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Felice Casorati: oltre 100 opere per la grande antologica a Palazzo Reale di Milano

Marsilio Arte


Milano torna a celebrare l’originalità di Felice Casorati con una grande antologica a Palazzo Reale dal 15 febbraio al 29 giugno 2025 il Comune di Milano e Marsilio Arte presentano una delle più ampie retrospettive dedicate a Felice Casorati. La mostra è curata da Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli. Sono oltre cento le opere presentate per l’occasione, tra dipinti su tela e tavola, sculture, opere grafiche della stagione simbolista, bozzetti per scenografie di opere realizzate per il Teatro alla Scala, tutte di assoluto rilievo e raffinata qualità, selezionate per la loro esemplare storia espositiva. I prestiti provengono da prestigiose raccolte private e da importanti collezioni pubbliche, tra le quali in particolare la GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, dove è conservata la più importante e ricca collezione museale di opere di Casorati, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna Ca’ Pesaro di Venezia, il Museo del Novecento di Milano, il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, la Galleria d’Arte Moderna di Genova, la Galleria d’Arte Moderna Achille Forti di Verona, e il Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna di Trieste. Cardine del progetto è la stretta collaborazione con l’Archivio Casorati, che ha assicurato il supporto scientifico e la consultazione e condivisione dei materiali documentari storici. L’antologica è accompagnata da un ampio catalogo edito da Marsilio Arte con i saggi dei curatori.

Gli anni ’20

Aprono gli anni Venti i capolavori La donna e l’armatura del 1921 (GAM Torino) e Silvana Cenni del 1922 (collezione privata), icona metafisica ispirata alla misura classica quattrocentesca e alle pale d’altare di Piero della Francesca. Risale a questo periodo la collaborazione di Casorati con Riccardo Gualino, collezionista, mecenate e imprenditore, per il quale l’artista dipinge i ritratti di famiglia e progetta, insieme all’architetto Alberto Sartoris, il piccolo teatro privato nella loro residenza torinese. Il sodalizio è ricostruito in mostra dai tre ritratti Gualino, dal ritratto di Alfredo Casella (collezione privata), compositore e pianista, direttore di alcuni concerti nel teatrino torinese, e delle danzatrici Raja e Bella Markman, protagoniste con Cesarina Gualino, delle esibizioni di danza libera sotto i fregi casoratiani del teatrino, documentati dai bassorilievi Donna con arco, L’incontro con la musica, Donna seduta con scodella (collezione privata). Nel 1924 Casorati partecipa con una mostra personale alla Biennale di Venezia, un importante momento di riconoscimento e celebrità: delle quattordici opere esposte allora, sette sono riproposte in mostra. Oltre ai tre ritratti Gualino, sono esposti, nella sala dedicata: Meriggio del 1923 (Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna, Trieste), Natura morta con manichini del 1924 (Museo Novecento, Milano), Ritratto di Hena Rigotti (GAM, Torino) e Duplice ritratto (collezione privata). A partire dalla metà degli anni Venti, Casorati sviluppa il tema delle Conversazioni, un ciclo ideale inaugurato dalla celeberrima e tuttora intrigante Conversazione platonica del 1925 (collezione privata). Il dipinto, nel quale accanto a un sensuale nudo femminile disteso, siede un uomo con un cappello nero (è l’architetto e amico Alberto Sartoris), fu protagonista di un lungo tour espositivo con l’esordio alla Prima mostra del Novecento italiano a Milano nel 1926 e tappe a Dresda (1926), a Ginevra, Zurigo e Pittsburgh (1927), a New York (1928) e all’Expo di Barcellona (1929), dove fu premiato con una medaglia d’oro. In mostra si potrà ammirare dopo molti anni lo straordinario dipinto Annunciazione del 1927, proveniente da una collezione privata: scelto dall’artista per le esposizioni d’arte italiana del 1927 al Musée Rath di Ginevra e poi alla Kunsthaus di Zurigo, torna oggi visibile al grande pubblico. Sul finire del decennio, l’arte di Casorati è segnata da una svolta in chiave anticlassica, testimoniata in mostra dalle composizioni di una serie di meravigliose nature morte.

Gli anni ’30

La pittura si apre al paesaggio, accostato nel dialogo tra interno ed esterno nella poetica Daphne a Pavarolo del 1934 (GAM Torino). Nasce ora il ciclo di dipinti di fanciulle degli anni Trenta e Quaranta, tra i quali Donne in barca del 1933 (Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, Piacenza) e Le sorelle Pontorno del 1937 (Unicredit ArtCollection), entrambi caratterizzati da una donna che allatta, immersa in atmosfere sospese e intime. Gli ultimi anni sono documentati da nature morte, nelle quali torna il tema antico delle uova (insegna di quel «Numerus, Mensura, Pondus» che è il motto araldico dell’arte casoratiana) e del cimiero – con Natura morta con l’elmo (1947, GAM Torino), Uova e limoni (1950, GAM Torino) Uova su fondo rosso (1953, collezione privata) – e nuovi soggetti come Eclissi di luna (1949, collezione privata) e Paralleli (1949, Collezione Regione Autonoma Valle d’Aosta).

Casorati e la Musica

Felice Casorati non fu solo un eccezionale pittore e un appassionato pianista ma anche scenografo, al lavoro, tra gli anni Trenta e i Cinquanta, per il Maggio Musicale Fiorentino, l’Opera di Roma e la Scala di Milano. Proprio dagli Archivi storici della Scala provengono numerosi dei suoi bozzetti, realizzati per opere come Le Baccanti e Fidelio, o per balletti su musiche di Petrassi o de Falla: un nucleo che, a chiusura della mostra, consentirà di conoscere anche questo versante dell’attività di un artista rigoroso e poliedrico. L’antologica è accompagnata da un ampio catalogo edito da Marsilio Arte con i saggi dei curatori.

In copertina: Le signorine 1912 (dettaglio), olio su tela (tecnica mista: tempera, glicerina, cera), 187,5 x 195 cm. Fondazione Musei Civici di Venezia – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro. © Felice Casorati by SIAE

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