C’è chi parla di fine di un’era e c’è chi guarda con preoccupazione allo stato dell’economia statunitense. Sta di fatto che, a quattro anni di distanza dall’ultimo taglio e con una decisione che fino a pochi giorni fa la maggior parte degli analisti considerava altamente improbabile, la Federal Reserve ha optato per un maxi taglio di 50 punti base, portando i Fed Funds target in una forchetta tra il 4,75% il 5,0%. Una mossa più aggressiva del previsto che punta a prevenire che il graduale raffreddamento del mercato del lavoro si trasformi in un completo stop, ma anche a centrare l’obiettivo di un “soft landing” per l’economia, evitando la tanto temuta recessione.
Nella stessa direzione va anche la previsione annunciata dalla Fed di tagliare i tassi di un altro mezzo punto entro la fine dell’anno, probabilmente 25 punti base per ciascuna delle riunioni rimanenti per il 2024. Le riduzioni, secondo le attese mediane dei banchieri centrali Usa, proseguiranno anche nel 2025 (per 100 punti base) e nel 2026 (per ulteriori 50). Secondo quanto emerge dal “dot plot”, i tassi scenderanno così al 4,4% nel 2024, al 3,4% nel 2025 e al 2,9% nel 2026. La Fed continuerà inoltre a ridurre le sue partecipazioni in titoli del Tesoro, debiti di agenzie e titoli garantiti da ipoteche emessi da agenzie, spiega il Fomc in una nota, con l’obiettivo di sostenere la massima occupazione e riportare l’inflazione all’obiettivo del 2%.
Powell: “L’economia statunitense è solida, fiduciosi per l’inflazione”
Il maxi taglio “è un segno di fiducia”, ha sottolineato il governatore della Fed Jerome Powell nella conferenza stampa successiva all’annuncio, sottolineando però che “la lotta contro l’inflazione non è ancora finita”. “Non stiamo dicendo che la missione è compiuta. Devo dire però che siamo incoraggiati dai progressi che abbiamo fatto” per riportare l’inflazione all’obiettivo.
“Sappiamo che è giunto il momento di ricalibrare la nostra politica affinché sia più adeguata, visti i progressi compiuti su inflazione e occupazione, passando a un livello più sostenibile. La Fed si muoverà “con la rapidità o con la lentezza che riterremo opportuno in tempo reale”, ha aggiunto, confermando un approccio basato sui dati. Le decisioni saranno prese “riunione per riunione”, ha sottolineato. Si tratta comunque solo “dell’inizio del processo”, che per quest’anno prevede un taglio complessivo di 100 punti base.
“L’economia statunitense è forte e siamo impegnati a mantenerla così forte”, ha detto il presidente Jerome Powell osservando come la crescita media del Pil è stimata restare “solida” al +2% con un tasso di disoccupazione al 4,4% alla fine di quest’anno e un’inflazione al 2,1% nel 2025.
La Federal Reserve ha infatti aggiornato anche le proiezioni sull’economia Usa, riducendo le stime di crescita per il 2024, dal 2,1% al 2% e alzando quella sul tasso di disoccupazione dal 4 al 4,4%. Per quanto riguarda i prezzi, l’inflazione è attesa al 2,3% quest’anno (era al 2,6% a giugno) e al 2,1% nel 2025.
“I rischi al rialzo per l’inflazione sono calati“, ha aggiunto Powell che ha osservato come l’approccio paziente adottato dalla Fed nell’ultimo anno abbia dato i suoi frutti sul fronte dei prezzi. Nell’annunciare la sua storica decisione, la banca centrale americana ha ribadito il suo “impegno alla massima occupazione e a un’inflazione al 2%”, ovvero gli obiettivi stabiliti nel suo mandato.
“Le prospettive economiche sono incerte, e saremo attenti ai rischi”, ha assicurato la Fed nel comunicato diffuso al termine della riunione, dal quale emerge che la decisione non è stata unanime. La governatrice Michelle Bowman, infatti, avrebbe preferito un taglio di un quarto di punto.
Powell: “Le presidenziali non c’entrano con il taglio”
Nel corso della conferenza stampa, Jerome Powell ha anche risposto alle polemiche degli ultimi giorni secondo cui ci sarebbe una correlazione tra il taglio dei tassi e le elezioni del 5 novembre. Replicando a un giornalista, il numero uno della Federal Reserve ha detto: “Le presidenziali americane e quindi la politica non c’entra. Nelle sue decisioni la Fed non prenderà in considerazione nient’altro che l’economia”, ha rimarcato.
Wall Street in rialzo dopo la Fed
Per tutta la giornata i listini americani hanno tenuto un approccio attendista, mantenendosi intorno alla parità in attesa di capire se il taglio sarebbe stato di 25 o 50 punti base. Dopo l’annuncio della Federal Reserve i listini principali di Wall Street hanno imboccato la strada dei rialzi, con il Dow Jones che guadagna lo 0,3%, lo S&P 500 che sale dello 0,5% e il Nasdaq che realizza la performance migliore, registrando un rialzo dello 0,55%. Le quotazioni dell’oro salgono dello 0,8% a 2.590,13 dollari.