X

Fed anticipa la svolta ma Fauci rincuora le Borse su Omicron

Imagoeconomica

Semaforo verde per il Toro. Ad ogni latitudine, perché, nonostante l’ennesimo strappo tra le superpotenze con la rinuncia Usa a mandare in Cina una delegazione ufficiale per le Olimpiadi, Washington e Pechino fanno a gara per spianare la strada a un rally di fine anno.

FAUCI RINCUORA I MERCATI, XI TAGLIA LE RISERVE

In Usa domina l’effetto Fauci: il capo consigliere medico del presidente Usa ha spiegato che la variante Omicron potrebbe essere meno pericoloso della Delta, annullando così l’impatto della notizia anticipata dal Wall Street Journal secondo cui la prossima settimana la Fed potrebbe annunciare l’anticipo a marzo del ritiro del piano di stimoli all’economia (finora previsto da giugno), aprendo le porte a un possibile rialzo dei tassi di interesse già in primavera.

Intanto, è arrivata dalla Cina nella notte la notizia che, in contemporanea con la riunione del Politburo del Partito Comunista, la Banca centrale ha deciso un nuovo taglio al valore delle riserve che le banche sono tenute obbligatoriamente a detenere: una manovra che vale almeno190 miliardi di dollari di nuova liquidità potenziale che, spiega David Chao di Invesco, “permetterà di gestire al meglio le prossime crisi immobiliari”. I mercati reagiscono al rialzo a queste buone nuove.

FUTURE DELL’EUROSTOXX IN RIALZO, TOYOTA INVESTE IN USA

Avanzano in Asia i future sull’Eurostoxx 50, anticipando un’apertura positiva per il Vecchio Continente. Il Nikkei di Tokyo si avvia a chiudere in rialzo del 2%. Toyota ha annunciato stanotte che investirà 1,3 miliardi di dollari nella realizzazione di uno stabilimento nel Nord Carolina. A partire dal 2025, l’impianto sarà in grado di produrre batterie al litio per circa 200mila autoveicoli annualmente, ma l’obiettivo è sestuplicare la manifattura “in un prossimo futuro”.

Al contrario, soffre Softbank (-8,2%) in scia alle difficoltà per la vendita dei chips di Arm a Nvidia, osteggiata dalla autorità UK.

CRESCITA RECORD DELL’EXPOR CINESE, VOLA ALIBABA (+9%)

CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzen (+0,5%). Kospi di Seul +0,5%. BSE Sensex di Mumbai +1%.

Le esportazioni della Cina sono arrivate il mese scorso su livelli record, in crescita del 16,6% in valuta locale (il consensus era +15,8%). Meglio delle aspettative anche le importazioni, soprattutto a seguito dell’aumento degli acquisti di carbone, gas e petrolio.

A Hong Kong (+1,5%) risalgono le società dello sviluppo immobiliare, Evergrande (+2,5%): il conglomerato ha comunicato alle autorità di controllo la creazione di un comitato rischi, incaricato di gestire eventuali problemi di liquidità.

Rimbalzano i tech cinesi, in particolare Alibaba (+9%).

AEREI E CROCIERE IN RALLY, SOFFRONO I PHARMA

Segnali positivi in arrivo anche dai mercati Usa. I future di Wall Street sono in rialzo. Ieri l’S&P500 ha chiuso in rialzo dell’1,1%, il Nasdaq dello 0,9%. Dow Jones su dell’1,9%.

I settori trainanti sono stati quelli delle compagnie aeree e dei viaggi. I titoli peggiori sono quelli pharma: Moderna -13,5%.

Oscillazioni da brivido per il debutto di BuzzFeed che, dopo l’acquisto dell’Huffington Post, punta a nuove acquisizioni nell’editoria. Il titolo è salito del 51% prima di arretrare in maniera rovinosa: in chiusura, -11%.

FRENA IL T BOND, SALE ANCORA IL PETROLIO

Il Treasury Note a dieci anni si indebolisce a 1,44% di rendimento, circa 10 punti base sopra i livelli di venerdì. Il cambio euro dollaro ieri è tornato giù a 1,128, stamattina è poco mosso. Petrolio Brent e WTI in rialzo dell’1%, dal +4,5% di ieri.

EUROPA IN SALITA MA FMI AVVERTE: GLI STIMOLI SERVONO ANCORA

Grazie alla promozione di Fitch, alle buone notizie sul fronte della pandemia ed al rimbalzo del petrolio Piazza Affari inaugura la settimana con un robusto rialzo, al pari degli altri mercati del Vecchio Continente. Eppure non tutte le indicazioni macro segnalano rialzo. A dicembre il sentiment degli investitori della zona euro è sceso ai minimi da aprile, con le nuove restrizioni attuate per contenere la quarta ondata di contagi da coronavirus che hanno intaccato le aspettative di crescita. Arrivano altre conferme della difficile congiuntura tedesca. Gli ordini scendono del 6,9% ad ottobre, contro una stima di consenso a -0,3%, poiché la domanda di beni di investimento è diminuita, mettendo l’economia in situazione precaria negli ultimi mesi dell’anno.

In questa cornice, un report del Fmi suggerisce ai governi della zona euro di continuare a investire per supportare la ripresa economica dal Covid-19, ma in un modo sempre più mirato: il consolidamento delle finanze pubbliche può aspettare, ma un piano credibile dovrebbe essere annunciato già ora. Il Fondo ha fatto notare che la crescita dell’inflazione, che ha toccato un massimo record del 4,9% su base annua a novembre: è temporanea e, dunque, non una grande minaccia, perché non si è tradotta in un picco dei salari, noto come effetto di secondo impatto.

FITCH SPINGE I BTP, IL RENDIMENTO SCENDE ALLO 0,87%

Accelera la carta italiana sul finale della seduta in un contesto di volumi esigui dopo il miglioramento del rating da parte di Fitch.

Il tasso del decennale di riferimento si è spinto fino a 0,87%, nuovo minimo di due settimane, e lo spread su Bund a 10 anni fino a 125 punti base, minimo dal 26 novembre.

Oggi il Tesoro renderà noti i quantitativi offerti nell’asta del Bot annuale di venerdì: Unicredit si aspetta che il Mef cancelli le aste di Btp short e BtpEi nonché quelle a medio lungo in calendario per fine mese.

Il Tesoro ha annunciato per giovedì 9 dicembre un’operazione di concambio per un massimo di 2,5 miliardi di euro.

MILANO +2,16%, SECONDA SOLO A MADRID

Il Ftse Mib ha chiuso la seduta con un rialzo del 2,16%, 26.498 punti ed è tra i migliori in Europa, dietro solo a Madrid (+2,35%).

Secondo i dati diffusi stamani da Istat, nel mese di ottobre l’indice in valore delle vendite al dettaglio ha registrato un rialzo di 0,1% su mese dopo il +1,0% (rivisto) di settembre. Su base annua le vendite sono salite del 3,7% dopo il +5,4% (rivisto) del mese precedente.

Sono leggermente più arretrate Francoforte (+1,4%), Parigi (+1,48%), Amsterdam (+0,8%) e Londra (+1,57%).

ORANGE/VODAFONE: COSÌ È SALTATO L’ACCORDO DEL SECOLO

La francese Bfm ha rivelato quella che poteva essere la fusione del secolo nelle tlc. Vodafone e Orange, il più grande operatore francese, hanno discusso una possibile fusione alla pari tra la metà del 2020 e l’inizio del 2021, ma hanno poi abbandonato il progetto a causa dell’opposizione dello Stato francese, che possiede il 23% dell’ex France Telecom. La fusione avrebbe dato vita al più grande operatore di telecomunicazioni europeo, con ricavi da 85 miliardi di euro.

A Parigi scende Carmat (-14%). Il produttore francese di dispositivi medici ha sospeso temporaneamente gli impianti dei propri cuori artificiali Aeson.

ARRETRANO I GRUPPI DELLA GIG ECONOMY: JUST EAT -6%

Just Eat Takeaway.com perde il 6% dopo il downgrade da parte di Bernstein a “market perform”. In forte ribasso altre aziende di consegna come Delivery Hero e Deliveroo in vista della decisione della Commissione Ue, attesa per questa settimana, sui lavoratori della gig economy.

A PIAZZA AFFARE PRENDE IL VOLO L’INDUSTRIA

A dominare il listino principale di Piazza Affari sono stati soprattutto i titoli industriali, le utility e le banche. Diverse le blue chip con guadagni superiori ai tre punti percentuali: Italgas +3,66%, Pirelli +3,61%, Hera +3,6%, Cnh +3,49%, Stellantis +3,48%.

UNICREDIT +2,7%, I TAGLI CONCENTRATI IN GERMANIA

Tra le banche sale Unicredit (+2,7%). In attesa del piano industriale che verrà presentato giovedì, gli analisti di JP Morgan hanno incrementato il target price sull’istituto guidato da Andrea Orcel, portandolo da 12 euro a 15 euro. La controllata tedesca di UniCredit è destinata a subire una parte significativa delle circa 3.000 uscite volontarie previste dal nuovo piano industriale della banca italiana.

Ancor meglio nella top ten del listino Bper (+3,15%), Intesa (+3,1%) e Banco Bpm (+3,02%).

DEL VECCHIO/CALTAGIRONE IN MANOVRA ANCHE SU BANCA GENERALI

In evidenza Generali (+2,31%) e Banca Generali (+1,57%). Leonardo Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone starebbero preparando una strategia che farà perno sul risparmio gestito.

Mediobanca +2%. Da oggi partirà il programma di buyback sul 3% circa del capitale e con un esborso complessivo massimo di 256 milioni di euro.

Related Post

Focus anche sui titoli del risparmio gestito in scia alla comunicazione dei risultati di raccolta di novembre: Anima +3,17%, Banca Mediolanum +1,11%, Finecobank +2,79%.

ENEL, L’ADDIO A OPEN FIBER VALE UNA PLUS DI 1,76 MILIARDI

Prende il volo Enel (+3,02%). Il colosso Enel sale del 3,02%, dopo la cessione della partecipazione in Open Fiber (pari al 50% del capitale) in favore di Macquarie Asset Management e di CDP Equity. Il corrispettivo complessivo incassato da Enel è di 2,73 miliardi di euro, per una plusvalenza di circa 1,76 miliardi di euro, oltre a un effetto sull’indebitamento finanziario netto consolidato di circa 2,42 miliardi di euro.

CORRE IL PETROLIO, NUOVI CONTRATTI PER MAIRE

Hanno brillato i petroliferi: Eni +2,35%, Tenaris +1,47% e Saipem +2,46%: l’Arabia Saudita ha aumentato i prezzi di vendita ufficiali del greggio in Asia e negli Stati Uniti durante il fine settimana. In evidenza anche Maire (+2,13), che ha firmato una serie di contratti ad Abu Dhabi.

Recupera le perdite iniziali e chiude in progresso Leonardo, +1,3%, nonostante il taglio di giudizio di Bofa Merryll Lynch, che non vede di buon occhio un possibile avvicinamento del gruppo a Fincantieri (+2,25%).

Nella parte bassa del listino trovano spazio solo pochi titoli, in particolare Diasorin (-2,49%) e Amplifon (-0,24%).

TELECOM -1,4%: ANCHE LION TREE E GS PER ESAMINARE L’OFFERTA KKR

Telecom Italia -1,38% dal -4% iniziale. Con non poca fatica è stata individuata la squadra di advisor che valuteranno l’offerta di KKR sulla società. Della squadra faranno parte LionTree, boutique Usa specializzata nelle Tmt, che ha assistito Hutchison su Wind, e Goldman Sachs, per fare da contraltare a JP Morgan, Citi e Morgan Stanley schierate con KKR. Il destino di Tim passa dall’analisi di cinque banche Usa.

Categories: Finanza e Mercati