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Fed aumenterà i tassi nel 2023, Robinhood boom: +82%

Dalla Fed arrivano segnali sul cambio della politica monetaria, ma solo nel 2023 – Wall Street inquieta – Tre record invece per l’Eurostoxx – Perde colpi Commerzbank

Fed aumenterà i tassi nel 2023, Robinhood boom: +82%

Robinhood non si smentisce. Dopo il debutto, pessimo, della scorsa settimana a Wall Street (-8,4% sul prezzo dell’Ipo) ieri è suonata la riscossa: +82% sull’onda di una pioggia di acquisti che hanno fatto schizzare la quotazione sopra titoli come Ford o Kraft. Un balzo propiziato dal fatto che da ieri è possibile acquistare contratti derivati sul titolo della piattaforma, cosa che i trader, incuranti del rischio, hanno fatto a piene mani. La notizia conferma che, al di là delle preoccupazioni per la pandemia, l’inflazione o la frenata della ripresa, i mercati possono contrae su un esercito di appassionati galvanizzati dai guadagni accumulati.

CLARIDA (FED): SI AVVICINA IL TEMPO DEGLI AUMENTI

Gente che non si fa spaventare nemmeno dai toni severi assunti ieri da Richard Clarida, il vero architetto della politica della Fed, che ieri ha fissato per la prima volta la data per il rialzo dei tassi: “Penso che le condizioni per cambiare politica si manifesteranno alla fine del 2022”, ha detto. Dal 2023, insomma, si cambia. E l’annuncio è stato sufficiente per rilanciare il dollaro e i rendimenti dei T bond oltre che frenare Wall Street.

IN RIALZO LE BORSE ASIATICHE. HONG KONG +0,45%

I toni da falco di Clarida non hanno frenato le Borse asiatiche. L’indice Asia Pacific ha messo a segno un timido rialzo (+0,22%). Meglio il Giappone (+0,32%), in terreno positivo anche Sidney.

Hong Kong recupera mezzo punto dopo una settimana difficile per le pressioni delle autorità sui titoli delle scuole e del gaming.

In ribasso ieri i listini di Wall Street: Dow Jones -0,92%, S&P 500 -0,46%. Sale solo il Nasdaq (+0,13%).

Tra i titoli più bersagliati Gm (-8,9%) e Ford (sotto del 7%). Gli analisti chiedono più velocità nella transizione all’elettrico.

Alle preoccupazioni per la nuova ondata di Covid si sono aggiunti i deboli dati relativi al mercato del lavoro statunitense. La variazione degli occupati del settore non agricolo (ADP) del mese di luglio è stata positiva per 330mila unità, ma il consensus si aspettava molto di più: 690mila; il dato precedente era stato pari a 680mila.

Riprendono quota stamane i rendimenti dei Treasury: il decennale risale a 1,1999% da 1,12, il minimo da febbraio, toccato prima dell’intervento di Clarida.

Petrolio in risalita stamane oltre i 70 dollari dopo tre giorni di discesa legati al forte aumento delle scorte Usa. Stabile l’oro (-0,1%).

EUROSTOXX, TRE RECORD IN UNA VOLTA SOLA

La spada di Damocle del Covid incombe ancora sui listini europei. Ma, grazie alla spinta dei risultati e di dati economici confortanti, il copione non cambia: i listini azionari del Vecchio Continente avanzano, al contrario continua a calare l’appeal dei rendimenti in calo delle obbligazioni.

Tocca il massimo storico a 465 punti (+17,0% da inizio 2021) l’indice Eurostoxx 600 che replica l’andamento di grandi/medie aziende appartenenti a 11 paesi della zona euro, che coprono circa il 90% della capitalizzazione del relativo mercato azionario.

Sale ai massimi a 438 (+17,40%) anche lo Stoxx 600 che è composto oltre che dai titoli delle medio/grandi società dell’Eurozona dalle azioni di Regno Unito, Svezia, Norvegia e Svizzera.

L’indice Eurostoxx 50, che comprende le prime 50 blue chip della zona euro, sale a 4.145 punti, a ridosso del record storico segnato lo scorso giugno.

MILANO +0,5%, INDICE PMI AL SESTO RIALZO DI FILA

Rialzo di mezzo punto per Piazza Affari, che ha chiuso a quota 25.483.

Il settore servizi italiano a luglio ha registrato la crescita più forte degli ultimi 14 anni. L’indice Pmi Ihs Markit relativo ai servizi si attesta a luglio a 58,0 punti dal 56,7 del mese precedente.

L’indice composito, che somma servizi e manifatturiero, è salito a 58,6 punti dal 58,3 di giugno. Si tratta del sesto mese consecutivo di crescita e del dato più alto da gennaio 2018, anche se lievemente inferiore alle attese degli analisti.

A giugno 2021 le vendite al dettaglio sono cresciute dello 0,7% in valore e dello 0,6% in volume. Su base tendenziale, a giugno 2021, le vendite al dettaglio aumentano del 7,7% in valore e dell’8,1% in volume. Anche in questo caso la dinamica positiva è sostenuta per i beni non alimentari (+11,9%), più moderata per gli alimentari (+2,5% in valore).

A PARIGI BRILLA RENAULT

Frena la corsa Parigi (+0,33%), comunque ai massimi dall’anno 2000. Il titolo migliore è Renault (+3,2%) sostenuto dal miglioramento dei conti di Nissan.

Avanza Thales dopo l’offerta di Hitachi per la vendita del settore di segnalamento ferroviario (i giapponesi hanno già acquistato Ansaldo Sts).

TONFO DI COMMERZBANK (-5,73%)

Passo in avanti per Francoforte (+0,88%). Perde colpi Commerzbank (-5,73%) dopo i conti in profondo rosso. Ad affossare la seconda banca tedesca sono stati gli accantonamenti per 511 milioni per coprire i costi degli esuberi previsti dalla riorganizzazione e le svalutazioni per 200 milioni decise dopo l’abbandono del progetto di outsourcing a Hsbc delle attività di regolamento titoli annunciato a giugno.

SOFTBANK COMPRA AZIONI ROCHE PER 5 MILIARDI DI DOLLARI

Positive Londra (+0,2%), Madrid (+0,24%) e Amstedam (+0,88%). Zurigo +0,23%.

Bloomberg riferisce che la giapponese Softbank ha raccolto un pacchetto di 5 miliardi di dollari nella società biotech elvetica Roche.

BTP, PREZZI IN RIPRESA DOPO CLARIDA

I dati sull’indice dei servizi Usa e le dichiarazioni del vice della Fed, Richard Clarida, hanno corretto nel pomeriggio la rotta dei mercati obbligazionari, fino a quel momento improntati ad una nuova forte discesa dei rendimenti.

Il T bond decennale è risalito a 1,20% da 1,12%, minimo da febbraio. Il rendimento dei Btp decennale, scivolato a 0,54%, è risalito a 0,57%. Il bund tedesco chiude a -0,49% da -0,51%. Lo spread si colloca nel finale a 105 punti.  

FINECO AL TOP, GLI ANALISTI ALZANO I TARGET

A illuminare Piazza Affari e in particolare il comparto finanziario è il volo di Fineco (+3,28%) a un nuovo massimo storico sull’onda dell’aumento dei target da parte degli analisti. Equita sim ha confermato la raccomandazione buy con un prezzo obiettivo aumentato del 5% a 16,6 euro. Barclays ha invece alzato il prezzo obiettivo da 15,3 a 16 euro, confermando il rating equalweight. I risultati del secondo trimestre sono stati “solidi e coerenti con le attese”.

INTESA, A NOVEMBRE UN ANTICIPO DEL DIVIDENDO 2021

“Siamo una macchina da utili inarrestabile – ha detto Carlo Messina agli analisti – questo è il miglior secondo trimestre della nostra storia, grazie a maggiori commissioni, al wealth management e minori rischi sui crediti e Npl». E così Intesa San Paolo, dopo il miglior semestre dal 2008, può dare il via ad una pioggia di dividendi: dopo aver già staccato a maggio 694 milioni di cedole per il 2020, pagherà a ottobre un saldo di 1,93 miliardi (9,96 centesimi ad azione) e a novembre altri 1,4 miliardi (7,21 centesimi a titolo) come anticipo del dividendo 2021. Il titolo, balzato fino a +1,7% dopo l’annuncio dei risultati, ha subito poi l’effetto “sell on news” chiudendo a -0,24%.

FRANCO DIFENDE UNICREDIT/MPS: “LA SOLUZIONE MIGLIORE”

Debole Unicredit (-0,4%) in attesa dell’audizione del ministro dell’Economia Daniele Franco sull’operazione Monte Paschi (+1%). Davanti alla Commissione Finanze della Camera il ministro ha sostenuto che l’aggregazione rappresenta “la soluzione strategicamente superiore dal punto di vista dell’interesse generale del Paese” ed è “motivata sotto un profilo industriale”. Al termine dell’aggregazione, ha aggiunto Franco, il Mef potrebbe ritrovarsi azionista di Unicredit, “ma tale eventuale partecipazione non dovrebbe alterare gli equilibri di governance. Vorrei rassicurare – ha concluso il responsabile del Mef – che non si tratterà di una svendita di proprietà statale”, anche se dal perimetro resteranno fuori i crediti deteriorati e il contenzioso legale.

Invariata Bper in vista dei conti. Rimbalza Bpm (+1%). Ancora vendite su Carige (-6,75%).

JP MORGAN DÀ LA CARICA A STELLANTIS

In grande evidenza Stellantis (+2,3%), premiata dopo la trimestrale. Diversi broker hanno rivisto al rialzo il prezzo obiettivo del titolo: JP Morgan ha portato il target a 27 euro da 20 euro. Per Equita la raccomandazione è “Buy” con obiettivo a 23 euro.

Dopo due sedute negative, risale Ferrari, in crescita del 2%.

Ancora vendita invece Buzzi (-2%), nonostante i risultati trimestrali migliori delle attese.

ENEL ESCE DA OPEN FIBER PER 2,65 MILIARDI

Da seguire stamane Enel dopo la conclusione del deal su Open Fiber, ceduta ieri per 2,65 miliardi di euro. L’operazione prevede che il fondo australiano Macquarie Asset Management acquisti il 40% del capitale di Open Fiber per 2,12 miliardi, mentre Cdp, che già detiene il 50%, salirà al 60% acquistando il 10% per 530 milioni.

MARR AVANZA A DOPPIA CIFRA, STOP AL RIALZO SAFILO

Strappa Marr (+10,9%) dopo un trimestre migliore delle attese sul fronte Ebitda e debito netto. Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione sul titolo a “Buy” da “Hold”, con prezzo obiettivo a 22,5 euro da 20,5 euro precedente.

Spunti su Banca Intermobiliare (+8,8%) e Cairo Communication (+8,5%). Sul fronte dei ribassi, volatile Safilo, in flessione del 7% dopo i recenti rialzi.    

AIM, DEBUTTANO NUSCO E OMER. A QUOTA 21 LE IPO DELL’ANNO

Due debutti sull’Aim: Nusco, attiva nella produzione e commercializzazione di porte per interni e infissi in legno, ha chiuso in rialzo dell’8%.

Omer, azienda che opera a livello internazionale nel settore della progettazione e produzione di componentistica ferroviaria ad alto contenuto ingegneristico, sale dell’1,5%.

Con questi due debutti salgono a 21 le ammissioni sull’Aim gestito da Borsa Italiana nel 2021, per un numero complessivo di 152 aziende quotate.

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