Ferrari ha chiuso il terzo trimestre del 2017 con un utile netto di 141 milioni di euro (consensus di 128 milioni), in rialzo del 24% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Anche l’utile netto adjusted è salito del 24%, a 141 milioni. I ricavi invece sono aumentati del 6,7%, a 836 milioni di euro (+9,3% a cambi costanti, consensus a 828 milioni), mentre l’ebitda del 13%, a 266 milioni (31,8% l’ebitda margin) e l’ebit del 17%, a 202 milioni. L’indebitamento industriale netto è sceso a 485 milioni di euro dai 627 milioni al 30 giugno 2017.
Ferrari ha anche ritoccato al rialzo le stime per l’intero anno. Le consegne saranno di circa 8.400 veicoli (comprese le supercar), come già stimato, mentre i ricavi netti sono attesi ora intorno a 3,4 miliardi di euro (3,3 miliardi la precedente previsione). L’ebitda adjusted è atteso a circa 1 miliardo di euro, in aumento rispetto alla precedente stima di poco sopra 950 milioni. L’indebitamento industriale netto si prevede scenderà sotto i 500 milioni di euro (circa 500 mln era la precedente stima).
Malgrado questi numeri positivi, il titolo Ferrari – dopo una sospensione in asta di volatilità a -4% – cede oltre il 3%, recuperando quota 100 euro. Nell’ultimo mese l’azione è salita dell’11%, in sei mesi si è apprezzata del 50%.
Parlando della guidance per l’intero 2017 nel corso della conference call con gli analisti, l’ad del cavallino rampante ha affermato che i dati inseriti saranno “il minimo che raggiungeremo”, dato che si trattano di stime “conservative”.
Il ceo di Ferrari ha inoltre annunciato che la casa automobilistica nel 2018 lancerà “altri prodotti” che avranno un “impatto economico” sui risultati. Marchionne ha confermato infine che per il futuro l’impegno nell’ibrido sarà sia “per ridurre le emissioni” sia per “incrementare la potenza” delle vetture.
(Ultimo aggiornamento. 17.33).