Scossone ai vertici di Salvatore Ferragamo. L’amministratore delegato Marco Gobbetti lascerà la maison del lusso il prossimo 6 marzo, subito dopo l’approvazione del bilancio 2024. La decisione, comunicata ufficialmente dall’azienda, è frutto di un accordo consensuale che prevede per il manager una buonuscita di 4,45 milioni di euro, oltre a un compenso aggiuntivo di 50mila euro per la rinuncia a determinati benefit. A Gobbetti, che non ricopre incarichi nei comitati endoconsiliari della società, restano 309.077 azioni di Salvatore Ferragamo.
“Ringrazio Marco Gobbetti che in questi anni ha impostato e sviluppato una rilevante attività di rinnovamento ed evoluzione del brand, – ha dichiarato il presidente Leonardo Ferragamo – nonché una significativa innovazione di prodotto e di posizionamento del marchio. Ha inoltre realizzato un importante lavoro di evoluzione organizzativa della società e del gruppo, che rappresenta la base per proseguire la strategia di rinnovamento”.
L’azienda ha già avviato la ricerca di un successore, che avrà il compito di consolidare il percorso di rilancio avviato sotto la guida di Gobbetti.
Gestione temporanea: il timone passa al presidente
In attesa della nomina del nuovo Ceo, la gestione operativa del gruppo sarà affidata al presidente Leonardo Ferragamo, che sarà supportato da un comitato consultivo composto da James Ferragamo, Ernesto Greco e Michele Norsa. Quest’ultimo assumerà il ruolo di Chairman Special Advisor.
Il comitato di transizione, composto da figure con una profonda conoscenza dell’azienda, avrà il compito di garantire continuità al piano strategico in corso. Il presidente Ferragamo ha sottolineato la volontà di mantenere saldo il legame con i valori storici del marchio: “La società è determinata a perseguire i principi fondanti che hanno ispirato la mia famiglia in tanti anni di attività. Il percorso avviato verrà proseguito con il desiderio di ispirarsi ai valori profondamente distintivi che hanno contraddistinto la nostra storia”.
L’azienda ha inoltre chiarito che non ci saranno aggiornamenti sull’outlook rispetto ai comunicati già diffusi il 2 dicembre e il 30 gennaio, relativi rispettivamente alle prospettive della gestione ordinaria e ai ricavi dell’ultimo trimestre 2024.
Ferragamo crolla in Borsa
L’annuncio dell’uscita di Gobbetti ha avuto un impatto immediato sul titolo Ferragamo, che in Borsa registra un calo del 4,97%, attestandosi a 7,27 euro per azione. Un ribasso che si inserisce in un contesto già complesso per il gruppo, reduce da un 2024 in flessione, con ricavi in calo dell’8,2% a cambi costanti e del 10,5% a cambi correnti, pari a 1,035 miliardi di euro.
Gli analisti vedono con preoccupazione il cambio al vertice in un momento così delicato per l’azienda. Secondo Equita Sim, “l’uscita di Gobbetti è probabilmente legata a risultati inferiori alle aspettative e al ritardo nel rilancio del marchio rispetto agli obiettivi iniziali”. Il manager, arrivato nel 2022, aveva avviato una profonda trasformazione del brand, lavorando su prodotto, digitale, marketing, costi e distribuzione, ma i primi segnali di ripresa sono emersi solo nell’ultimo trimestre.
Anche Banca Akros esprime dubbi sulla decisione di cambiare il management in piena fase di trasformazione. Il comitato di transizione potrebbe però garantire stabilità grazie alla presenza di figure esperte come Norsa e Greco, in passato ceo e cfo del gruppo, e di James Ferragamo, che ha ricoperto diversi incarichi manageriali ed è stato responsabile della trasformazione aziendale sotto la gestione Gobbetti. Nonostante l’impegno dichiarato dall’azienda nel portare avanti la strategia già avviata, il mercato resta prudente. La fase di transizione potrebbe coinvolgere anche il team creativo e parte del top management, aggiungendo ulteriore incertezza sul futuro del brand.