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Ferrari: i conti resistono e il titolo accelera

Ferrari

Dopo il podio (fortunoso) di Leclerc, arriva un’altra buona notizia per Ferrari. All’inizio del pomeriggio il titolo in Borsa del Cavallino viaggia in rialzo del 2,9%, a 155,70 euro, mentre il Ftse Mib Guadagna lo 0,8%. L’ondata di acquisti sulle azioni di Maranello arriva in scia non solo al terzo posto del pilota monegasco nel Gran Premio britannico, ma anche alla pubblicazione dei conti del gruppo.

Certo, a causa delle chiusure imposte dalla pandemia, Ferrari archivia il secondo trimestre 2020 con numeri in forte calo su base annua, ma il crollo non basta ad allontanare gli investitori. Fra aprile e giugno le consegne di vetture sono diminuite del 48%, a 1.389 unità, mentre il fatturato ha subito una flessione del 42%, a 571 milioni di euro, e l’utile netto si è quasi azzerato, ma ha comunque resistito: -95%, a 9 milioni di euro.

Sul versante della redditività, l’ebitda è pari a 124 milioni (-60%), come quello adjusted, con il margine ebitda adjusted al 21,9%, contro il 32% dello stesso periodo del 2109. L’ebit è pari invece a 23 milioni, in calo del 90% (come l’ebit adjusted). L’eps diluito adjusted del periodo si attesta 0,04 euro, contro gli 0,96 euro dello stesso periodo del 2019 (-96%).

L’andamento negativo ha costretto Ferrari a rivedere le previsioni per il 2020. La società ha diffuso una “guidance ristretta” rispetto a quella fornita al mercato nel maggio scorso, che “riflette la maggiore visibilità e alcuni affinamenti delle assunzioni illustrate il 4 maggio 2020”.

I ricavi netti del 2020 sono ora attesi a circa 3,4 miliardi di euro, contro una stima tra 3,4 e 3,6 miliardi della precedente guidance. L’ebitda adjusted dovrebbe attestarsi invece in un intervallo tra 1,075 e 1,125 miliardi di euro, con un margine tra il 31% e il 32,5%, a fronte della precedente valutazione di una forchetta tra 1,05 e 1,2 miliardi e un margine tra il 31% e il 33%.

Le stime relative all’ebit adjusted si collocano invece tra 0,65 e 0,7 miliardi di euro, con margine tra il 18,5% e il 20%, a fronte di una stima tra 0,6 e 0,8 miliardi e un margine tra il 18% e il 22%. L’eps diluito adjusted è atteso tra 2,6 e 2,8 euro, contro una precedente stima tra 2,4 e 3,1 euro. Per il free cash flow industriale si prevede infine una forbice tra 0,10 e 0,15 miliardi, in calo rispetto alla forchetta tra 0,1 e 0,2 miliardi della guidance di maggio.

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