Ferrari taglia le previsioni sui risultati del 2020 e cade in Borsa. Lunedì la casa di Maranello ha fatto sapere, a causa della pandemia di Covid-19, le stime sull’esercizio in corso sono state riviste al ribasso: le attese sui ricavi scendono da oltre 4,1 miliardi a 3,4-3,6 miliardi, mentre quelle sull’Ebitda adjusted calano da 1,38-1,43 a 1,05-1,2 miliardi e quelle sull’Ebit adjusted da 0,95-1 a 0,6 e 0,8 miliardi. Per quanto riguarda invece l’utile diluito adjusted, la forbice si riduce da 3,90-3,95 a 2,4-3,1 euro per azione. Infine, le previsioni sul free cash flow industriale scendono da 0,5 a 0,1-0,2 miliardi.
Il peggioramento delle stime arriva esattamente tre mesi dopo un’altra revisione della guidance 2020: il 4 febbraio, però, Ferrari aveva alzato le stime sull’esercizio in corso rispetto a quelle diffuse con il piano presentato in occasione del Capital markets day.
Per quanto riguarda i conti del primo trimestre, il periodo gennaio-marzo si è chiuso per la casa del Cavallino con un utile netto di 166 milioni di euro, in discesa dell’8% su anno. È andata meglio ai ricavi, che hanno raggiunto 932 milioni di euro, per una flessione di appena l’1% su base tendenziale.
Sul versante della redditività, bene l’Ebitda, salito del 2%, a 317 milioni, con margine ebitda adjusted al 34%, in aumento di 90 punti base. L’Ebit, invece, è risultato pari a 220 milioni (-5%), con margine adjusted al 23,6% (-110 punti base).
In termini di volumi, sempre nel primo quarto del 2020 le consegne di auto sono aumentate del 4,9% su anno, a 2.738 unità.
Dopo la diffusione della notizia sul taglio delle stime per il 2020, il titolo in Borsa di Ferrari ha sbandato, arrivando a perdere oltre il 6%. In breve però le azioni hanno recuperato terreno fino a salire in vetta al Ftse Mib, con un rialzo dell’1,4%% mentre il Ftse Mib fa segnare -3,2%.
(Ultimo aggiornamento: ore 16.30 del 4 maggio).