Ferrero punta alla divisione dolci alla più grande multinazionale alimentare al mondo: Nestlé. Dall’agenzia di informazioni Dealreporter è arrivata l’indiscrezione che il gruppo italiano avrebbe incaricato una banca d’investimento per studiare una possibile offerta. La divisione comprende prodotti come Butterfinger e BabyRuth e nel complesso sarebbe valutata circa 3 miliardi di dollari. L’azienda italiana non ha voluto commentare la notizia.
Nestlè ha messo in vendita negli Stati Uniti la sua divisione “sweet confectionery”. In Italia, invece, ha perso 15 milioni e ora vorrebbe dimezzare i dipendenti della Perugina.
Per Ferrero invece negli ultimi anni è iniziata una vera propria rivoluzione rispetto alla filosofia del passato. La posizione del fondatore Michele (“niente finanza, niente acquisizioni”) è stata rinnegata un paio d’anni fa con l’acquisizione dell’azienda britannica Thorntons e delle statunitensi Delacre e Fanny May, un marchio fondato a Chicago nel 1920 che vende solo a distanza.
Il 2017 invece è stato “un anno eccezionale”, come è stato definito ad Alba, la sede centrale. L’azienda ha rafforzato la sua presenza in Asia, dopo l’apertura di uno stabilimento di produzione in Cina nel 2015 è stato stabilito a Singapore il secondo polo di ricerca per il gruppo. La quota del mercato asiatico è salita al 27%.
Nell’ultimo anno fiscale è arrivata ad un utile netto di 800 milioni di euro grazie alla crescita del gruppo effettuata per linee esterne.