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Fed e petrolio pesano sui listini. Su Unicredit, giù Ferragamo

Dopo la decisione Fed di non tagliare i tassi, l’Europa procede a passo ridotto. A Milano parte male Fca, recuperano le banche. In calo i comparti materie prime, male Saipem

Il tonfo di Wall Street, delusa dalle comunicazioni della Fed, fa sentire i suoi effetti sui listini europei annullando i timidi segnali positivi in arrivo dalla manifattura europea. Piazza Affari perde lo 0,4% attorno ai 21,800 punti in linea con Parigi, -0,4%. Continua la fase negativa di  Madrid -0,8%. In lieve calo Londra, Avanza in terreno positivo solo Francoforte +0,2% sostenuta dai conti di Volkswagen +5%: stamattina il costruttore automotive ha diffuso i dati del trimestre. Utile operativo pari a 3,9 miliardi di euro, in linea con le aspettative. Ricavi a 60 miliardi di euro, attesa 58,2 miliardi. La società, che ha accantonato un miliardo per spese legali e ha confermato gli obiettivi al 2019.

La notizia non scalda Fiat Chrysler -2,1% in attesa della trimestrale. Negli Stati Uniti, i suoi marchi hanno registrato un calo del 6% anno su anno in aprile, a 173.000 unità. Male Jeep -8%. Bene RAM (+25%).

 Bene Bayer +3% Dopo una pronuncia favorevole di un tribunale Usa sul glicofase.  

Sul fronte macro si segnala un modesto miglioramento degli indici Pmi:   in aprile, l’indice sulle aspettative dei direttori degli acquisti delle aziende manifatturiere italiane, sale a 49,1 da 47,4 del mese precedente: il consensus si aspettava 47,8. In aprile, l’indice torna a salire, dopo tre mesi di calo.

C’è anche un modestissimo recupero anche della manifattura europea. L’indice PMI di Markit relativo alla zona euro sale a 47,9 da 47,8. Attesa 47,8.

In un contesto dai volumi piuttosto bassi, lo spread si attesta a 251 punti base dai 255 del finale di seduta di martedì e il tasso del decennale scende a 2,54% dal 2,56% dell’ultima chiusura.

L’euro si apprezza leggermente a 1,121 su dollaro.

Stamattina CNBC riporta che domani, Stati Uniti e Cina annunceranno di aver raggiunto un accordo sui commerci.

Petrolio in flessione: Brent in ribasso dello 0,7% a 71,6 dollari il barile. In flessione a Piazza Affari Tenaris e Saipem giù di oltre il 2%. Eni -0,5%.

Brillano i titoli del gruppo Vacchi: Ima +6%, Gima TT addirittura+29,14%. La Food and Drug Administration (Fda), ha dato la prima autorizzazione alla vendita delle Iqos negli Stati Uniti. Si tratta delle nuove “sigarette” che scaldano il tabacco anziché bruciarlo, prodotte dalla Philip Morris. Gima è uno dei principali fornitori di Philip Morris.

Tre le banche sale Intesa Sanpaolo +0,4%.anche se Berenberg ha tagliato il giudizio a Sell. Banco Bpm +0,4%. Unicredit.accelera a metà giornata e si porta in vetta al Ftse mib con un rialzo dell’1,3%

Il mercato è stato condizionato dall’uscita di una serie di report. Nel lusso frena Brunello Cucinelli -3,28%. Jefferies taglia la raccomandazione a Hold. Lo stesso broker alza invece il target price di Moncler -0,5% ma taglia il giudizio su Ferragamo – 3,1% a Underperform,

Frena anche Datalogic -5%. Exane taglia il giudizio a Neutral.

Il private equity Usa Blackstone ha intentato una nuova causa, questa volta direttamente contro il presidente e maggiore azionista di Rcs Urbano Cairo, in merito alla compravendita degli immobili della società editoriale avvenuta nel 2013. La società editoriale non ha fatto accantonamenti in bilancio per i rischi legali connessi al contenzioso in corso.

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