La Fed non cambia timoniere. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha deciso di confermare Jerome Powell alla guida della Banca centrale americana per un altro mandato di quattro anni. La sua vice sarà Lael Brainard, membro del Comitato di politica monetaria, il cui nome era circolato come possibile sostituta di Powell. Viene quindi garantita continuità politica in un momento molto delicato, visto il ritmo dell’inflazione (ai massimi da oltre trent’anni nei primi dieci mesi del 2021) e l’incertezza economica legata soprattutto alla quarta ondata della pandemia.
Biden sconfessa così l’ala progressista del Partito Democratico, che si era spesa per un cambio della guardia al vertice della Federal Reserve. Viene invece recuperata la tradizione in base alla quale il banchiere centrale, al termine del primo mandato, ottiene la riconferma a prescindere dal colore politico di appartenenza. La regola non scritta era stata infranta da Trump, che aveva deciso di non confermare Janet Yellen (ora numero uno del Tesoro) proprio per nominare Powell.
In una nota diffusa per informare della sua scelta, Biden ha rimarcato la “determinante” leadership di Powell durante la crisi pandemica. “Sono fiducioso che l’attenzione del presidente Powell e della dottoressa Brainard nel mantenere l’inflazione bassa, i prezzi stabili e la piena occupazione renderà la nostra economia più forte che mai”, ha aggiunto il numero uno della Casa Bianca.
Una parte del Partito Democratico aveva fatto pressioni su Biden affinché rivoluzionasse i vertici della Fed per introdurre una severa regolamentazione bancaria e affrontare in modo più efficace i cambiamenti climatici. Powell, infatti, è accusato di aver contribuito ad allentare le (già deboli) regole introdotte dopo l’ultima crisi e di non aver fatto abbastanza sul fronte ambientale.
A differenza della Bce, il mandato della Fed è duplice: tutelare la stabilità dei prezzi e garantire la piena occupazione. Al momento, negli Stati Uniti l’inflazione corre e il mercato del lavoro deve ancora recuperare milioni di posti scomparsi a causa della pandemia. Per questo negli ultimi mesi la Banca centrale si è mossa evitando scossoni: finora, ha deciso solo di rallentare il suo ampio programma di acquisto di obbligazioni, un primo passo verso una progressiva stretta monetaria che potrebbe concretizzarsi l’anno prossimo con un primo rialzo dei tassi.