, semi di finocchio. Altro dolce tipico di questa regione sono i Canestrelli di Torriglia, biscotti di pasta frolla a forma di fiore, fatti con tanto burro, farina e zucchero. Indimenticabile la Spungata, un dolce tipico del periodo natalizio che prende il suo nome per l’aspetto spugnoso e irrgeolare. È una torta con una base di pasta simile alla pasta brisée, riempita con marmellata di mele e pere, frutta candita, pinoli e mandorle, e ricoperta da un secondo strato di sfoglia.
LOMBARDIA
Il simbolo delle feste è sicuramente il Panettone, che non può mancare sulle tavole milanesi durante le feste natalizie. A base di uova, zucchero, spezie, frutta candita e uvetta, è uno dei dolci simbolo del nostro Paese durante questo periodo. Ormai esistono tante versioni e varianti originali. Crema invece vanta la Spongarda, un pane dolce di lunga conservazione arricchito di frutta secca legata dal miele che unisce anche spezie, mele, nocciole, cedro candito e uva sultanina. In Valtellina famosa è la Bisciola, una pagnotta simile al Panettone, alla quale si possono aggiungere castagne, frutta secca, uvetta fichi e noci. Poi c’è la Bossolà (Bussolà o Bissolà), una ciambella casalinga della tradizione bresciana, che nella ricetta originale prevede tre impasti e le stesse tecniche della lievitazione del panettone milanese. Una menzione va fatta anche al Panettone di Bergamo, Polenta e osei: pan di spagna imbevuto di liquore all’arancia ricoperto di pasta di mandorle gialla (per ricordare la polenta) e sopra uccelletti di cioccolato o marzapane a guarnire. Famoso anche il Torrone di Cremona.
TRENTINO ALTO ADIGE
Lo Zelten è il dolce natalizio più legato alla tradizione trentina e si prepara durante i giorni dell’Avvento per poi mangiarlo a Natale (selten in tedesco significa “raramente”). Simile a una torta morbida, l’impasto tradizionale è a base di uova, burro, zucchero, farina, lievito e frutta secca. Vi sono diverse versioni una di queste prevede l’aggiunta di miele nel ripieno.
VENETO
Ovviamente il re dei dolci per questa regione è il Pandoro, simbolo natalizia per antonomasia. Il Pandoro nasce nel 1200 a Verona con il nome di Nadalin, meno burroso ma più dolce rispetto alla variante odierna. Fu Domenico Melegatti (pasticcere veronese) a brevettare il dolce che conosciamo tutti a fine ‘800. Poi c’è il Marzapane, anche se al giorno d’oggi tutti lo associano al meridione in realtà questo dolce è molto legato alla città di Venezia. Il suo nome deriva da “Marci panis“, “il pane di San Marco”, dato che i veneziani avevano il monopolio sui mercati dell’Europa settentrionale e lo facevano arrivare in commercio in pezzi di pani, contrassegnati proprio con il Leone di San Marco. Semplice ma apprezzato in tutta Italia è il Mandorlato, dolce tipico veronese, fatto con miele, zucchero, albume d’uovo e mandorle. Altro dolce molto famoso in questa regione è la Pagnotta del Doge, un dolce natalizio che nasce a Villadose, (provincia di Rovigo) era meta di vacanza per i nobili. Si trattava, in origine, di una pagnotta addolcita con miele, fichi, burro, uova, noci.
FRIULI VENEZIA GIULIA
Per concludere il pranzo o la cena di Natale, sulle tavole friulane si possono trovare la Gubana e gli Strucchi. Dolci tipici delle Valli del Natisone al confine con la Slovenia, la Gubana, ha forma tonda e viene servita come se fosse una torta arricchita da uvetta, pinoli, noci e grappa. Mentre gli Strucchi sono più piccoli e possono essere inzuppati nella grappa. Il Presnitz è il terzo dolce tipico triestino preparato sempre con frutta candita, frutta secca e rhum. Un’altra opzione è la Putizza, una specie di focaccia dolce arrotolata su se stessa e ripiena di frutta secca e cannella con un goccio di rhum. E anche le Castagnole, tipiche del Carnevale, in questa regione diventano un dolce per Natale.
EMILIA ROMAGNA
Il dolce natalizio più tipico bolognese è sicuramente il Panspeziale o Certosino, a base di mandorle, pinoli, cioccolato fondente e frutta candida. Affonda le sue origini nel Medioevo quando a produrlo erano i farmacisti, detti prima speziali e poi certosini. Un altro dolce molto tipico romagnolo è il Panone di Natale, simile al certosino ma più calorico e diffuso soprattutto nelle campagne. Infine, un dolce natalizio del ferrare è il Pampepato, un dessert molto gustoso dalla forma di zuccotto, un impasto di cacao, mandorle e canditi insaporiti da cannella e chiodi di garofano tutto ricoperto dal cioccolato fondente.
TOSCANA
Il Natale in Toscana fa rima con…Panforte! Questo dolce spopola nelle pasticcerie senesi. Anche noto come torta di Siena, il Panforte è fatto di frutta candita, zucchero a velo posto sulla superficie ruvida, spezie e un’ostia di amido come base. Altro dolce tipico della cucina senese sono i Ricciarelli, morbidi biscotti alle mandorle le cui origini risalgono al XIV secolo, diversi dai cantucci che tutti conosciamo. Fra le prelibatezze natalizie meno conosciute ci sono le Copate senesi, dolci a base di miele, noci e mandorle, una sorta di croccante racchiuso tra due ostie che pare si preparasse nel senese già da prima del ‘400.
UMBRIA
Anche in questa regione, il re dei dolci natalizi è il Panpepato. Un dolce ricco di sapore a base di noci, mandorle, nocciole e cioccolato fondente arricchito con spezie, aromi e frutta secca. Poi c’è la Rocciata (anche Attorta o Tortella), un ripieno di frutta secca avvolto da una pasta sottile, che viene arrotolata su se stessa. La Pasta dolce, invece, è il dolce delle vigilie: pasta condita con frutta secca, cacao, alchermes e pangrattato. Infine, il Torciglione, un impasto di albume, zucchero e mandorle, modellato a forma di serpente.
MARCHE
La pizza di Natale, “Pizza de Natà”, è dolce marchigiano per eccellenza, Una preparazione semplice e di origine contadina, ma ricca di ingredienti tipici dei dolci natalizi come frutta secca, uvetta e i fichi secchi che vengono amalgamati alla pasta del pane insieme alla scorza grattugiata di limone e di arancia, allo zucchero, e a un po’ di cacao e di olio d’oliva. Poi famoso è il Bostrengo, anche conosciuto come lo svuotacredenza. Simile al panforte toscano, questo dolce a base di frutta secca e candita e cereali come riso, orzo e farro perlati sa proprio di tradizione contadina. Non mancano versioni più ricche che prevedono l’aggiunta di rhum, miele e cacao in polvere nell’impasto.
LAZIO
Una variante del Panpepato umbro è il Pangiallo laziale, originariamente fatto con lo zenzero. Oggi, tuttavia, la ricetta prevede la sostituzione di questo ingrediente con fichi secchi, noci, mandorle, nocciole e pinoli. Ma anche il Pampepapato è tipico delle festività laziali a differenza che qui il pepe e le spezie si usano davvero. Tipico della Ciociaria, l’impasto contiene nocciole, frutta secca, miele, uva passa, canditi e cioccolato; il pepe conferisce un retrogusto gradevolmente piccante. Famoso nella regione, il Pan del Vescovo composto da frutta secca (nocciole e noci), uva sultanina, fichi secchi e anche cioccolato fondente. Ha la forma di una tortina compatta e deve il suo nome al tipico dono che i cittadini del territorio erano soliti offrire al vescovo locale. A Latina non possono mancare le Ciambelle Scottolate (anche conosciute come Ciambelle all’acqua) a base di farina, zucchero, olio e acqua e aromatizzate con scorza di limone e anice.
ABRUZZO
Amato soprattutto dai chocolate lovers, il Parrozzo è il dolce tipico natalizio abruzzese. Una sontuosa cupola coperta di cioccolato. I Caggionetti abruzzesi sono dei dolci a forma di ravioli, fritti, con un ripieno gustoso e morbido di castagne, cioccolato e marmellata d’uva. Il tutto arricchito da una spolverata di zucchero a velo. Sempre abruzzese e tipico del Natale è il Bocconotto, piccoli dolci in frolla morbidi sempre ripieni di marmellata d’uva, spolverati dall’immancabile zucchero a velo.
MOLISE
In questa regione non è Natale se non è fritto e i dolci non fanno eccezione. I Caragnoli sono gustose frittelle fritte a forma di elica preparate con un impasto a base di uova, farina e olio, coperti da abbondante miele. Mentre i Mostaccioli sono cotti al forno e ricoperti di cioccolato fondente. Poi ci sono i Cacioni, ripieni di un impasto a base di cacao amaro e ceci: anch’essi vengono fritti e possono essere ricoperti di zucchero a velo.
CAMPANIA
Napoli è conosciuta per i suoi dolci, anche quelli tipici natalizi. Gli Struffoli sono piccole e gustose palline glassate tipiche della cucina napoletana, realizzate con farina, zucchero, uova e strutto cotte al forno o fritte in padella. È tradizione servirle con pezzetti di frutta candita, miele e pezzetti di zucchero. Molto conosciuto è anche il Roccocò, un dolce natalizio a forma di ciambella dalla consistenza abbastanza dura per questo si consuma con una bagna alcolica per renderlo più morbido. Poi c’è il Mustacciuolo, grossi biscotti speziati a forma di rombo dalla consistenza morbida, gusto aromatico e ricoperti di cioccolato fondente. Secondo la tradizione vengono regalati a Natale e a Capodanno. E anche le famosissime Zeppole, le ciambelline di pasta lievitata e fritta, sono preparate il giorno della vigilia di Natale. Per finire una menzione va fatta anche alle Cassatine napoletane, a base di pan di spagna farcita con crema di ricotta e gocce di cioccolato e decorata con glassa reale.
PUGLIA
In tema di dolci non da meno è la puglia: Cartellate, Cupeta, Sassanelli e Mostaccioli affollano le tavole domestiche. Le Cartellette sono dolcetti realizzati a partire da una pasta sfoglia fritta arrotolata, condite con del vincotto. Ci sono ben tre varianti della Cupeta, quali nera, bianca e macinata. La prima è composta da mandorle intere non sbucciate; la secondo prevede la presenza di mandorle sbucciate, mentre l’ultima è fatta da mandorle prima sbucciate e successivamente tritate. I sassanelli sono invece soffici paste di mandorle tostate, vincotto e cacao. Il sapore deciso del vincotto viene stemperato dalle spezie. I Mostaccioli sono biscotti di mandorle tostate e vincotto ricoperti di giulebbe al cacao dolce o di cioccolato. Anche in questo caso trionfano chiodi di garofano, buccia di limone e cannella da inserire nelle quantità a discrezione del pasticcere.
BASILICATA
Anche la tradizione lucana è ricca di dolci straordinati. Le Strazzate sono sicuramente uno dei dolci più tipici di questo periodo. Molto simili ai cantucci, si differenziano però per forma e consistenza: quasi una pallina, croccante fuori e morbida all’interno. Gli indredienti sono farina, zucchero, mandorle e uova. Anche qui sono famose le Cartellate, a base di farina, zucchero, sale, olio, vino bianco e ovviamente l’olio per friggere. Possono essere gustate così oppure ricoperte di miele e zucchero a velo. I Panzerotti lucani, noti anche come Calzoncelli, sembrano dei ravioli fatti con con farina di grano e un ripieno di crema di castagne. Al Sud della regione non possono mancare le Pettole, ciambelle fritte di farina, lievito, acqua, sale e patata (facoltativa). E possono essere gustate con zucchero, cioccolato ma anche con salumi e olive per una versione più salata.
CALABRIA
I dolci natalizi calabresi sono un trionfo di miele, vincotto e spezie. I Turdilli sono delle palline di impasto fritte, passate nel miele e decorate con zucchero. Anche noti come crustuli o pignolata, ricordano gli struffoli napoletani. Se ci spostiamo a Reggio Calabria famosi sono i Petrali, ravioli dolci di pasta frolla farciti con frutta secca e candita, vino cotto e cacao e poi fritti. Un dolce tipico di Cosenza è la “Pitta ‘mpigliata”. A seconda della forma si distingue tra pitta ‘nchiusa (se il rotolo viene chiuso) oppure pitta ‘mpigliata (se viene tagliato). In entrambi i casi il ripieno è ricco di noci, mandorle, pinoli, uvetta, fichi secchi e miele. Infine, le Susumelle sono il dolce che più di tutti unisce la tradizione calabrese in tema di ricette natalizie. Si trovano sia a forma ovale che a rombo e hanno un ricco sapore speziato reso ancora più goloso dalla copertura a base di cioccolato del biscotto.
SICILIA
L’isola è la culla di una tradizione culinaria che sprigiona il suo meglio proprio nei dolci. Il Buccellato è sicuramente il dolce natalizio siciliano per eccellenza (si trova nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani). È una grossa ciambella di pasta frolla ricoperta di miele e decorata con frutta candita e zucchero. Il ripieno è fatto di fichi, mandorle, uvapassa, noci, pinoli, nocciole, pistacchi, scorza d’arancia, zuccata e spezie, con l’aggiunta di cioccolato. Ma anche la Cubbaita è famosa: un croccante fatto di miele, zucchero, mandorle intere e, soprattutto, sesamo che viene sagomato a forma di rombo o rettangolo. Immancabile il Torrone siciliano, fatto con sono miele, mandorle e zucchero, cotti finché non si amalgamano bene tra di loro. I Nucatoli, invece, sono biscotti ripieni fatti con farina, zucchero, mandorle, cacao amaro, cannella e limone, decorati alla fine con glassa bianca o colorata. Oppure i Mostaccioli, biscotti fatti con farina, uova, scorza di arancia e miele a volontà.
SARDEGNA
L’Isola dei quattro mori è la patria del pane. il Pane di Sapa, è un dolce tradizionale sard, preparato per queste occasioni speciali, anche a Natale. Ogni zona della Sardegna ha la sua ricetta tradizionale perché veniva arricchito con dei prodotti locali come noci, nocciole, uva passa e aromi come scorza di limone o arancia e semi d’anice. I Papassini sono invece dei grossi biscotti preparati con un impasto di pasta frolla, uvetta sultanina, mandorle, noci, scorza di limone grattugiata, miele arricchiti con frutta secca e decorati con glassa di zucchero. Infine, le Seadas anche se non tipico del Natale viene consumato tutto l’anno. Altro non è che un dolce a forma di raviolo fatto con pasta di semola farcita con del formaggio, fritto e servito sulla tavola ancora caldo ricoperto con uno strato di miele.