Via libera degli azionisti di Fca allo scorporo della Ferrari. Riuniti in assemblea straordinaria ad Amsterdam, i soci hanno approvato lo spin-off con il 98,8% dei voti favorevoli. Alla riunione, durata 45 minuti, era presente il 57% del capitale.
“L’assemblea ha approvato lo scorporo – ha detto l’amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne – e con l’ok di Borsa Italiana, che credo sia già avvenuto, dovremmo essere lì 4 gennaio. Lo scorporo è contestuale alla quotazione. La scissione della Ferrari da Fca rappresenta l’inizio di un nuovo capitolo Siamo fiduciosi che si apriranno nuove interessanti prospettive e gli uomini e le donne della Ferrari saranno all’altezza della sfida”.
Per quanto riguarda invece altri marchi, “è altamente improbabile – ha continuato Marchionne – che brand come Maserati o Jeep vengano separati. La Ferrari è una caso unico perché abbiamo mantenuto sviluppo e produzione separati, cosa che non abbiamo fatto per gli altri marchi. Quindi è estremamente difficile separare questi marchi, è una probabilità remota”.
A questo punto, secondo il manager, Fca ha “un livello di debito più che adeguato, che riflette lo status degli investimenti”: all’azzeramento si arriverà “probabilmente nel 2018”.
Sul fronte dei nuovi modelli, Marchionne ha annunciato che Fca lancerà il primo veicolo ibrido a gennaio al salone dell’auto di Detroit: “Sarà un minivan del marchio Chrysler – ha detto –. L’idea dell’ibrido è essenziale per lo sviluppo del mercato, perché il modello Tesla solo macchine elettriche non può coprire i mercati di massa. Nei prossimi anni la maggior parte dei nostri prodotti rifletterà questa tecnologia”.
Quanto alla possibile integrazione con General Motors, “per il momento – ha concluso Marchionne – non abbiamo alcuna intenzione di fare niente di ostile”.
Una linea confermata anche dal presidente di Fiat Chrysler: “Non c’è nessuna intenzione di forzare”, ha detto John Elkann, aggiungendo che la strategia seguita da Exor per l’acquisizione di PartnerRe non è ripetibile: “È una logica molto diversa, sono due casi diversi, non bisogna confondere con la logica industriale”.