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Ferrari: gli utili volano (+43%) ma il titolo va ko

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Ferrari in caduta libera a Piazza Affari dopo la pubblicazione dei conti del primo semestre. Nonostante l’utile netto adjusted da gennaio a giugno abbia spiccato il volo, realizzando un rialzo del 43% a 260 milioni, il titolo del cavallino rampante è attualmente il peggiore del Ftse Mib e segna un ribasso del -3,99% a 89,1 euro.

Ferrari nel II trimestre

Nel secondo trimestre dell’anno in corso, l’utile netto adjusted della casa di Maranello è aumentato del 30% rispetto all’anno precedente, assestandosi a 136 milioni di euro, mentre l’utile netto è salito del 40% a 136 milioni su ricavi in rialzo del 13,5% a 920 milioni (+12,8% a cambi costanti) grazie alle maggiori consegne e al balzo della divisione motori. Nel dettaglio, i ricavi da automobili e parti di ricambio sono saliti del 14% a 669 milioni “grazie a volumi maggiori e al mix positivo, guidato dai modelli delle famiglie 488 e GTC4Lusso come da LaFerrari Aperta, cui si aggiunge un maggiore contributo dai programmi di personalizzazione, dall’aumento del pricing e dai cambi”, fa sapere la società attraverso una nota. I ricavi da motori sono balzati del 42% a 101 milioni per merito delle forti vendite a Maserati, che hanno più che compensato la cessazione dell’accordo di fornitura sottoscritto con un team di Formula 1.

L’Ebitda adjusted ha registrato un rialzo del 24% a 270 milioni di euro, mentre l’ebit adjusted segna +29% a 202 milioni. L’indebitamento netto industriale è sceso a 627 milioni dai 653 milioni di fine dicembre, ma nel trimestre è salito 578 milioni di fine marzo, Il free cash flow industriale era pari a 30 milioni «grazie al traino del forte al rialzo del 36% delle vendite dei modelli a 12 cilindri (V12), mentre quelle dei modelli a 8 cilindri (V8) sono state sostanzialmente in linea con l’anno precedente. Nel periodo Ferrari ha segnato un progresso del 5,3% delle consegne totali a 2.332 unità.

“Sono soddisfatto dei risultati di Ferrari nel secondo trimestre”. Così il presidente e a.d. di Ferrari, Sergio Marchionne, aprendo la conference call sui conti trimestrali. “Non ho cattive notizie da dare”, ha indicato Marchionne.

Ferrari: i risultati del semestre

Come già detto, nei primi sei mesi del 2017, l’utile netto adjusted di Ferrari è aumentato del 43% a 260 milioni e l’utile netto del 48% a 260 milioni. Su anche l’Ebitda adjusted (+30% a 512 milioni) e l’Ebit adjusted (+37% a 379 milioni). Parlando dei ricavi, il rialzo è del 17% a 1,74 miliardi, mentre le consegne sono salite del 6% a 4.335 unità.

La casa di Maranello ha inoltre confermato i target 2017, stimando consegne per circa 8.400 unità, incluse le supercar, ricavi netti per oltre 3,3 miliardi di euro, un Ebitda adjusted superiore a 950 milioni e un indebitamento industriale netto pari a circa 500 milioni. La conferma ha però deluso gli analisti che prevedevano una eventuale revisione al rialzo.

“E’ possibile raddoppiare i livelli di produzione a Maranello. Le strutture ci sono già”, ha affermato Marchionne, chiedendo agli analisti di pazientare fino alla presentazione del piano industriale che sarà svelato probabilmente entro il primo trimestre 2018.

Ferrari in Borsa

Nonostante gli ottimi risultati conseguiti sia a livello semestrale che trimestrale, il titolo Ferrari continua a scendere in borsa. Sul Ftse Mib, Ferrari viaggia in ribasso del 3,99% a 89,1 euro. L’andamento risente anche dei realizzi dopo il mini rally realizzato nei giorni scorsi in scia alla vittoria in Ungheria in Formula 1, e alle indiscrezioni in base alle quali la società starebbe valutando la produzione di un “utility vehicle” a quattro posti, come principale progetto di un più ampio piano per riuscire a raddoppiare gli utili entro il 2022.

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