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Fed, contrordine: “L’inflazione non è più temporanea”

Federal Reserve

Contrordine: l’inflazione non è più temporanea. Anzi, per contrastare gli aumenti dei prezzi, gli acquisti sul mercato da parte della Fed dovranno cessare prima del previsto. Jerome Powell ha annunciato ieri davanti ai senatori Usa il cambio di rotta della Banca centrale. Senza cedere alla paura che la variante Omicron possa imporre ripensamenti. Non è dispiaciuta, tutto sommato, la determinazione del banchiere centrale. Certo, Wall Street ha accusato il colpo, aggravato dalle note pessimistiche sui vaccini del ceo di Moderna. Ma i mercati non sono finiti al tappeto. Le borse dell’Asia Pacifico, prudenti in avvio di seduta, hanno accelerato nel corso della notte, in concordia con l’andamento dei future di Wall Street. Il future del Nasdaq guadagna oltre l’1%. Le Borse dell’Europa dovrebbero aprire in rialzo dello 0,5%.

A sostenere i mercati sono due fattori: il buon andamento degli indici Pmi in Asia – dove solo il cinese Caixin segna 49,9, un soffio sotto la linea di espansione – e i precedenti storici. Dal 1950, quando le Borse hanno registrato un incremento dell’1,5% mensile da gennaio a novembre, dicembre è stato un mese Toro. Chissà se la tradizione vale ancora.

IN RIALZO I LISTINI ASIATICI, TOKYO CHIUDE LE FRONTIERE

L’indice Bloomberg Asia Pacific guadagna lo 0,7%, primo rialzo dopo tre sedute di ribasso. Nikkei di Tokyo +0,9%. Hang Seng di Hong Kong +1,4%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen +0,1%. Kospi di Seul +2%. BSE Sensex +0,8%.

Sul fronte della pandemia, la Cina ha registrato ieri 113 nuovi casi di Covid-19, di cui 91 di trasmissione domestica e 22 importati, triplicando i 39 contagi totali di lunedì. Il Giappone invece, ha comunicato che vieterà l’ingresso anche ai cittadini stranieri con permesso di soggiorno provenienti dai paesi considerati i focolai della nuova variante Omicron del Covid-19.

SOFFRE WALL STREET, MA SALE APPLE

Ieri, a Wall Street, l’indice S&P500 ha chiuso in calo dell’1,9%. Pesanti anche le perdite del Dow Jones (-1,86%). Al Nasdaq (-1,55%) la caduta è stata frenata dal rimbalzo di Apple (+3,2%). Frena Moderna (-4,4%). Avanza Pfizer (+2,2%).

L’euro dollaro tratta a 1,133, dal +0,4% di ieri. Treasury Note a dieci anni a 1,48%, +4 punti base. Oro +0,3%, a 1.780 dollari.  

PETROLIO IN ATTESA DELL’OPEC+

Petrolio WTI in recupero: dal -5,4% di ieri, stamattina il greggio di riferimento del Texas sale del 2%, a 67,7 dollari. Bloomberg riporta che la Cina, nel tentativo di evitare una nuova crisi energetica, ha concesso alle miniere di carbone di lavorare a pieno regime: in questo modo, a dicembre la produzione cinese dovrebbe portarsi a quasi 400 milioni di tonnellate, nuovo record mensile dopo il massimo storico di ottobre.

L’INFLAZIONE SALE ANCHE NELLA UE, MA RESTA “TRANSITORIA”

Sale più del previsto anche l’inflazione dell’area euro: 4,9% a novembre, contro il 4,5% delle previsioni, al massimo da 25 anni. Ma sebbene i prezzi si attestino a oltre il doppio del target della Banca centrale europea del 2%, è improbabile che l’impennata, in buona parte legata all’aumento del costo dell’energia (+27%) possa portare a interventi sui tassi o altre restrizioni di politica monetaria. Francoforte continua a sostenere (a differenza della Fed) che l’aumento dell’inflazione è di natura temporanea per una serie di fattori una tantum, e che rallenterà con il tempo; pertanto, qualsiasi iniziativa di politica monetaria risulterebbe controproducente. È anche l’opinione di S&P, che nell’ultimo outlook sull’Eurozona prevede che l’inflazione sia destinata a scendere al 2% l’anno prossimo e che la Bce aspetterà fino al 2024 per aumentare i tassi. L’agenzia prevede un aumento del Pil al 5,1%, ma riduce dello 0,1% la previsione per il 2022, al 4,4%, nonostante un rialzo sorprendentemente forte nel terzo trimestre. Pandemia permettendo, s’intende.

DOPO LE ASTE, CALANO I RENDIMENTI DEI BTP

Archiviate le aste a medio-lungo, il Btp ha chiuso la seduta in territorio positivo, in linea con il rally dei governativi legato ai timori per la variante Omicron. Il tasso del decennale si è attestato in area 0,95%, con un minimo a 0,93%, il livello più basso da oltre una settimana. Lo spread sul Bund sul tratto a dieci anni è a 129 punti dai 128 della vigilia. Il Tesoro ha assegnato ieri 5,75 miliardi di euro complessivi, massimo della forchetta offerta, nelle riaperture dei Btp a 5 e 10 anni – che hanno visto tassi ai minimi da settembre – e nel Ccteu a 7 anni.

Attiva sul primario anche la Germania, che ha collocato il Bund a 7 anni

per 2,3 miliardi con rendimento medio in calo a -0,53%. Rallenta intanto l’attività della Bce in ambito Qe e Pepp, secondo i dati sugli acquisti dell’ultima settimana.

ITALIA, L’INFLAZIONE AL 3,8% BRUCIA LA MANOVRA

A proposito di inflazione, l’Istat stima per novembre +0,7% su mese e +3,8% su anno, massimo livello dal 2008. A parità di altre condizioni, scrive Luca Ricolfi, “se i redditi nominali restano fermi, un’inflazione anche solo del 3% significa una perdita di potere di acquisto di circa 30 miliardi, che assorbirebbe completamente gli 8 miliardi di sgravi promessi in Finanziaria. Siamo come commensali che litigano sugli antipasti”.

MILANO -0,87%, MIGLIORA A +6,4% LA PREVISIONE SUL PIL

Piazza Affari arretra dello 0,87%, a 25.814 punti base al termine di una seduta ad alto tasso di volatilità. S&P Global Ratings ha migliorato le previsioni sul Pil per il 2021, dal 6% di fine ottobre a 6,4%.

AUTO E CHIP GUIDANO LA DISCESA

In rosso gli altri mercati europei: Parigi -0,81%, Londra -0,78%, Francoforte -1,21%, Madrid -1,72% e Amsterdam -1,22%.

Gli analisti di Ubs hanno guardato ai vari settori: tra i ciclici, quelli relativi al consumo, i semiconduttori (-9,5%) e le auto (-8,0%) hanno evidenziato i maggiori cali, mentre difesa (-0,2%), tabacco (-0,3%) e food retail (-0,4%) sono diminuiti meno.

MARTA ORTEGA ALLA GUIDA DI INDITEX

Cambio della guardia in casa Inditex (-1,81%). Alla presidenza del colosso dell’abbigliamento spagnolo (Zara e non solo) sale Marta Ortega Perez, la figlia del fondatore Amancio Ortega (al posto numero 11 nella classifica degli uomini più ricchi). Ceo sarà Oscar Garcia Maceiras, finora consigliere generale.

A Parigi avanza Valeo (+3,95%): il gruppo della componentistica ha centrato le previsioni a fine novembre.

DIASORIN E UNICREDIT AL TOP DI PIAZZA AFFARI

I titoli più gettonati sono stati i farmaceutici. Diasorin chiude in testa al listino con un rialzo del 2,7%, Recordati avanza dell’1,7%.

In recupero i bancari: Unicredit +1,7% in attesa del piano industriale, che l’istituto presenterà il 9 dicembre. Bene anche Mediobanca, in progresso di oltre l’1%. Tra le banche più piccole, Pop Sondrio arretra del 3% circa, dopo i forti rialzi della vigilia alimentati dalle attese sulla trasformazione in spa che i soci saranno chiamati ad approvare nell’assemblea di fine dicembre.

EXOR: NON TRATTIAMO ARMANI. DIFESA D’UFFICIO PER LA JUVE

Piatta Exor nel giorno dell’Investor Day, ma ben sopra i minimi della seduta. Quando la vendita da 7,7 miliardi di Partner Re a Covéa sarà conclusa, la cassaforte della famiglia Agnelli-Elkann avrà risorse per 10 miliardi di euro da dispiegare fra 2022 e 2024. Exor investirà 500 milioni di euro in buyback e altri 500 milioni per ridurre il debito da 4,5 a 4 miliardi di euro entro la fine del 2022. I residui 9 miliardi, come detto, verranno investiti nello sviluppo delle partecipate (Stellantis, Ferrari, Cnh), nella crescita del portafoglio startup di Seeds e soprattutto nello shopping. Lusso compreso, ma non in Armani, “che non è in vendita ed è irrispettoso alimentare indiscrezioni che non hanno fondamento”. E a proposito della controllata Juventus, nel pieno della bufera, Elkann ha rinnovato la fiducia della dirigenza nel mirino della Procura. In rosso Stellantis (-1,5%), ai minimi da luglio.

TELECOM, SCENDE IN CAMPO NIEL CONTRO BOLLORÉ

Debole Telecom Italia (-1,2%), mentre proseguono le indiscrezioni e gli scenari attorno al gruppo telefonico. JP Morgan è pronto a finanziare la scalata di KKR. E si fa sotto anche Iliad, interessata a crescere nel fisso. Il principale socio, Xavier Niel, azionista di Le Monde, siede nel consiglio di JP Morgan. E si profila un duello con Vincent Bolloré, sponsor del candidato dell’estrema destra Eric Zemmour.

SOFFRE IL PETROLIO, ENI RIAPRE AL NUCLEARE

Rialzi tra le utility, a partire da Hera (+0,8%) e Terna (+0,5%). Al contrario, soffrono i petroliferi: Tenaris -2%, Saipem -0,9%, Eni -1,1%.

Nel lusso, Ferragamo cede il 2% mentre recupera Moncler (+0,4%) dopo le vendite della mattinata. Sull’EGM, in luce Comal (+6,71%), che ha siglato un Accordo Quadro con Enel Green Power per la realizzazione di impianti fotovoltaici fino a 40 milioni di euro.

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