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Fed non tocca i tassi, Macron cresce, Telecom ed Enel in assemblea

FIRSTonline

Il rallentamento del Pil americano è “solo temporaneo”. La crescita dei consumi è stata “modesta” ma i fondamentali restano “solidi”. Insomma, l’analisi della Federal Reserve non cambia: i tassi per ora restano invariati, ma è probabile un rialzo, il secondo del 2017, nella riunione del 13-14 giugno. Questo, in sintesi, il messaggio in arrivo dalla Banca centrale, affidato solo al comunicato finale perché, come previsto, non c’è stata la conferenza stampa di Janet Yellen.

“La chiave di volta per le prossime settimane saranno i dati economici degli Stati Uniti – commenta Lee Ferridge di State Street – ma il Fomc dovrà anche osservare attentamente Washington e i negoziati che riguardano i piani relativi alla riduzione delle tasse da parte della nuova amministrazione. Qualora i dati rimanessero invariati (o meglio ancora migliorassero), e le possibilità di un accordo sulla riduzione fiscale a fine estate restassero intatte, allora il mercato dovrebbe probabilmente incorporare nelle valutazioni una mossa a giugno”.

APPLE DEBOLE FRENA ANCHE STM

Wall Street ha preso atto senza grandi reazioni delle decisioni della Banca centrale. Piatto l’indice Dow Jones (+0,01%), in ribassi S&P 500 (-0,21%) e Nasdaq (-0,5%). Continua la debolezza del titolo Apple (-0,4%), che pure ha recuperato nel corso della seduta. Pesa la delusione per il calo inatteso delle vendite di i Phone (-1% a 50,8 milioni di pezzi). L’effetto si è fatto sentire su tutti i fornitori della Mela, compresa Stm (-1,8%). La tedesca Semi Dialog ha lasciato sul terreno il 5,8%.

DUE MILIARDI DI UTENTI PER FACEBOOK (-1,7%)

Anche Facebook ha battuto le stime degli analisti ma arretra dell’1,7% dai massimi assoluti segnati prima dei risultati (153,60 dollari). Il colosso di Mark Zuckerberg ha annunciato utili per azione pari a 1,04 dollari (+73%) contro una previsione di 0,83 dollari. Anche i ricavi (7,8 miliardi) e la pubblicità (+85%) hanno battuto le stime. Gli utenti attivi sfiorano ormai i 2 miliardi. Facebook, in crescita del 30% nel 2017, ha annunciato che non comunicherà più i profitti per azione dal prossimo trimestre.

NEW YORK TIMES A GONFIE VELE (+12,5%), PIACE LA GUERRA A TRUMP

La battaglia contro Donald Trump del New York Times, fieramente ostile al presidente, si è rivelata un ottimo affare: il titolo è salito ieri del 12,5% dopo la pubblicazione dei conti della “Grey Lady”, l’unica ad aver tratto profitto dai primi 100 giorni del Presidente.

Da segnalare ancora il boom di Delphi (+9,3%). Il fornitore di componenti auto ha annunciato lo spin off della divisine che produce i motori a combustione montati sulle vetture tradizionali. D’ora in poi Delphi si concentrerà sugli ibridi e sulle auto a guida autonoma.

GIÙ I PETROLIFERI. TENARIS -1%

Poco mossi i prezzi del petrolio: greggio Wti a 47,65 dollari (-1 centesimo), Brent a 50,60 dollari al barile (+14 centesimi). Le scorte Usa sono in lieve flessione ma è in calo la domanda di benzina dei consumatori americani.

Deboli a Piazza Affari i titoli petroliferi. Tenaris perde l’1%, dopo che Goldman Sachs ha abbassato il target price a 15 euro da 15,6 euro (raccomandazione Neutral). Saipem sale dello 0,7%. Eni – 0,4%. 

LA CINESE HNA COMPRA IL 10% DI DEUTSCHE BANK

Le Borse dell’Asia sono contrastate. L’indice Kospi di Seul guadagna lo 0,6% e si porta sui massimi dal 2011. Mumbai +0,5%. In calo dello 0,5% l’indice Hang Seng di Hong Kong. La Borsa di Tokyo resta chiusa per la Golden Week.

La conglomerata cinese Hna è diventata l’azionista numero uno d Deusche Bank con una partecipazione del 9,9%% circa accumulata nel corso degli ultimi 28 mesi con un investimento di cicca 40 miliardi. Per salire oltre la soglia del 10%, il gruppo cinese dovrà chiedere l’autorizzazione alle autorità tedesche. Ma Hna ha già fatto sapere che si fermerà sotto la soglia. Il gruppo però non fa mistero di voler puntare all’acquisto della HSH Nirdbank di Amburgo, l’istituto in cattive acque che Berlino ha finora aiutato con interventi preclusi dal principio per bail-in.

MACRON VINCE IL DUELLO TV CON MARIE LE PEN

Duro corpo a corpo tra Emmanuel Macron e Marie Le Pen ieri sera nel secondo e ultimo dibattito tv prima del voto di domenica. La candidata del Front National ha attaccato su tutta la linea, dal terrorismo alla “sudditanza” all’Unione europea, accusando Macron di “essere ancora un banchiere”. Macron, calmo, ha ribattuto colpo su colpo. Al termine i sondaggi hanno premiato il candidato di En Marche: il vantaggio di Macron è salito al 63%.

Borse europee poco mosse ieri nell’attesa del duello tra i candidati francesi e della conferenza stampa di Janet Yellen. A movimentare la scena è rimasta Theresa May, che, reduce da un incontro con la Regina, ha accusato gli ex amici della Ue di voler influenzare le elezioni britanniche, complicando il cammino della Brexit. “Alcuni hanno creato l’illusione che la Brexit non avrà un impatto materiale sulle nostre vite o che i negoziati si concluderanno velocemente e in maniera indolore. Non è questo il caso”, ha ribattuto il capo negoziatore europeo Michel Barnier.

RECUPERANO I BTP E IL RESTO DELLA “PERIFERIA”

Quasi piatta Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che ha chiuso in rialzo dello 0,13% a 20.759 punti. Piatti anche gli altri listini: Parigi invariata, Francoforte +0,1%. Madrid +0,15%. Londra ha chiuso in calo dello 0,2%. È stato positivo il dato sul Pil del primo trimestre della zona euro, salito dell’1,7% sullo stesso periodo del 2016, in linea con le attese. 

Ben intonati i Btp, che sul finale hanno recuperato terreno rispetto alla carta tedesca. A sostenere il rientro degli spread potrebbero essere in parte anche le statistiche Bce che mettono in evidenza come nel mese di aprile gli acquisti Qe abbiano superato il coefficiente del “capital key” – la quota dei singoli Paesi nel capitale della banca centrale – nel caso dei titoli di Stato francesi e italiani.

Partito a 196 da 198 punti base della chiusura di martedì, il premio di rendimento tra il Btp a dieci anni e l’equivalente Bund ha chiuso a 194 centesimi. Il decennale tedesco è stato collocato in asta per 2,432 miliardi di euro al tasso medio di 0,33% da 0,21% di metà aprile.

TELECOM ITALIA BATTE LE ATTESE

Telecom Italia -0,3% in attesa dei conti trimestrali annunciati in serata. Il primo trimestre di Telecom batte le stime del consensus e incassa i giudizi positivi degli analisti. I ricavi crescono dell’8,5%, l’ebitda del 16% a 2 miliardi. In ripresa anche la divisione brasiliana. L’utile netto cala a 200 da 433 milioni del 2016, che ha beneficiato di poste straordinarie. Il debito netto adjusted si attesta a 25,235 miliardi. L’ad Flavio Cattaneo prevede che i ricavi domestic torneranno “a crescere nel prossimo trimestre”. La società, ha aggiunto, è pronta ad affrontare Iliad con marchi Kena e Tim, perciò non cambia la guidance sull’ebitda 2017.

SALE ANCHE L’UTILE DI LEONARDO

Sono usciti a Borsa chiusa anche i conti di Leonardo (-1,2%). Il gruppo ha registrato nel primo trimestre 2017 un risultato netto pari a 78 milioni, in aumento del 21,9% rispetto ai 64 milioni del corrispettivo 2016 (che aveva beneficiato della plusvalenza della cessione di Fata). A livello ordinario, l’utile netto aumenta del 39,3 per cento. In crescita del 14% (a 187 milioni) l’ebita e del 15,7% l’ebit (155 milioni). In calo del 2,4% i ricavi (a 2,476 miliardi). Salgono del 3%, a 2,647 miliardi, i nuovi ordini, con un portafoglio che si attesta a 34,8 miliardi (+25% rispetto a marzo 2016). L’indebitamento netto di gruppo scende a 3,3 miliardi (-22,7% rispetto a marzo 2016), in netto miglioramento per effetto dell’incasso del secondo anticipo sul contratto EFA Kuwait. La società conferma le guidance per l’esercizio 2017.

UNICREDIT AL TOP IN EUROPA

Brillante perfomance di Unicredit, che ieri nel finale si rafforza in rialzo del 2% a 15,42 euro. Allianz ha annunciato ieri di aver sottoscritto l’aumento di capitale della banca guidata da Jean Paul Mustier, miglior titolo bancario dell’indice Eurostoxx Banks, a sua volta in guadagno dello 0,7%, e la miglior blue chip di Piazza Affari. Positive anche Intesa (+0,5%) e Banco Bpm (+2%). 

Tra gli industriali recupera Fiat Chrysler (-1,1%), dopo il -4% di ieri causato dal dato debole sulle vendite di auto in Usa ad aprile. In rosso Cnh Industrial (-1,9%) e Prysmian.

TONFO DI MEDIASET E TECHNOGYM

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Tonfo di Mediaset (-2,2%). Secondo il Corriere della Sera, Vivendi starebbe pensando di cedere azioni del gruppo di Berlusconi per ottemperare alla sollecitazione della Authority delle Comunicazioni a mettere fine all’intreccio fra mondo dei media e mondo delle tlc. 

Moncler ha segnato il quinto record storico di seguito spingendo nel finale la quotazione fino a 23,20 euro. Scivolone di Technogym (-6,01%) dopo i conti. Banca Akros, tra gli altri, ha ridotto il rating a neutral da accumulate alla luce del limitato upside dopo la recente corso del titolo. Equita invece ha alzato il target a 7,4 euro (buy invariato).

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