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Ferrari, Marchionne: “Maranello non si tocca”

Il presidente della Rossa assicura che le produzione non verrà spostata dal leggendario stabilimento modenese – Confermati i target dopo i conti da record del 2015 – Rinnovato il board – Pioggia di voti per Felisa – Nel cda entrano John e Lapo Elkann e la presidente dell’Enel Patrizia Grieco

Da Amsterdam dove si succedono le assemblee di Cnh, Fca e Ferrari, Sergio Marchionne nega perentoriamente l’ipotesi di spezzare il legame esistente da decenni tra la Rossa e Maranello, sede storica del Cavallino Rampante dal lontano 1943.

“Spostare la produzione da Maranello? Non se ne parla”, ha affermato il supermanager rispondendo alle domande dei soci presenti all’assise e tranquillizzando l’animo non solo dei dipendenti dello stabilimento emiliano ma di migliaia di tifosi affezionati alla tradizione.

Il presidente di Ferrari ha confermato i target 2016 dell’azienda, dopo aver registrato conti da record nel 2015. Nel corso della prima assemblea della Rossa dopo la separazione da Fca, Marchionne ha ribadito gli obiettivi di quest’anno: ricavi netti superiori a 2,9 miliardi di euro (2,85 miliardi nel 2015),  Ebitda adjusted superiore a 770 milioni (748 milioni nel 2015), un indebitamento netto sotto 1,95 miliardi e consegne pari a circa 7.900 unità. Sulle recenti tribolazioni borsistiche, nessuna preoccupazione: “i mercati possono avere alti e bassi, ma Ferrari è in grado di far fronte alle tempeste”.

Per quanto riguarda il possibile aumento dei volumi, il Cavallino Rampante valuterà le richieste del mercato ma rimarrà fedele alla politica aziendale basata sulla qualità e portata avanti fino ad oggi che ha contribuito ad accrescere la fama di Ferrari nel mondo: “Restiamo impegnati a mantenere l’esclusività del brand e a mantenere quanto detto da Enzo Ferrari di produrre “una vettura in meno di quanto richiesto dal mercato”. “Tuttavia – ha continuato il presidente- crediamo che la domanda di Ferrari sia robusta e in crescita e coglieremo le opportunità offerte al mercato. Se le condizioni del mercato saranno adeguate, valuteremo se aumentare i volumi di produzione in modo graduale e organico nei prossimi anni”.

In merito alla possibilità di produrre una vettura ibrida, Marchionne ha risposto: “Siamo molto impegnati nell’ibrido. Avete visto il lavoro in Formula 1. Un paio di anni fa abbiamo prodotto una vettura che dimostra che possiamo permetterci l’ibrido ad alta tecnologia”. Il manager ha aggiunto che “nel medio e lungo termine anche l’elettrificazione è importante perché l’auto sia più accettabile sul piano ambientale. Dobbiamo esaminare la questione, ma potremo dedicarci a questo comparto”.

Infine due promesse: “Vi abbiamo promesso di guadagnare di piu’ e di vincere la Formula 1. Non sono cose negoziabili. Domenica sarò in Cina per assistere al GP”. Una dichiarazione quest’ultima che non lascerà sicuramente indifferenti i tifosi della Rossa, soprattutto dopo gli ottimi risultati ottenuti da Raikkonen (primo) e Vettel (secondo) nelle prove libere della Cina.

In ultimo occorre evidenziare che nell’assemblea odierna si sono tenute anche le elezioni del nuovo board di Ferrari: Amedeo Felisa è stato rieletto con il 99,12% dei voti favorevoli, un vero plebiscito. Marchionne ha ricevuto il Sì del 90,36% dei soci, mentre tre i nuovi amministratori non esecutivi entrati nel board John Elkann è stato eletto con il 94,24%, il fratello Lapo Elkann con il 94,48% e Patrizia Grieco, la presidente dell’Enel, con il 94,7%.

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