L’industria europea continua la sua corsa e le Borse del Vecchio Continente, confortate dal rimbalzo del dollaro dopo la riunione della Fed, ritrovano la strada del rialzo.
Piazza Affari è più forte grazie a banche ed energia, ma soprattutto, alla Rossa. Il titolo Ferrari ha infatti acceso il turbo dopo i conti: +5,4%, a 101 euro, con un ebitda superiore al miliardo di euro, due anni in anticipo sul business plan dell’Ipo e dividendo in salita a 0,70 euro. Bene anche Cnh (+3,9%), che ha annunciato stamani una collaborazione con Microsoft, ed Exor (+3,4%). Fca (+0,9%).
Sull’onda di questi exploit Ftse Mib avanza dell’1,21% oltre 23.800 punti. Segue Madrid (+0,6%). Assai più modesti i guadagni di Parigi (+0,3%) e Francoforte, vicina alla parità. La sterlina allunga il guadagno di gennaio contro euro (+1,7%).
Il settore manifatturiero italiano è cresciuto in gennaio al ritmo più sostenuto da sette anni, trainato dal forte flusso di ordinativi, a indicare un buon inizio di 2018 per la terza economia della zona euro: l‘indice Pmi elaborato da Markit/Adaci è salito a 59 punti, il livello più elevato dal 2011, dai 57,4 di dicembre.
Il mese di febbraio si apre con nuove massicce vendite sui titoli di Stato tedeschi, dalle scadenze temporali più brevi a quelle più lunghe. Il rendimento del governativo tedesco decennale tedesco sale a +0,72%, toccando il livello più alto dal dicembre 2015.
Petrolio in ripresa, anche se le scorte settimanali Usa hanno registrato un rialzo di 6,7 milioni di barili. Brent +0,9% a 69,50 dollari. Ma ad accendere i riflettori sul petrolio è stata Goldman Sachs: Un report del broker ha rivisto al rialzo il prezzo medio del Brent a75 dollari per barile dal precedente target di 62. Un aumento giustificato con il collasso della produzione del Venezuela e con il rigore dell’Opec nel rispettare i limiti previsti dall’accordo con la Russia.
Eni avanza dell’1,7%. Goldman Sachs ha alzato il target price a 20 euro. Lo stesso team di analisti rivede al rialzo il prezzo medio del petrolio Brent a 75 dollari il barile per il 2018, dal precedente 62 dollari il barile. Saipem +1,6%, Tenaris +2,6%.
Tra le banche, dopo i segnali in arrivo dalla Fed sul rialzo imminente dei tassi, prevale il segno più. Unicredit +1,3%, Ubi Banca +2%, Intesa +0,5%. Tra le assicurazioni, Unipol -0,5%. KeplerCheuvreux abbassa la raccomandazione a Hold, target price a 4,6 euro.
Salgono però anche le utility: Enel +0,6%, Italgas +0,7%, Terna +0,7%.
Telecom Italia +1,2%. Il presidente Arnaud De Puyfontaine ha confermato ieri che è stato presentato alle autorità italiane un progetto di scorporo della rete fissa.
Stamane ha diffuso i dati Vodafone: le attività italiane hanno registrato un calo dei ricavi nell’area servizi mobile, molto bene la banda larga nel fisso.
L’euforia generale permette a Ferragamo di rimbalzare (+2%, dal -3,5% iniziale). La società ha chiuso il quarto trimestre del 2017 con 389 milioni di euro di ricavi, in calo del 5% anno su anno a cambi costanti.
Stm +0,5%. Il produttore di chip Qualcomm si aspetta un calo della domanda globale di smartphone: l’avvertimento è arrivato ieri sera, nel corso della presentazione dei dati del trimestre.
Unipol -0,5%. KeplerCheuvreux abbassa la raccomandazione a Hold, target price a 4,6 euro.