Condividi

Fed rinvia il rialzo dei tassi ma lancia l’allarme sulle banche italiane

I verbali dell’ultimo meeting rivelano le spaccature della Federal Reserve che deciderà di alzare i tassi solo dopo le presidenziali di novembre ma mette in guardia sulla debolezza delle banche italiane – Il dollaro debole mette in ginocchio Tokyo – Derby tra Unicredit e Generali per restare nell’EuroStoxx50 – Morgan Stanley promuove Ferrari.

Fed rinvia il rialzo dei tassi ma lancia l’allarme sulle banche italiane

La confusione regna sotto il cielo della Fed, più che mai divisa sul rialzo dei tassi. Ma l’aria di conflitto che emerge dai verbali dell’ultima riunione della banca centrale, non dispiace ai mercati: le colombe contrarie ad un aumento, appaiono forti e determinate a non cedere alla richiesta di una stretta seppur modesta. Alla fine, pur di evitare la rottura, si è deciso di “raccogliere altri dati” prima di una mossa. E così, dopo l’uscita delle minute, i mercati hanno invertito la rotta: sù Wall Street, fino a quel momento in terreno negativo, giù dollaro e titoli di Stato.

Ma il braccio di ferro è appena cominciato: per il rialzo si sono schierati il presidente della Fed di New York, William Dudley, e il numero uno della Fed di Atlanta, Dennis Lockhart, contro James Bullard della Fed di Saint Louis. Si profila una settimana movimentata in attesa dell’intervento di Janet Yellen a Jackson Hole, previsto per venerdì 26.

La Fed, inoltre, ha lanciato l’allarme sulla debolezza delle banche europee, e in particolar modo di quelle italiane, le cui difficoltà continuano a persistere.

CISCO TAGLIA 5.500 POSTI. PETROLIO IN RISALITA

Meteo Borsa segnala così una situazione in forte evoluzione:

–       Tornano a salire i listini Usa: Dow Jones +0,12%. S&P 500 +0,10%- Nasdaq +0.03%.

–       Da segnalare la decisione di Cisco -1,3% di tagliare 5.500 posti, il 7% della sua forza lavoro.

–       Scendono i rendimenti dei titoli di Stato Usa in coincidenza con il calo del dollaro , scivolato a 1,1391 (.0,2%) sull’euro. In una settimana la moneta unica ha guadagnato l’1%.

–       In ripresa il petrolio dopo l’inatteso calo delle scorte di greggio negli Stati Uniti il Brent (+1,3% a 49,9 dollari), ha messo a segno la quinta seduta consecutiva di rialzo. La Energy Information Administration ha comunicato che la settimana scorsa le scorte di greggio sono scese di 2,5 milioni di barili A 521 milioni, contro il consensus che si aspettava un rialzo di 0,5 milioni di barili. Il calo del livello degli stoccaggi arriva dopo tre settimane consecutive di rialzo. Il greggio è vicino ai massimi di sei settimane, dopo quattro giornate consecutive di rialzo in cui ha guadagnato complessivamente l’11,7%.

–       Debole il comparto energia. A Piazza Affari Eni arretra dell’1,25% . Saipem -0,54%, Tenaris -0,55%.

IL DOLLARO DEBOLE METTE IN GINOCCHIO TOKYO

–       La discesa del dollaro si è fatta sentire soprattutto a Tokyo: stamane bastano 100,5 yen per comprare un dollaro, dato assai sgradito alle autorità giapponesi alle prese con il calo dell’export (-14% negli ultimi 12 mesi) e dell’import (-24,7%). In ribasso dello 0,9% l’indice Nikkei.

–       Il dollaro debole spinge invece al rialzo Hong Kong +1,6%, ai nuovi massimi dell’anno sotto la spinta degli ottimi profitti del colosso tech Tencent, e i listini cinesi. Shanghai sale dello 0,4%.

SEDUTA NERA PER L’EUROPA. TREMANO I BOT DEL PORTOGALLO

E’ prevista un’apertura brillante per le Borse europee, ieri frenate dall’attesa della pubblicazione dei verbali della Fed. Sul fronte macro il dato più importante di oggi riguarda la disoccupazione francese (invariata, secondo le previsioni, al 9,9%). In uscita i dati del primo semestre di Nestlè.

–       A Piazza Affari l’indice FtseMib è sceso dell’1,58% a quota 16.528 punti, sui minimi di giornata.

–       Pesanti anche le perdite di Francoforte -1,26%. Deboli Parigi -0,96% e Londra -0,46%.

–       Il Btp decennale ha chiuso una seduta contrastata all’1,11%, invariato. Sotto i riflettori il Portogallo: il decennale ha toccato il 2,97%, ai massimi di circa due settimane. In un’intervista a Reuters il responsabile per i rating sovrani di Dbrs Fergus McCormick, in vista del prossimo giudizio su Lisbona che arriverà il 21 ottobre, ha detto che il profilo di credito dell’emittente sovrano Portogallo è sempre più a rischio, con pressioni al ribasso per tutti i Paesi “periferici”.


GENERALI RISCHIA L’USCITA DALLO STOXX 50. NUOVO MINIMO PER MPS

A spingere al ribasso Piazza Affari sono stati soprattutto i finanziari. In particolare, per tutta la seduta ci sono state insistenti vendite sulle Generali -2,7% . I realizzi delle ultime sedute sono stati accentuati dai rumor secondo cui il titolo del gruppo assicurativo potrebbe essere escluso dall’indice Stoxx50 in occasione della revisione del 23 agosto, per lasciare il posto alla società delle costruzioni irlandese Crh.

Unipol ha perso il 2,7%, UnipolSai -2,2%.

Male anche il risparmio gestito: Azimut-2,9%,FinecoBank -2,8%, Banca Mediolanum -1,6%.

Arretrano le banche: Monte Paschi -3,5% segna un nuovo minimo storico a 0,2398 euro. Banca Imi ha confermato la raccomandazione hold sul titolo (prezzo obiettivo in revisione), sottolineando come la tempistica della presentazione del nuovo piano industriale indicata dalla stampa a metà settembre sia “un po’ più breve di quanto atteso, mentre i contenuti appaiono in linea con le nostre attese. Ma, aggiunge la nota, “continuiamo a vedere un significativo rischio di esecuzione nell’aumento di capitale da 5 miliardi di euro, cruciale per la realizzazione dell’intero piano industriale, alle attuali condizioni di mercato”.

Giù anche Bper -3,72% che potrebbe essere interessata all’acquisto delle good bank di Banca delle Marche e Banca Etruria- In foret calo i Big: Intesa -2,6%, Unicredit -2,4%.

Ubi perde il 4%. La banca ha ricevuto tre atti di citazione da parte di azionisti con richieste di risarcimento legate all’ammontare dei rimborsi delle azioni oggetto di recesso a seguito della trasformazione in Spa, secondo quanto emerge dalla relazione semestrale della banca.

MORGAN STANLEY: FERRARI PUO’ SALIRE A 70 DOLLARI

Non sono mancate però le note positive.

–       In controtendenza Telecom Italia ,migliore titolo del Ftse Mib con un rialzo dell’1,9% con buoni volumi. Prosegue il recupero di interesse sulla società da parte degli investitori favorita dalle indicazioni in arrivo da Bruxelles: la Ue regolerà in modo più stringente i servizi tlc offerti dagli operatori online. Sembra vicina, infine, l’intesa tra la società e Sky sulla revisione del contratto che regola l’offerta dei contenuti pay tv per i clienti broadband di TI.

–       Ferrari è stata una delle migliori blue chip, il titolo termina in rialzo di circa un punto a 42,70 euro. Gli analisti di Morgan Stanley hanno alzato il target price sul titolo a 56 dollari (49,7 euro) dai 54 euro precedenti e hanno confermato il giudizio Overweigh: il nuovo target price di Morgan Stanley promette sulla carta un guadagno del 15%. Nello scenario migliore la banca d’affari vede l’azione a 70 dollari, oltre 20 dollari in più della quotazione attuale a Wall Street.

–       Balzo in avanti anche per Rcs Mediagroup +4,6%: il mercato punta sul piano del nuovo azionista di controllo, Urbano Cairo che, con gli acquisti tra l’8 e l’11 agosto si è portato al 59,831% (dal precedente 59,68%) della casa editrice.

Commenta