Il terzo round di quantitative easing si chiuderà probabilmente ad ottobre con un taglio da 15 miliardi di dollari. E’ quanto emerge dai verbali dell’ultima riunione della Federal Reserve.
Le minute rilevano anche che l’economia è rimbalzata nel secondo trimestre dopo un “ampio e sorprendente” calo nel primo trimestre. Il magnate delle telecomunicazioni messicano Carlos Slim cederà alcuni asset di America Movil +9,89% per evitare l’accusa di abuso di posizione dominante.
La compagnia controlla l’80% della telefonia fissa messicana e il 70% di quella mobile. Anche i ripetitori e le infrastrutture Telcel sarebbero pronte per essere cedute all’esterno
Rimbalzano le Borse europee dopo il martedì nero.
La Borsa di Parigi ha guadagnato lo 0,4%, Francoforte +0,3%, Londra ha chiuso in calo dello 0,2%. Le banche, ieri il settore peggiore, oggi sono state fra i titoli migliori: l’indice Stoxx europeo del comparto è salito dello 0,4%. In calo le utility -0,5%.
BOT / PORTOGALLO
Grandi emozioni ieri sul fronte de debito sovrano. Ad innescare le tensioni è stato il Portogallo: il rendimento del decennale portoghese è salito di 15 punti base al 3,78%, dopo le indiscrezioni sul rischio default di un’obbligazione emessa dalla holding di controllo di Banco Espirito Santo, la prima banca del Portogallo. Il titolo perde il 9%. La crisi ha provocato un’ondata di acquisti sul bund, che staziona attorno ai massimi di smpre con un rendimento pari all’1,21%.
S’allarga di riflesso la forbice tra Bund e Btp a 164 punti base (+2 pb). Il rendimento del decennale italiano è a quota 2,87% (+3 bp).
L’agitazione sul listino non dovrebbe condizionare l’esito dell’asta di Bot a 12 mesi di stamane. Le attese degli operatori sono per un rendimento inferiore allo 0,40% (verso l’area 0,35%), sotto il minimo storico dello 0,495% segnato lo scorso giugno. Anche la domanda e’ attesa solida, considerando che l’ammontare offerto e’ inferiore a quello in scadenza (6,5 miliardi a fronte di 7 miliardi).
Venerdì sarà la volta dei Btp a 3,7 e 15 anni che saranno offerti, rispettivamente, per 2,5-3 miliardi di euro, 2-2,5 miliardi e 1,5-2 miliardi.
Ad attirare l’attenzione degli investitori, però, potrebbe essere l’emissione del bond triennale annunciato dalla Grecia, il secondo dal salvataggio internazionale di quattro anni fa. Il governo ellenico punta a raccogliere almeno 500 milioni di euro, ma secondo alcuni operatori potrebbe vendere fino a 3 miliardi e il rendimento assestarsi tra il 3,5% e 3,635%.
BANCHE
Grande riscossa delle banche dopo il martedì nero.
Intesa è salita del 2,9% all’indomani delle conferme, arrivate dall’a.d. Carlo Messina, sulla imminente partenza di un piano di riorganizzazione e semplificazione della struttura in grado di ridurre drasticamente il numero delle controllate.
Altrettanto attivo il cantiere di Unicredit +1%: l’amministratore delegato Federico Ghizzoni ha confermato che l’asta per Unicredit Credit Management Bank, la divisione attiva nella gestione dei crediti in sofferenza, si chiuderà entro fine dell’anno. Per Pioneer, la controllata del risparmio gestito, si cercherà un partner, esclusa la cessione o l’Ipo.
Rimbalza anche MontePaschi +2,9%. La banca sense ha collocato un nuovo covered bond scadenza a 10 anni da 1 miliardo di euro (la prima operazione sul mercato obbligazionario dalla fine dell’aumento di capitale da 5 miliardi), ad un rendimento effettivo annuo del 2,922%, pari a 148 punti base sopra il tasso midswap di riferimento.
In evidenza anche Mediobanca+2,3%, Banca Popolare di Milano +1,8 e Banca Popolare dell’Emilia Romagna +1,5%.
Banca Carige ha guadagnato l’1,13% a 0,1614 euro e dalle ultime comunicazioni di Consob sulle partecipazioni rilevanti è emerso che Ubs ha ridotto la quota nell’istituto ligure dal 4,05% all’1,798%. L’operazione risale allo scorso 30 giugno, quando scadeva il periodo di negoziazione in Borsa dei diritti s ulla ricapitalizzazione da 800 milioni di euro. Si infiamma il gestito dopo i dati della raccolta di giugno.
Boom nel gestito di Azimut +4,4%: Deutsche Bank ha alzato la raccomandazione a Buy.
Mediolanum +2,2%. Anima ha guadagnato l’1,52% a 4,4 euro.
FinecoBank è salita dell’1,5% tornando sopra i 4 euro. A sostenere l’indice principale ha contribuito la buona performance di Eni +0,8% anche grazie alla promozione di Deutsche Bank.
Saipem +0,9%, Tenaris -0,7%.
Saras +1,04%. La società guidata dalla famiglia Moratti ha avviato un collocamento privato di titoli obbligazionari con scadenza luglio 2019 e cedola annua fissa del 5%. Il ricavato sarà utilizzato per rifinanziare parte dell’indebitamento esistente. Saras potrebbe puntare a raccogliere fino a mezzo miliardo di euro in più tranche.
Enel avanza dell’1,1%.
Telecom Italia guadagna lo 0,2%. l’assemblea dei soci di Telco (holding che detiene il 22,4% di Telecom) ha approvato il progetto di scissione parziale già deliberato dal cda e comunicato lo scorso 26 giugno, il cui perfezionamento resta ora subordinato all’autorizzazione da parte delle varie autorità antitrust.
Mediaset +0,3%.
Tra i titoli minori Igd ha ceduto il 4,08% a 1,224 euro dopo che ieri ha siglato un accordo per l’acquisto di immobili valutati 92,67 milioni e ha poi deciso di sottoporre ai soci un aumento di capitale da 200 milioni di euro. Fra i titoli industriali, Fiat +1,6%, StM +1,9%, CNH Industrial-0,8%.
LUSSO
Continua la ritirata dei titoli del lusso. Oltre alla frenata dell’Asia, il settore deve fare i conti con i minori consumi russi. Secondo le previsioni della fondazione Altagamma, il mercato dei beni di lusso in Russia calerà nel 2014 di circa il 4%-6%. In calo nel 2014 anche gli acquisti dei turisti russi in Europa.
Sono scesi Moncler -1,3% (nuovo minimo dalla quotazione), Ferragamo -1,2%, Tod’s -0,2%, Yoox -1,8% (nuovo minimo degli ultimi 12 mesi).
Luxottica +0,67%. Kepler ha tagliato le stime sul dividendo e sull’utile per azione fino al 2016 a causa dell’impatto dei cambi ancora sfavorevole. Tuttavia, gli esperti si aspettano una solida performance per il secondo trimestre, con una crescita organica nell’ordine del 6-7