Attenzione golosi d’Italia, un appuntamento da non perdere quello che si svolge a Cremona sabato 13 e domenica 14: ritorna la Festa del torrone che occuperà tutto il centro cittadino con proposte golose da tutta Italia.
Se di per sé il Torrone è un trionfo di dolcezza, quello di Cremona lo è ancora di più.
Un po’ di storia: Il torrone classico è un dolce molto antico e viene considerato tipico di molte regioni, non solo italiane. Tutte le versioni del nome sembrano derivare dal latino torrere (tostato). La confezione moderna potrebbe derivare da una ricetta araba che è prevalente in alcune parti della Spagna islamica nota come turun, o anche da un’antica ricetta greca.
Il Turrón o Torró spagnolo era conosciuto almeno dal XV secolo nella città di Jijona/Xixona. E dai contatti con la Spagna deriverebbe il torrone tipico di Cremona che si produce in due versioni: morbido e duro.
Secondo alcuni le sue organi risalirebbero al 25 ottobre 1441, quando in occasione delle nozze fra Bianca Maria Visconti e il condottiero Francesco Sforza un pasticciere di corte realizzò un dolce a forma di torre ispirandosi all’alta torre della città, il Torrione (ora Torrazzo), da cui poi il nome Torrone.
Rispetto al torrone tradizionale fatto con mandorle, miele, zucchero ed albumi prevede l’aggiunta di aromi come la vanillina e di canditi, che rendono più morbido il composto. Caratteristico per la sua friabilità che è stata sancita in un documento dei primi del Novecento, in cui si specifica che alla rottura deve comportarsi come se fosse di vetro.
Certamente ad di là del suo elevato indice glicemico il Torrone di Cremona è composto da materie prime che rappresentano ognuna una riserva di proprietà salutari, dalle mandorle, al miele, alla frutta, all’albume
L’edizione 2021 della Festa del Torrone torna alle origini. Si protrarrà infatti per nove giorni fra con un ricco calendario di eventi, showcooking, incontri e premiazioni, gite in battello, premiazioni, menù con il torrone protagonista e numerose iniziative che ogni anno attraggono migliaia di visitatori. Momento di grande attrattiva sarà la Fabbrica del Torrone, sotto la Loggia dei Militi dove i Mastri Torronai Sperlari mostreranno “live” come nasce questo goloso e tipico dolce della tradizione cremonese. E per una full immersion con tutti i maestri pasticcieri d’Italia si potrà andare a colpo sicuro per incontrare produttori di torrone, cioccolato e dolci proveniente da tutta Italia, in Piazza Stradivari, Via Gramsci, Cortile Federico II. Ritorna anche la Locomotiva a Vapore che accompagnerà i visitatori da Milano a Cremona per un tuffo nel passato. I viaggiatori saliranno sulle mitiche carrozze “Centoporte” trainate dalla locomotiva a vapore FS Gr. 740-278, costruita nel 1922 e quindi quasi centenaria. È uno dei pochi esemplari rimasti di questo gruppo utilizzato in passato sia per treni merci che viaggiatori.
Stefano Pelliciardi di Sgp Grandi Eventi che organizza la manifestazione spiega: “Ogni anno la manifestazione registra numeri di presenze da record che testimoniano che questa è una formula di successo. Saranno presenti produttori da tutta Italia coinvolti in un programma ricco di degustazioni. Quest’anno verrà realizzata una statua di torrone che raffigura un abbraccio per riprendere il tema proposto ‘dulcis in fundo’ che metaforicamente rappresenta l’auspicio al ritorno alla normalità”. Non mancheranno come ogni anno, i prestigiosi riconoscimenti della Festa del Torrone, tra cui il premio Torrone D’oro che vedrà protagonista Nicolò Govoni, fondatore di Still I Rise, volontario in prima linea al fianco dei bambini del mondo un giovanissimo scrittore e attivista per i diritti umani tra i nominati al Premio Nobel per la Pace 2020.
Fra tanta dolcezza l’organizzazione non dimentica che è impegnato in attività filantropiche e sociali. Il Premio Bontà, istituito per riconoscere atti di generosità lontani dai riflettori, per aver dedicato il proprio tempo e la propria vita ad aiutare il prossimo verrà consegnato all’Associazione Donatori Tempo Libero, una “particolare officina artigianale” di volontari che dal 1967 recupera, ripara ed eventualmente modifica ausili per la deambulazione per rendere più facile la vita a chi è portatore di handicap fisici, cedendoli in uso gratuito e a tempo illimitato a chiunque ne avesse bisogno.
La kermesse avrà anche momenti di spettacolo. Sarà infatti accompagnata dalle note di Mina. L’omaggio all’artista si svolgerà in particolar modo su Via Mercatello e Via Solferino: qui si potrà passeggiare alzando il volto verso il cielo che sarà illuminato dalle parole di due canzoni simbolo della cantante “Amor Mio” che quest’anno compie 50 anni e “Vorrei che fosse amore”. I due brani sono stati in parte riprodotti in chiave luminescente, grazie alle “luminarie parlanti” che accenderanno le due vie per tutto il periodo, e la filodiffusione. Le stesse strofe/parole delle luminarie verranno poi battute all’asta ed il ricavato verrà devoluto a Occhi Azzurri Onlus per un contributo concreto nella realizzazione di un centro per bambini con diversa abilità.
Infine, nel corso di tutti nove giorni della mostra sarà possibile il Museo del Violino indispensabile per poter conoscere la tradizione musicale cremonese. Il museo ospita la collezione storica dei violini opera dei grandi nomi della liuteria, dal cinquecentesco Andrea Amati fino ai liutai moderni e contemporanei. Del Maestro Stradivari sono esposte diverse opere che abbracciano tutto l’arco della sua esistenza. Il museo ospita anche strumenti di epoca barocca importanti per poter apprezzare la musica dell’epoca di Monteverdi. La visita si completa con la teatrale chiesa barocca di San Marcellino sede dei concerti del festival monteverdiano.