Ferrari torna in contrattazione dopo lo stop in asta di volatilità: i titoli fanno segnare un calo del 9,64% a 32,98 euro poco prima della chiusura. La casa del Cavallino ha archiviato il 2015 con ricavi netti in crescita del 3% (-3% a cambi costanti) a 2,85 miliardi, un ebit adjusted di 473 milioni (404 mln nel 2014), un ebitda ajusted di 748 milioni (da 693 mln) e un utile netto di 290 milioni, in rialzo del 9% rispetto all’esercizio precedente.
L’utile per azione si è attestato a 1,52 euro (1,38). Numeri, questi, superiori alle attese degli analisti, mentre decisamente peggiore delle previsioni è l’andamento del debito finanziario, che a fine 2015 si attestava a 1,94 miliardi, livello più che doppio rispetto ai circa 800 milioni delle stime di mercato. Ferrari ha anche annunciato le previsioni per il 2016: la società prevede ricavi a 2,9 miliardi (in linea col consensus) ed ebitda a 770 mil ioni, al di sotto degli 802 attesi.
