Il tentativo di rimbalzo delle Borse europee è per ora fallito sotto il peso dell’incertezza generale emersa nel lunedì nero. Francoforte perde lo 0,9% allungando la perdita del 4,3% registrata ieri. Parigi è in ribasso dello 0,7%, Madrid -0,3%.
A Piazza Affari l’indice FtseMib riduce i guadagni iniziali (poco sotto l’1%) allo 0,2%.
Il rendimento del Btp 10 anni scende a 1,51% con lo spread che si contrae a 95 punti base. Rallenta per il terzo anno consecutivo l’inflazione italiana: +0,1% nel 2015 (contro +0,2% del 2014).
Ieri Wall Street ha chiuso in ribasso dell’1,5% circa. Stamattina l’indice CSI 300 della Borsa di Shanghai-Shenzhen ha chiuso in rialzo dello 0,3% dopo un’apertura in ribasso del 3%, grazie alla forte liquidità immessa dal governo di Pechino. Ieri ha perso il 7%.
Il cross Euro Dollaro in discesa a 1,077 da 1,082 di ieri.
Il Brent è debole a 37,1 dollari, ieri si era spinto fino a 39 dollari sfruttando le tensioni tra Arabia Saudita e Iran. Tornano a prevalere oggi i timori per la recessione e la debolezza della domanda cinese.
Tra i petroliferi: Eni +0,8%, Saipem -0,5%, Tenaris+0,7%.
L’oro mette a segno il secondo rialzo di seguito e si spinge fino a 1.080 dollari l’oncia.
A Piazza Affari spicca il comportamento di Ferrari +2,2% e di Fca +2,3%, premiata dai dati di vendita. Stamattina gli analisti di Credit Suisse hanno confermato il giudizio Outperform aggiornando il prezzo obiettivo dopo lo scorporo di Ferrari a 13,60 euro. Per Ubs il nuovo target è fissato a 9 euro dai 14 euro precedenti con rating Neutral. Cnh +0,6%.
Tonfo a Francoforte di Volkswagen – 5% dopo che ieri il Dipartimento di Giustizia americano ha comunicato che intende far causa al gruppo tedesco per i motori diesel truccati. Marketwatch (Wsj) ha calcolato in 45 miliardi di dollari il possibile costo della contestazione.
Ansaldo Sts si mantiene solida sopra il prezzo dell’Opa obbligatoria di Hitachi sul 60% del capitale a 9,5 euro per azione. Finmeccanica +0,8%, StM +0,4%.
Riprende nel settore bancario la frana di Montepaschi -3,5% a nuovi minimi storici a 1,1280 euro. Anche B. Carige accusa un calo del 2,5%.
Unicredit -0,2%: Rbs ha ritoccato il target a 6,10 euro da 5,80 euro. Intesa +0,5%. In ripresa anche le Popolari: Pm +0,1%, Popolare Emilia Romagna+0,3%, Banco Popolare +0,7%.
Ancora giù il gestito: Azimut -1,8%, Banca Mediolanum-1,4%, Anima-0,5%.
Telecom Italia +1,5%. A spingere il titolo le notizie sui colloqui tra Bouygues e Orange in vista di un possibile merger. Inoltre, in Brasile il gruppo Oì è in trattativa con China Development Bank, una delle maggiori banche di Pechino, per studiare un finanziamento da 1,2 miliardi di dollari per l’acquisizione di Tim Participacoes.
Infine il lusso: Ferragamo-1,3% (ieri -4,8%), Tod’s -0,8%, Moncler -2,4%, Yoox -1,5% (ieri -7%), Luxottica -1,1%.