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Fed e Volkswagen mandano ko le Borse europee

La pioggia di vendite su Volkswagen sta contagiando l’intero settore auto europeo – In Italia il ribasso investe anche le utilities di fronte all’ipotesi (poi smentita dal governo) di una riedizione della “Robin Hood Tax” – Deboli le banche: Bloomberg ha segnalato che Banca d’Italia ha scritto alla Bce in merito all’esame Srep – Solo Inwit in controtendenza.

Fed e Volkswagen mandano ko le Borse europee

E’ un martedì in netto ribasso per le Borse europee. A Milano l’indice Ftse Mib perde il 2,5% a metà giornata. L’indice Eurofirst perde il 2,1%. Francoforte -1,6%, Londra -1,8%. Perdite superiori al 2 % per Parigi e Madrid. Stamattina il dollaro è scambiato a 1,116 contro l’euro, massimo dallo scorso 7 settembre. Lo spread tra Btp e Bund è sceso a 111 punti. Il rendimento del decennale è all’1,79%. In serata sarà reso noto l’ammontare delle aste di Ctz e Btpei di venerdì prossimo. 

Oltre all’atesa per il discorso di domani di Janet Yellen, che potrebbe annunciare un rialzo dei tassi da parte della Fed ad ottobre, pesa su Piazza Affari il timore per nuove tasse a carico delle utilities, mentre in Europa continua l’effetto Vw. La pioggia di vendite su Volkswagen sta contagiando l’intero settore auto. I titoli della casa di Wolfsburg lasciano sul terreno un ulteriore 16% dopo il tracollo di lunedì (-19%). Anche Peugeot perde il 6,3%, Renault -5%, Bmw -4,4%. Stamane il ribasso investe anche Fiat Chrysler (-4%). Giù anche Finmeccanica (-3,2%) e Cnh Industrial (-3%).

Domani si terrà un board straordinario di Vw, che dovrà decidere se rinnovare o meno la fiducia al ceo Martin Winterkorn. Intanto le reazioni allo scandalo si diffondono a macchia d’olio: la Corea ha deciso di aprire un’inchiesta sui diesel della casa tedesca. Il ministro delle finanze francese Michel Sapin ha chiesto un’inchiesta europea. 

Il ribasso investe anche il settore utilities di fronte all’ipotesi (poi smentita dal governo) di una riedizione della “Robin Hood Tax”, ovvero una tassazione ad hoc per il settore dell’energia. Enel è in ribasso del 2,6%, A2A scende dell’1,8%, Terna -1%, Snam -1,6%. 

Le quotazioni del greggio arretrano stamattina dopo i forti rialzi di ieri (Wti +4%, Brent a +3%). Il Wti è scambiato a 46 dollari, in calo dell’1,4%, Brent a 48,2 dollari (-1,4%). 

In Europa scendono soprattutto le società minerarie e delle materie prime, con l’indice Stoxx del settore in ribasso del 3,1%. A Londra Glencore, leader mondiale nel commercio delle materie prime, perde il 7,8%. 

Sul listino milanese pesa la caduta di Eni (-2,9%), Tenaris (-3%) e Saipem (-2,2%). 

Deboli le banche: Bloomberg ha segnalato che Banca d’Italia ha scritto alla Bce in merito al “significativo” aumento delle richieste di capitale alle banche previste dall’esame annuale Srep. Unicredit -2,5%, Intesa -1,1%, Monte Paschi -1,9%. 

Solo Inwit in controtendenza a Milano: il titolo delle torri di Telecom Italia recupera il 2,2%, a 4,49 euro.  

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