L’incidenza delle tariffe dei servizi sulla spesa delle famiglie cresce sempre di più. A dirlo è l’ultimo studio del Centro Ricerche Economiche Educazione e Formazione (CREEF) della Federconsumatori, secondo cui negli ultimi dieci anni le tariffe sarebbero aumentate in media del 41%, a un ritmo doppio rispetto a quello dell’inflazione, cresciuta nello stesso periodo del 20,4%.
Tra il 2004 e il 2014 le famiglie italiane sono andate incontro a un pesante aumento delle spese: le tariffe dell’acqua sono cresciute dell’80,1%, quelle dei rifiuti del 70,3% e quelle dell’energia elettrica del 48,4 per cento. Nello stesso periodo i trasporti ferroviari hanno registrato un rincaro del 46,2%, i pedaggi autostradali uno del 46,5%, il gas uno del 33,5%. Le tariffe dei trasporti urbani hanno registrato un aumento del 33,5% nei dieci anni. L’unica eccezione, in un quadro di rincari generalizzati, è quella nelle tariffe dei servizi di telefonia che sono diminuite del 15,7%.
“La concorrenza – spiega Federconsumatori in una nota – in alcuni servizi non ha funzionato o non è mai decollata”, provocando un grave impoverimento delle famiglie. “Oltretutto proprio le tariffe amministrate dai governi locali – continua la nota -, che offrono servizi indispensabili per i consumatori, sono quelle che hanno subito le variazioni più significative”.