Dopo la clamorosa spaccatura in seno al movimento del credito cooperativo, con la pre-adesione di un centinaio di Bcc al gruppo della Cassa Centrale guidato dai trentini e la trasformazione in spa della Bcc di Cambiano (laterza Bcc d’Italia), per la Federcasse è l’ora dei bilanci. E più amaro di così il bilancio dell’associazione finora egemone delle Bcc non potrebbe essere. La rivolta di oltre un terzo delle Bcc parla chiaro e suona come una bocciatura della gestione centralistica, autoreferenziale, burocratica e politicizzata della Federcasse.
Di fronte a questo disastro il presidente di Federcasse, Alessandro Azzi sembra orientato a mantenere le promesse e a lasciare dopo molti anni il suo incarico. Finora però il Consiglio generale di Federcasse non ha accolto le sue dimissioni e se ne riparlerà a breve.
Secondo le indiscrezioni raccolte da quotidiano Bresciaoggi, Azzi sarebbe propenso a passare la mano ritagliandosi un ruolo di vertice nella Federazione delle Bcc lombarde. Ma i giochi non sono ancora chiusi, anche se il vicepresidente vicario di Federcasse, Augusto Dell’Erba, scalda i motori e si prepara alla sucecssione.