Ferrari e Finecobank svelano conti solidi, ma scivolano in Borsa. La casa automobilistica di Maranello ha chiuso il terzo trimestre 2024 con risultati in crescita, evidenziando solidità finanziaria grazie a un mix competitivo di modelli e un aumento delle personalizzazioni. Nonostante la performance positiva, però, il titolo Ferrari ha risentito della mancata revisione al rialzo delle stime, perdendo oltre il 4% a Piazza Affari. Anche l’istituto di credito ha riportato una solida crescita degli utili nel trimestre, sostenuta dall’aumento delle commissioni e da una robusta raccolta netta. Le aspettative restano alte per un nuovo record di profitti entro fine anno, ma anche il titolo Fineco ha registrato una flessione, cedendo l’1,45% in Borsa dopo la pubblicazione dei risultati.
I risultati del terzo trimestre di Ferrari
La casa automobilistica di Maranello ha chiuso il terzo trimestre con ricavi netti per 1,6 miliardi di euro, in crescita del 6,5% rispetto all’anno precedente anche se le consegne totali sono state leggermente inferiori, con 3.383 vetture vendute, il 2% in meno rispetto all’anno precedente. Analizzando i mercati, l’Europa, Medio Oriente e Africa si sono mantenuti stabili con un +2% nelle consegne, mentre le Americhe hanno registrato una flessione del 2% e la Cina e Taiwan hanno subito una decrescita notevole del 29%. Dall’altro lato, l’Asia Pacifico ha visto un incremento del 6%. Il risultato operativo (adjusted ebit) ha raggiunto i 467 milioni di euro, con un margine del 28,4%, in crescita del 10,3% rispetto all’anno precedente. L’utile netto adjusted è salito a 375 milioni di euro, il che significa che ogni azione della società ha portato un guadagno di 2,08 euro. Anche l’adjusted ebitda è stato positivo, arrivando a 638 milioni di euro (+7,1%) con un margine del 38,8%. Nel terzo trimestre, Ferrari ha generato un free cash flow di 364 milioni di euro, sostenuto dalla crescita dei ricavi e da un miglioramento del capitale circolante. Questo risultato è stato parzialmente compensato da spese in conto capitale di 249 milioni di euro e da interessi netti e imposte per 27 milioni.
I risultati dei primi 9 mesi di Ferrari
Nei primi nove mesi del 2024, Ferrari ha mostrato una buona solidità finanziaria, con ricavi netti di 4,94 miliardi di euro, in crescita dell’11% rispetto ai 4,45 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso. Le consegne totali sono state di 10.427 vetture, con un incremento di nove unità rispetto all’anno precedente. L’adjusted ebitda ha raggiunto 1,91 miliardi di euro, con una marginalità del 38,7%, mentre il risultato operativo adjusted è salito a 1,42 miliardi di euro, in crescita del 14% e con un margine sui ricavi del 28,7%, rispetto al 28% dei primi nove mesi del 2023. Anche l’utile netto ha superato il miliardo, arrivando a 1,14 miliardi di euro, con un incremento del 18% rispetto ai 963 milioni dell’anno precedente.
Alla fine di settembre 2024, Ferrari ha registrato una posizione finanziaria industriale netta negativa di 246 milioni di euro, un incremento rispetto all’indebitamento di 99 milioni di euro all’inizio dell’anno. Tuttavia, la liquidità complessiva disponibile è aumentata, raggiungendo i 2,08 miliardi di euro, rispetto agli 1,72 miliardi di inizio anno. Questa cifra include anche 550 milioni di euro in linee di credito non utilizzate. Complessivamente, nei primi nove mesi dell’anno, il free cash flow è stato di 806 milioni di euro.
Ferrari conferma la guidance 2024
Anche se Ferrari non ha alzato le previsioni per il 2024, ha confermato che si aspetta di chiudere l’anno con ricavi superiori ai 6,55 miliardi di euro. Il margine operativo lordo dovrebbe superare i 2,5 miliardi di euro, con una marginalità superiore al 38%, mentre l’utile netto per azione dovrebbe superare i 7,9 euro. La società prevede anche un free cash flow industriale oltre i 950 milioni, ma questo sarà in parte compensato da spese più alte e da maggiori tasse.
Il commento del ceo Vigna
“Il terzo trimestre registra ancora una volta dei risultati in crescita per Ferrari, grazie a un forte mix di prodotti e a un maggiore contributo delle personalizzazioni – ha dichiarato Benedetto Vigna, amministratore delegato di Ferrari -. È una conferma dell’impegno a mantenere le promesse del Capital Markets Day del 2022, insieme all’eccezionale visibilità offerta dal portafoglio ordini, che copre gran parte del 2026, la costante innovazione di prodotto – testimoniata dalla F80, la supercar appena presentata – e di processo, con il rafforzamento delle nostre competenze interne nell’ambito dell’elettrificazione. Anche lo spegnimento dell’impianto di trigenerazione a gas di Maranello, in anticipo rispetto ai target, segna un ulteriore passo in avanti verso il nostro obiettivo di carbon neutrality al 2030″.
L’azienda ha precisato che nella gamma prodotti del trimestre sono compresi otto modelli con motore a combustione interna (Ice) e cinque modelli a motore ibrido, che hanno rappresentato rispettivamente il 45% e il 55% delle consegne totali.
Fineco, utili oltre le aspettative e nuovi progetti per il 2024
Fineco chiude il terzo trimestre del 2024 con un utile netto di 169,7 milioni di euro, superando le aspettative degli analisti e registrando una crescita del 16,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, pur con un leggero calo del 2,1% rispetto al trimestre precedente. A livello annuale, il gruppo ha chiuso i primi nove mesi con un utile netto cumulato di 490 milioni (+7,9% rispetto al 2023), mentre i ricavi dei nove mesi hanno raggiunto i 984,1 milioni (+7,3% su base annua), sostenuti dalla crescita nelle aree Investing (+11,7%), Brokerage (+11,4%) e Margine Finanziario (+6,4%).
Solido terzo trimestre per tutte le aree di business
Nel solo terzo trimestre, Fineco ha registrato ricavi pari a 325,8 milioni, in calo dell’1,7% rispetto al trimestre precedente ma in crescita del 3,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il margine finanziario è stato di 177,6 milioni, leggermente ridotto rispetto al trimestre precedente (-2,7%) e sostanzialmente stabile rispetto all’anno scorso (-1,4%). Le commissioni nette sono cresciute dell’1,1% rispetto al secondo trimestre, principalmente grazie all’area Investing (+4,7%), e risultano in aumento dell’8,3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, con contributi significativi dalle aree Investing (+11,5%) e Brokerage (+5,0%).
I costi operativi sono stati pari a 78,8 milioni, in calo del 2,8% rispetto al trimestre precedente ma in aumento del 10,5% su base annua. L’utile lordo trimestrale si attesta a 243,3 milioni, segnando una crescita del 18,4% rispetto allo stesso periodo del 2023.
L’ad Foti: “Nuovo record di profitti atteso per il 2024”
Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale di Fineco, ha commentato i risultati affermando: “I dati positivi del terzo trimestre confermano come Fineco si mantenga all’interno di un percorso di crescita che coinvolge tutte le aree di business. Le soluzioni efficienti proposte dalla nostra rete di consulenti finanziari, grazie al supporto di Fineco Asset Management e alla piattaforma di consulenza evoluta, continueranno ad alimentare l’incremento delle commissioni investing. Contemporaneamente, l’ampliamento della base clienti consente al brokerage di mantenersi su livelli elevati. La stima dei dati di raccolta per il mese di ottobre è in linea con questo scenario, mettendo Fineco nelle condizioni ideali per chiudere il 2024 con un nuovo record di profitti”.
Raccolta in ottobre e prospettive di crescita per il 2024
Ottobre è stato un mese dinamico, con una raccolta stimata di circa 1 miliardo di euro, raddoppiata rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La raccolta gestita ha raggiunto i 430 milioni, di cui circa 460 milioni provengono dalla raccolta retail di Fineco Asset Management. Nel frattempo, la base clienti continua a crescere: Fineco ha acquisito 15.083 nuovi clienti in ottobre (+27,9% su base annua), portando il totale a oltre 1,6 milioni.
Guardando al 2024, Fineco prevede ricavi “a livelli record”, con un mix sempre più orientato alle commissioni e un dividendo per azione atteso in rialzo. Per quanto riguarda la distribuzione del capitale in eccesso, la banca ha deciso di adottare un approccio più prudente, in previsione di una crescita del business superiore alle attese.