Jerome Powell manda il segnale che i mercati stavano aspettando: “I venti contrari aumentano. La Fed agirà in modo appropriato per sostenere l’espansione”. Queste le parole del numero uno della Federal Reserve di fronte al Congresso, davanti al quale sarà in audizione oggi e domani.
Il testo è stato anticipato ai media prima dell’intervento, scatenando l’immediata reazione delle Borse: i listini europei, dopo una mattinata di vendite, migliorano (Piazza Affari è la migliore a +1,1%). Corre Wall Street in apertura: +0,67% per il Dow Jones, +0,71% oltre i 3.000 punti per lo S&P 500, +1% per il Nasdaq.
Secondo gli analisti le dichiarazioni di Powell potrebbero indicare la volontà della banca centrale americana di tagliare i tassi d’interesse già nel corso del meeting in programma a fine luglio nonostante i dati molto positivi sul lavoro facciano ancora sorgere qualche dubbio.
Il Governatore della Fed ha spiegato che sull’economia americana “pesano molte incertezze”, prima tra tutte la guerra commerciale tra Usa e Cina, ma anche la Brexit e il rallentamento della crescita globale. A ciò si aggiunge che “i concorrenti si stanno rafforzando”. A fare da contraltare ci sono però i dati Usa: il mercato del lavoro americano “resta in salute” con 172mila posti di lavoro creati in media ogni mese da gennaio a giugno e i benefici di questo mercato “sono stati più diffusi negli ultimi anni”. Non solo, la crescita dell’economia “resta solida” e l’’inflazione torna a crescere al passo annuo del 2%.
Nel corso della sua audizione ha anche mandato un messaggio molto chiaro al presidente Donald Trump, senza però nominarlo mai. All’inizio del testo del suo intervento al Congresso Usa, il numero uno della Fed ha detto: “Il Congresso ci ha dato un importante grado di indipendenza in modo tale che possiamo perseguire in modo efficace i nostri obiettivi fissati per statuto sulla base di analisi e dati oggettivi. Apprezziamo il fatto che la nostra indipendenza porti con sé un obbligo di trasparenza in modo tale che siamo tenuti a rispondere del nostro operato a voi e al pubblico”
Una risposta indiretta a Trump che nelle settimane passate aveva duramente criticato la banca centrale americana per non avere ancora tagliato i tassi come lui vorrebbe dall’anno scorso.