Riflettori accesi stasera sui dati del mercato del lavoro Usa in vista del possibile rialzo dei tassi nella riunione di fine mese. Nell’attesa i mercati hanno vissuto una seduta all’insegna dell’ormai consueta volatilità, chiudendo con rialzi frazionali. Wall Street, intanto, si prepara all’avvio della stagione delle trimestrali (debutto al solito con Alcoa giovedì 8 ottobre) con variazioni modeste, grazie al recupero nel finale: Dow Jones -0,08%, S&P +0,2%. Il Nasdaq sale dello 0,15%. Di rilievo il forte calo di Twitter (-8%) dopo la conferma che il cofondatore Jack Dorsey continuerà ad essere il Ceo dell’azienda, ruolo che da tre mesi svolge ad interim dopo l’uscita di Dick Costolo. Debole Tokyo (-0,6%). L’attività in Asia è limitata dalla chiusura, per vacanza, delle Borse cinesi.
DRAGHI SCEGLIE IL WAIT AND SEE. MERCATI IN MOVIMENTO SUI BTP
L’appuntamento più atteso dagli operatori europei si è tenuto a New York, quando nel Vecchio Continente era notte fonda. A New York, il presidente della Bce Mario Draghi ha ricevuto dalle mani di Christine Lagarde (in fiammante rosso Ferrari) il Global Citizen Award dell’Atlantic Council. Poteva essere l’occasione per fare un cenno alla possibile accelerazione del Qe, come previsto da alcune banche d’affari (Goldman Sachs parla di un allungamento a 2.400 miliardi di acquisti contro gli attuali 1.600) ma Draghi, fedele alla politica del wait and see, non ha sprecato i proiettili del suo bazooka.
“I progressi raggiunti negli ultimi tre anni per stabilizzare e rafforzare l’area euro sono reali”, ha detto, aggiungendo che “la crescita sta tornando. E non ci fermeremo fino a quando l’unione monetaria non sarà completa. Quando l’integrità dell’euro è minacciata, lo è anche la crescita, globale. Il destino dell’Europa è di interesse dei suoi cittadini. Ma è di rilevanza anche per il mondo”.
Infine, parlando tra l’altro davanti al vicepresidente Joe Biden, Draghi ha detto: “Può sembrare a volte che noi in Europa non siamo in grado di superare le sfide, ma lo siamo. Ogni volta abbiamo la meglio”. In sintesi, un richiamo alla crescita attuale dell’Eurozona, ancora non intaccata dal calo dei prezzi, in parte legato al calo delle materie prime, fenomeno positivo per buona parte delle economie europee.
L’incremento degli acquisti da parte della Bce, quindi, per ora resta nel campo delle possibilità, ma non sarà immediato. Nel frattempo, però, i movimenti confermano che il mercato ci crede: il rendimento del BTP scende di quattro punti base all’1,68%, sui minimi da maggio.
Seduta contrastata ieri anche per le borse europee. La Borsa di Milano (-0,7%) ha frenato dopo una mattinata di rialzo: la discesa di Wall Street ha portato ad un cambio di tono. Più pronunciata la caduta di Francoforte, dove il Dax ha perso l’1,6%, ancora una volta zavorrato dai titoli elettrici ( E.On -2,6%, Rwe -3,6% ) e dalla Volkswagen (-3,8%).
AUTO, FCA SALE A DOPPIA CIFRA IN USA E IN ITALIA
Segnali finalmente positivi per l’auto, nonostante lo stop di Vw (solo +0,6% in Nord America). Negli Usa crescono a doppia cifre le vendite dei tre Big di Detroit. In Italia le immatricolazioni salgono del 17,3% (+20,3% la quota di Fca). Ha chiuso in rialzo, ma sui minimi della seduta, Fiat Chrysler (+2,2%, a 11, euro, ma ha segnato un massimo intraday a 12,19 euro). Sergio Marchionne deve incassare una sconfitta a Detroit: i dipendenti del gruppo hanno respinto il contratto siglato dal sindacato Uaw con Fiat Chrysler
Ferrari scalda i motori per la quotazione a New York. E’ prevista per oggi la pubblicazione del prospetto definitivo del collocamento che potrebbe chiudersi già il 12 ottobre in vista dello sbarco nel lisino il giorno 13, la prima data utile. Bloomberg ha scritto che le richieste per le azioni del cavallino rampante potrebbero superare di 10 volte l’offerta, con un valore vicino a 10 miliardi di dollari. Il 10% di Ferrari che Fca si appresta a quotare potrebbe essere valutato quindi tra 1,0/1,10 miliardi di dollari.
TELECOM IN CAFUTA. PESA L’EFFETTO ALTICE.MEDIASET TITOLO TOP
E’ stata una giornata nera per la telefonia, messa a terra dalla notizia dell’aumento di capitale da 1,8 miliardi di euro di Altice. Il gruppo controllato dal finanziere franco-israeliano Patrick Drahi ha speso circa 36 miliardi di euro in acquisizioni in meno di due anni,ricoprendo un ruolo di grande protagonista del consolidamento del mercato della telefonia. L’operatore delle tlc quotato ad Amsterdam ha bisogno ora di risorse fresche per portare a termine l’acquisizione di Cablevision , quarto maggiore operatore Usa della tv via cavo, pagata 17,7 miliardi di dollari.
A Piazza Affari ne ha fatto le spese, senza apparente motivo, Telecom Italia, arrivata a essere sospesa per eccesso di scostamento al ribasso (-4,3% in chiusura). Orange ha smentito l’interesse per un’offerta sull’ex incumbent italiano. L’ad Marco Patuano ha confermato invece che Telecom Italia è pronta a cedere il controllo di Inwit e che presto prenderà in mano il dossier nominando gli advisor. Ai prezzi attuali Inwit vale circa 2,65 miliardi di euro. La quota in capo a Telecom è pari al 60% per un controvalore di circa 1,59 miliardi.
Migliore blue chip Mediaset (+3,5%). La concorrente Rai ha comunicato che la sua raccolta pubblicitaria ha registrato una crescita del 9% ad agosto e del 17% in settembre. Mediobanca Securities ha confermato con convinzione la raccomandazione outperform e il prezzo obiettivo a 4,96 euro sul titolo spiegando che dopo la recente debolezza, l’azione scambia a più di 10 volte l’Ebit 2016, cosa che storicamente rappresenta un segnale di acquisto.
NOUY (BCE) VEDE UN FUTUTO IN SALITA PER I PROFITTI DEL CREDITO
Danielle Nouy, capo della Vigilanza della Bce, ha ieri ribadito che, in un contesto di tassi bassi, le banche dovranno rivedere i loro modelli di business al fine di restare profittevoli. Ieri Unicredit+0,4%, Intesa -1,1%, Generali -0,7%, UnipolSai +1,3%. Contrastate anche le società del risparmio gestito: Mediolanum +1,7% ed Azimut -1,7%.
TENARIS PREMIATA DA BANCA AKROS. PRECIPITA RCS
Giornata difficile invece per le utilities, condizionate dalle difficoltà del settore in Germania: Enel -2,4%, Snam -1,8%, Enel Green Power -1,8%. Rimbalza A2A. L’ad della multiutility lombarda, Luca Valerio Camerano, ha affermato che ci vorrà ancora almeno un mese di tempo per formalizzare l’offerta vincolante a Linea Group.
Tra i petroliferi Eni -0,1%. Meglio Tenaris (+1,3%). Banca Akros ha abbassato sull’azione il prezzo obiettivo a 14,5 da 15 euro, confermando comunque la raccomandazione buy e sottolineando che a questi prezzi il titolo rappresenta una buona occasione di acquisto per chi “vuole scommettere su un recupero del prezzo del greggio”.
Pesante tonfo di Rcs (-6,04%), crollata dopo l’ennesimo della cessione della divisione libri a Mondadori.