Condividi

Ferragamo decolla in Borsa: si riaccendono le ipotesi di cessione

Dopo la scomparsa di Wanda Ferragamo, il mercato considera più concreta la prospettiva di un cambio di proprietà per la casa di moda fiorentina – Pioggia di acquisti anche sulle azioni di Fiat Chrysler dopo la notizia della maxi cessione di Magneti Marelli

Ferragamo decolla in Borsa: si riaccendono le ipotesi di cessione

Salvatore Ferragamo e Fiat Chrysler sono le due superstar di questo avvio di settimana alla Borsa di Milano, in un contesto comunque positivo sul Ftse Mib dopo quattro settimane consecutive di ribassi. A metà mattina l’indice principale di Piazza Affari viaggia in rialzo dello 0,6%, appena sopra i 19mila punti, dopo aver fatto segnare +1,8% in apertura. Più che il declassamento arrivato da Moody’s, ampiamente atteso, agli occhi degli investitori conta la scelta dell’agenzia di rating di mantenere stabile l’outlook sul nostro Paese. Significa che, almeno sul breve termine, non sono previsti peggioramenti. Una prospettiva che ha fatto bene anche allo spread Btp-Bund.

In questo quadro, spicca il rialzo prepotente di Salvatore Ferragamo: +7,4%, a 20,94 euro, per distacco la miglior prestazione sul Ftse Mib. La casa di moda fiorentina aveva già guadagnato il 6,2% la settimana scorsa e prosegue oggi il recupero dopo il calo che lo scorso 15 ottobre aveva portato le quotazioni a 18,17 euro, il minimo dallo stesso mese del 2016 (anche se nelle ultime settimane la volatilità ha dominato l’intero settore del lusso). In particolare, a infiammare la speculazione sul titolo è l’ipotesi di una cessione dell’azienda, considerata più verosimile dopo la recente scomparsa di Wanda Ferragamo, presidente onorario della società e capostipite della famiglia controllante.

Giornata in forte rialzo anche per Fca, che negli stessi minuti guadagna il 5%, a 14,11 euro per azione. In questo caso, a scatenare le vendite sul titolo è la notizia della maxi cessione di Magneti Marelli ai giapponesi di Calsonic Kansei, controllati dal fondo americano Kkr, per 6,2 miliardi di dollari. Exor, a differenza di quanto previsto, non conserverà alcuna quota della società. Un cambio di rotta rilevante rispetto alle strategie di Sergio Marchionne, che aveva più volte ribadito di non voler uscire mai da Magneti. La nuova Marelli Calsonic Kansei avrà un fatturato di 15,2 miliardi di euro, complessivamente 200 impianti produttivi nel mondo e centri di ricerca e sviluppo in Europa, Giappone e America.

Commenta