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Fed: improbabile rialzo tassi prima di aprile

E’ improbabile che il rialzo dei tassi d’interesse negli Stati Uniti avvenga prima di aprile, anche se la Federal Reserve crede che un’inflazione bassa non sia un ostacolo lungo la strada della stretta monetaria. E’ quanto emerge dai verbali del Federal Open Market Committee (Fomc), il braccio di politica monetaria della Banca centrale Usa, relativi alla riunione del 16-17 dicembre scorsi. 

In quell’occasione la Fed si era detta per la prima volta “paziente” nell’ambito del rialzo dei tassi di interesse, fermi dal dicembre 2008 allo 0-0,25%. Inoltre, la Fed aveva mantenuto l’espressione “considerevole lasso di tempo” pur usandola in un contesto differente per riferirsi al tempo che può trascorrere tra la fine del piano di acquisto di Treasury e bond ipotecari (deciso a ottobre) e la prima stretta monetaria (stimata dal mercato intorno a metà 2015). 

Nel documento appena diffuso, la Fed ribadisce che l’inflazione tornerà a salire verso il target del 2%. La recente contrazione è il riflesso dei prezzi dell’energia e del rafforzamento del dollaro. Inoltre, l’istituto centrale ripete che il calo dei prezzi dell’energia, e del petrolio in particolare, potrebbero spingere al rialzo le spese da parte dei consumatori. Il Fomc aggiunge anche che il deterioramento dell’economia all’estero potrebbe frenare la crescita degli Usa. Infine, è visto come sempre più probabile l’intervento aggiuntivo da parte di banche centrali estere.

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