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Fed non scalda le Borse. Conti Atlantia e asta Btp in vista

Powell esclude l’aumento dei tassi Fed di fronte all’euforia delle Borse, ma lascia indifferenti i mercati – Oggi riflettori puntati sull’asta Btp e sulla trimestrale di Atlantia

Fed non scalda le Borse. Conti Atlantia e asta Btp in vista

“Non stiamo nemmeno pensando all’eventualità remota di pensare all’eventualità di alzare i tassi”. Il presidente della Fed, Jerome Powell, non si è risparmiato le figure retoriche più ardite pur di convincere i mercati che alla Fed nessuno pensa che il recente rally delle Borse possa indurre la Banca centrale a stringere i cordoni della borsa. Al contrario, il costo del nato resterà a zero fino a tutto il 2022. I mercati ne hanno preso atto, consapevoli però che la prospettiva di potersi indebitare in dollari a costo zero per almeno altri due anni si spiega con i dati del Pil (-6,5%) e dell’occupazione (-9,3% a fine anno, nonostante il recente, illusorio rimbalzo). Di qui un’iniezione di cautela dopo il rally, ma senza panico. Missione compiuta, insomma. Anche se il Nasdaq fa storia a sé, macinando nuovi record, uno dei pochi motivi di soddisfazione per il presidente Trump, che twitta: “Indice oltre quota 10mila. Abbiamo fatto un lavoro incredibile”.

L’apertura asiatica riflette il clima, più freddo ma senza gelate. L’indice Dow Jones Asia perde lo 0,7%; Nikkei di Tokyo -2%, Hang Seng di Hong Kong -1%, Kospi di Seul -0,7%. Peggior Borsa dell’area Asia Pacifico è quella di Sidney, in calo del 2,7% dopo sette sedute consecutive di rialzo. Lo Shanghai Composite invece sale grazie alla tenuta delle blue chip.

Lo yen si rafforza per il quarto giorno consecutivo sul dollaro, la valuta di riferimento per i prestiti dei grandi investitori internazionali, scende sui minimi delle ultime due settimane.

Grazie ai guadagni di Apple e Microsoft, il Nasdaq (+0,67%) ha chiuso oltre i 10 mila punti, a 10.020,35, in netta controtendenza sugli altri indici, condizionati dai numeri della crisi rivelati da Powell. Il Dow Jones ieri ha chiuso in ribasso dell’1,1% e l’S&P500 dello 0,8%.

I future di Wall Street sono in ribasso stamane di circa mezzo punto percentuale, anche per effetto degli ultimi dati sul contagio arrivati dal Texas: ieri i nuovi casi positivi alla Covid 19 sono stati 2.504, il numero più alto dallo scoppio dalla pandemia. Anche in Florida, negli ultimi giorni, c’è stato un anomalo incremento degli infetti.

Il ministro del Tesoro, Stephen Mnuchin, ha detto che “probabilmente” sarà necessaria una nuova iniezione di stimoli, nonostante il budget federale registri un passivo record di 1.880 miliardi di dollari.

I forti acquisti sulle obbligazioni hanno spinto il rendimento del Treasury Note a dieci anni all’ingiù a 0,71%, da 0,90% di pochi giorni fa.

Il calo dei tassi sostiene le quotazioni dell’oro attorno a 1.731 dollari l’oncia.

Il petrolio Brent è in calo del 3%, a 40,5 dollari. Le scorte di greggio degli Stati Uniti sono inaspettatamente salite sui massimi degli ultimi quarant’anni.

SULLE BORSE EUROPEE CALA L’SOS DELL’OCSE

Giornata contrastata per le Borse europee, che hanno perso progressivamente terreno nell’attesa delle indicazioni in arrivo dalla Fed e delle riunioni Ue dei prossimi giorni. Pesa anche il quadro a tinte fosche tracciato dall’Ocse: il Pil italiano, secondo l’Economic Outlook, crollerà dell’11,3% a fine anno, in linea con le perdite analoghe di Francia, Regno Unito e Spagna, gli altri Paesi più colpiti dalla “crisi più grave da un secolo”, ma potrebbe andare peggio se si verificasse una seconda ondata di contagi. In questa cornice, secondo il segretario generale Angel Gurria, “dobbiamo impiegare tutte le risorse a disposizione per combattere il virus senza preoccuparci di applicare alla lettera le regole”.

Milano ha chiuso una seduta volatile con un calo dello 0,86%, sotto quota 20 mila (19.758 punti).

INDITEX (ZARA) SEGNALA CENNI DI RIPRESA

In rosso anche le altre piazze: a Parigi (-0,82%), tiene solo il lusso. Madrid (-1,15%) è il fanalino di coda. La frenata del credito (Banco de Santander -2,8%) annulla l’effetto del rialzo di Inditex (+1,9%): il colosso del retail che controlla Zara ha comunicato che le vendite nei negozi e l’attività dei consumatori sono ritornati ai livelli visti prima del coronavirus in alcuni paesi asiatici. Londra (-0,18%) limita i danni.

AVANZA LA RISTRUTTURAZIONE DI DEUTSCHE BANK

Frena anche Francoforte (-0,65%). In controtendenza Deutsche Bank (+1,4%), dopo aver annunciato che le attività di Wealth Management e di Private & Commercial Business International saranno unite in un’unica divisione, un passo in linea con l’obiettivo di tagliare il personale di 18.000 unità.

SALE LO SPREAD, OGGI L’ASTA BTP

Contrastato anche il mercato obbligazionario. Il rendimento del Btp decennale sale a 1,54% mentre lo spread con il Bund si è allargato a 188 punti base.

In mattinata il Tesoro ha collocato tutti i 7 miliardi di Bot annuali in agenda, il rendimento è sceso a +0,014% da +0,248% di metà maggio, toccando il minimo da metà febbraio. Il rapporto di copertura della domanda è stato di 1,73 da 1,71 dell’asta precedente.

Oggi andranno all’asta fino a 9,5 miliardi con il nuovo Btp agosto 2023 e con le riaperture del 7 e del 15 anni: rendimenti dovrebbero calare rispetto all’asta precedente.

BOOM DELLA CARTA DI DUBLINO E MADRID

Le condizioni di mercato per chi deve finanziarsi nella zona euro, grazie all’effetto Bce, restano eccezionalmente favorevoli. L’Irlanda è stata sommersa di richieste per il suo nuovo prestito obbligazionario con scadenza decennale: 70 miliardi di euro, nuovo record. Le richieste per il nuovo ventennale spagnolo sono arrivate a 78 miliardi di euro.

BANCHE IN ROSSO, BPER SOTTO TIRO

In Piazza Affari ha pesato la frenata delle banche. L’Antitrust ritiene che la concentrazione tra Intesa (-1,01%) e Ubi (-1,12%) non sia “allo stato degli atti suscettibile di essere autorizzata”, in quanto idonea a “produrre la costituzione e/o il rafforzamento della posizione dominante” di Intesa. Non bastano, insomma, le cessioni di sportelli a Bper (-5,03%) previste dal progetto. In profondo rosso anche Unicredit (-3,31%).

Nel gestito, in evidenza Finecobank (+3,5%). Invariata Mediolanum: Banca Imi ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo da 6,3 a 7,8 euro,

MUSK FRENA NIKOLA, GIÙ CNH. BRUXELLES RALLENTA LE NOZZE FCA-PSA

Tra gli industriali, ritraccia Cnh Industrial (-5,27%), in linea con l’effetto Nikola. La società americana, di cui la controllata di Exor detiene il 7,1%, è precipitata a Wall Street (-13%) dopo che Elon Musk ha annunciato che è arrivato il momento di mettere in produzione in camion Tesla.

Frena anche Fca (-2,7%). La Commissione Europea ha deciso che la fusione tra Fca e Psa (-2,6%) richiede un esame approfondito, perché le modifiche al piano presentato dalle due case “non sono sufficienti”, come riferisce il Financial Times.

Giù Leonardo (-2,6%): il gruppo guidato da Alessandro Profumo ha firmato un accordo quadro, della durata di 20 anni, con l’agenzia danese per il procurement militare (Danish Defence Acquisition and Logistics Organisation – DALO).

SNAM PROGETTA LA FERROVIA A IDROGENO

In lieve calo Enel (-0,4%): Bank of America – Merrill Lynch ha confermato la raccomandazione buy.

Sale Snam (+0,47%) dopo l sigla di un accordo quinquennale con la francese Alstom per sviluppare la nascita del trasporto ferroviario utilizzando l’idrogeno. Snam si occuperà delle le infrastrutture.

RISOLLEVA LA TESTA MONCLER. IL TAR NON ABBATTE DIASORIN

Si risveglia Moncler (+3,63%), in sintonia con i gruppi del lusso francesi.

In ascesa Diasorin (+1,55%), dopo che l’assemblea dei soci ha approvato la distribuzione di un dividendo ordinario pari a 0,95 euro per azione ordinaria.

In movimento la galassia delle tlc: Tim sale dello 0,81%, mentre si infittiscono le anticipazioni sulle trattative sulla rete con Kkr. Sale anche Inwit (+1,88%).

CROLLA AUTOGRILL: OGGI I CONTI DI ATLANTIA

Pioggia di vendite invece su Autogrill (-5,57%). Oggi sarà pubblicata la trimestrale di Atlantia (-1,07%).

Tonfo di Safilo (-4,7%): Moody’s ha abbassato il rating di lungo termine da B2 a B3, con outlook negativo.

Male anche Piaggio (-1,6%): Banca Akros ha abbassato il giudizio da buy a neutral, con prezzo obiettivo confermato a 2,5 euro.

CATTOLICA: S&P CONFERMA IL RATING (CON OUTLOOK NEGATIVO)

Standard & Poor’s ha confermato il rating di Cattolica a BBB con l’outlook negativo. Secondo l’agenzia, gli elementi di “financial strength” e “operating performance” rimangono invariati nonostante l’impatto della pandemia da Covid-19 e la volatilità nel breve termine del Solvency II ratio, grazie alla solida performance tecnica. L’assessment before sovereign risk di Cattolica e’ confermato a bbb+, più elevato di un notch rispetto al financial strength rating BBB, che rimane limitato da quello della Repubblica Italiana, secondo quanto previsto dai criteri dell’agenzia.

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