Corre Ferrari, che archivia il terzo trimestre del 2021 con tutti i principali parametri finanziari in forte rialzo, decidendo anche di migliorare la guidance sull’intero anno. La performance trimestrale spinge il titolo verso nuovi record. La seduta del 2 novembre si è chiusa con un rialzo pari a +1,19% a 213,10 euro per azione, mentre nella giornata di oggi, mercoledì 3 novembre, il titolo vola in vetta al Ftse Mib con un rialzo del 5,5% a 224,8 euro, dopo aver toccato un massimo storico di 226 euro per azione.
Scendendo nei dettagli della trimestrale, la prima sotto la guida del nuovo Ceo Benedetto Vigna, sia l’utile che i ricavi segnano un rialzo a doppia cifra. I profitti netti sono cresciuti del 21% rispetto allo stesso periodo di un anno fa, toccando quota 207 milioni, mentre l’’eps diluito adjusted si è attestato a 1,1 euro, in salita del 21% rispetto a 0,92 euro di un anno fa. Al 30 settembre i ricavi sono pari a 1,053 miliardi di euro, in aumento del 19% sul terzo trimestre 2020 e del 15,1% in confronto al terzo trimestre 2019, periodo pre-pandemia. Per quanto riguarda le singole componenti, i ricavi da automobili e parti di ricambio ammontano a 883 milioni (+21,6%), quelli dei Motori a 55 milioni (+24,8%), quelli da Sponsorizzazioni, proventi commerciali e relativi al marchio a 95 milioni di euro (+1,3%).
Bene anche il dato sulle consegne, che segna un rialzo del 19% a 2.750 unità. Andando avanti coi dati, l’ebitda è pari a 371 milioni di euro (+12%) con margine al 35,2% (era al 37,2% un anno fa), l’ebit è invece di 270 milioni (+22%) con margine al 25,7% dal 25%.
La generazione di free cash flow industriale è’ stata “eccezionalmente forte nel trimestre”, sottolinea la società, attestandosi a 242 milioni di euro, trainata dall’ebitda e dall’incasso degli anticipi sulla 812 Competizione, in parte controbilanciati da spese in conto capitale per 189 milioni di euro.
L‘indebitamento industriale netto al 30 settembre 2021 scende da 552 milioni del 30 giugno 2021 a 358 milioni.
Sotto il profilo geografico, le consegne nell’area Emea sono cresciute dell’1,6% a 1.308 unità, le Americhe del 40,1% a 706 unità, la Cina Continentale, Hong Kong e Taiwan hanno messo a segno una crescita del 109,2% a 249 unità, favorita dall’arrivo di nuovi modelli, in particolare la Ferrari Roma e la SF90 Stradale, mentre il resto dell’Apac è cresciuto del 21,1% a 487 unità. Le vendite dei modelli a 8 cilindri (V8) sono aumentate del 39,4%, mentre le vendite dei modelli a 12 cilindri (V12) hanno registrato una diminuzione del 35,1% “dovuta principalmente a minori consegne della 812 Superfast”, fa sapere Ferrari in una nota.
Passando ai risultati dei 9 mesi, il periodo gennaio-settembre del 2021 si è concluso con consegne in aumento del 27% sullo stesso periodo del 2020 a 8.206 unità, ricavi in crescita del 30% a 3,099 miliardi, ebitda di 1,133 miliardi (+47%) con margine salito al 36,6% dal 32,3%, ebit di 810 milioni (+74%) con margine salito al 26,2% dal 19,5%, utile netto di 619 milioni (+79%) ed eps diluito adjusted di 3,33 euro (+79%).
In virtù dei risultati raggiunti Ferrari ha deciso di alzare le previsioni per l’intero anno. “I forti risultati del terzo trimestre sono un importante passo avanti verso la guidance 2021 rivista al rialzo”, dice nella nota il neo Ceo Benedetto Vigna che parla di “raccolta ordini record a livello globale, in particolare in Cina e Usa”. Stabili le aspettative sui ricavi che dovrebbero attestarsi intorno ai 4,3 miliardi di euro. Salgono le stime sull’ebitda adjusted, che dovrebbe arrivare a circa 1,52 miliardi di euro e un margine al 35,6% (tra 1,45 e 1,5 miliardi e margine tra 33,7% e 34,9% la precedente guidance) e sull’ebit di 1,05 miliardi di euro con margine al 24,6% (tra 0,97 e 1,02 miliardi con margine tra 22,6% e 23,7% la precedente stima). L’un eps diluito adjusted a fine 2021 dovrebbe attestarsi intorno ai 4,30 euro (da 4-4,2 euro) e il free cash flow industriale a circa 550 milioni di euro (da 450 milioni). La società ha infine specificato che i programmi produttivi “non sono stati impattati dalla carenza di semiconduttori e materie prime”.
(Ultimo aggiornamento: ore 12.28 di mercoledì 3 novembre).