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Ferragosto del nuovo triplo record a Wall Street e balzo del petrolio

I tre principali indici della Borsa americana hanno segnato nuovi primati storici con il sostegno dell’exploit del petrolio (+10% in tre giorni) in vista di un accordo sui prezzi – Buffett punta 1,5 miliardi di dollari su Apple – Oggi, malgrado gli scambi ridotti per il periodo vacanziero, Piazza Affari tenta di salire oltre la soglia dei 17 mila punti base del FtseMib – La Coop chiede 137 milioni di danni a Mps – La novità della Popolare di Bari

Ferragosto del nuovo triplo record a Wall Street e balzo del petrolio

E’ stato il Ferragosto dei record. I tre indici di Wall Street hanno segnato nuovi primati storici con il sostegno di un robusto balzo in avanti del petrolio. I tassi di interesse continuano la discesa verso i minimi di sempre, per la disperazione delle banche ma per la gioia di chi ha puntato sulla Brexit. Ha fatto bingo, ad esempio, chi ha scelto il bond in sterline di General Electric, emesso a 100 nel 2009, balzato ieri ad un prezzo di 215,5 (contro 180 di gennaio).

Una situazione inedita, in parte surreale, dietro cui si cela il disagio di buona parte dell’economia globale. Il Giappone ha raggiunto Italia e Francia nel poco invidiabile club dei Paesi a crescita zero. Nel trimestre aprile-giugno il pil di Tokyo è rimasto piatto, in frenata rispetto alle previsioni (+0,2%) ed all’andamento dei primi tre mesi. Gli stimoli fiscali, combinati con la politica dei tassi negativi, si sono rivelati inutili. Ma la lezione di Tokyo non impressiona più di tanto i mercati sempre più convinti che l’unica medicina per curare gli effetti, se non le cause, della debole congiuntura economica consista in massicce iniezioni di denaro.

Ecco, in sintesi, il quadro in attesa della riapertura di Piazza Affari:

BUFFETT PUNTA 1,5 MILIARDI SU APPLE

–       Nuovo triplo record delle Borse Usa: l’indice Dow Jones è salito dello 0.32%, S&P500 dello 0,28% (+7,2% da inizio anno). Il Nasdaq +0,56% chiude a 5262,02.

–       Cresce del 55% la partecipazione in Apple detenuta da Warren Buffet. Berkshire Hathaway possiede ora 15 milioni di titoli Apple per un valore di 1,46 miliardi di dollari. Una scelta in controtendenza rispetto a George Soros e Carl Icahn, che hanno invece ridotto le partecipazioni nella Mela.

–       In calo stamane le Borse asiatiche che navigano comunque sui massimi dell’anno. Tokyo arretra dell’1% circa, Hong Kong –0.7% nonostante l’exploit delle azioni H-shares, collegati ai titoli cinesi. Shanghai arretra dello 0,3%, vicina ai massimi di ieri (+3,3%)), spinti dall’ attesa di nuove misure di rilancio dell’economia. Volano anche in mercati emergenti. Brasile in testa (ai massimi dal 2014), spinti dal calo dei tassi e dal rialzo del greggio.

–       La spinta è garantita dal boom del petrolio. Le quotazioni sono salite del 10 % negli ultimi tre giorni, Stamane il Brent, nonostante una lieve correzione, tratta ancora sopra i 48 dollari, grazie anche alle dichiarazioni del ministro dell’Energia russo Alexander Novak che si è detto pronto a favorire un accordo sui prezzi con l’Arabia Saudita. L’occasione potrebbe essere il meeting informale di produttori Opec e non Opec previsto in Algeria per il 26-27 settembre.

PIATTE LE BORSE. MILANO TENTA DI SALIRE OLTRE I 17 MILA PUNTI

In pratica invariati ieri i listini del Vecchio Continente, con l’eccezione di Londra +0.36%. Stamane è prevista un’apertura in lieve calo sia a Francoforte che a Parigi.

 Si è acceso intanto in Germania il dibattito sulla riforma delle pensioni. La Bundesbank ritiene insufficiente la proposta di legge del governo che innalza l’asticella a 67 anni. Per la banca centrale è necessario alzare il tetto a 69 anni.

–       La settimana si è aperta in Europa con nuovi cali per la sterlina (sotto 1,15 rispetto al dollaro) e per i rendimenti dei gilt inglesi (il decennale tratta allo 0,53% contro l’1,39% precedente la Brexit) , del Bund tedesco (-0,16%) e per il dieci anni spagnolo (0.91%).

–       Venerdì Piazza Affari ha chiuso in sostanziale parità: -0.17%, indice Ftse Mib a quota 16.997 punti. La settimana corta di Piazza Affari sarà condizionata dalle scadenze tecniche. Venerdì scadono i contratti di opzione sulle azioni e sugli indici con termine ad agosto.
 

IN SETTIMANA I VERBALI DELLA FED. OGGI L’INDICE TEDESCO ZEW

L’appuntamento-clou della settimana sarà la pubblicazione, prevista per domani sera, dei verbali dell’ultima riunione della Fed, traccia preziosa per intuire le prossime mosse della banca centrale sul fronte dei tassi. In realtà il mercato, che non crede ad un aumento del costo del denaro a settembre in piena campagna elettorale Usa, attende il discorso che Janet Yellen terrà il 26 agosto a Jackson Hole nella tradizionale riunione dei grandi banchieri centrali.

Tra i dati macro di giornata spicca in giornata l’inflazione Usa di luglio.

Sul fronte societario, la stagione delle trimestrali volge al termine. Tra i Big manca solo Walmart, il colosso della grande distribuzione che ha appena lanciato la sfida ad Amazon con l’acquisto di Jet.com (3,3 miliardi). Warren Buffett, dopo dieci anni, ha ridotto in maniera sensibile la sua partecipazione nella società.

In Europa, oltre alla pubblicazione dell’indice Zew, gli occhi sono puntati sulla pubblicazione sull’inflazione della Gran Bretagna, il primo dato sensibile che il Paese divulgherà dopo la Brexit.

MPS, LA COOP CHIEDE 137 MILIONI DI DANNI

Poche novità in vista, almeno sulla carta, per Piazza Affari. Sul listino terrà banco, al solito, la questione bancaria.

Sotto i riflettori Mps, dopo l’avvio da parte della Popolare di Bari della prima cartolarizzazione di non performing loans che utilizza lo strumento dei Gacs, modello cui si ispirerà l’operazione condotta a Siena da Atlante 2.

Intanto dalla relazione semestrale dell’istituto emerge che Coop Centro Italia ha chiesto complessivamente 137 milioni di danni “assumendo la falsità dei prospetti” degli aumenti di capitale 2008, 2011 e 2014 a cui aveva partecipato come azionista.

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