L’Europa torna a essere spaccata in due. I rinnovati timori sull’instabilità politica di Lisbona, che ha chiesto alla Troika il rinvio a settembre della verifica per il piano di rientro, e sulla possibile rinegoziazione del piano di salvataggio con i creditori internazionali ventilata dal leader dell’opposizione socialista Seguro, hanno riportato all’angolo i paesi periferici: spread in salita e Borse in rosso.
Il differenziale tra il decennale del Portogallo e il Bund ha toccato i massimi da sette mesi, sfiorando l’8%, con lo spread a 570 punti. La Borsa di Lisbona chiude in calo dell’1,22%. Milano, a cui non mancano certo problemi politici, fa addirittura peggio, con un calo dell’1,57%. Lo spread ha toccato i 303 punti base per poi chiudere a circa 294.
Madrid è però la peggiore a (-2,32%). In rosso, sebbene frazionale, anche Parigi -0,36%. In positivo Francoforte +0,66% mentre annulla i guadagni Londra (+0,02%). A influire sugli umori ci sono i perduranti timori sulla crescita cinese e i dati di maggio sulla produzione industriale dell’Eurozona, che è diminuita dello 0,3% su aprile e dell’1,3% su base tendenziale, facendo peggio delle previsioni degli analisti.
Dopo la corsa verso nuovi massimi, i listini Usa si muovono piatti, oscillando attorno alla parità. Amazon ha toccato un nuovo massimo storico. L’indice della fiducia del Michigan è salito a luglio a 83,9 punti, contro gli 82,7 del mese precedente, meglio delle attese degli analisti. I prezzi alla produzione in giugno negli Stati Uniti sono aumentati dello 0,8%, oltre le attese, che erano per un +0,5%. Sul fronte delle trimestrali, JP Morgan ha battuto le aspettative con utili netti a 6,5miliardi di euro. Il petrolio sale dello 0,5%, sopra i 105 dollari al barile, mentre il cambio euro dollaro sale a 1,3042.
A Piazza Affari si muovono in controtendenza Stm (+2,86%), Parmalat (+1,23%), Fiat (+0,43%) e Eni (+0,38%). In fondo al Ftse Mib Telecom italia (-4,73%), che risente della proposta dell’Agcom di tagliare i canoni di accesso wholesale alla rete in rame per il 2013, decisione che metterebbe a rischio l’operazione di scorporo della rete. Ruzzola anche Enel (-4,71%), che sconta il taglio di S&P (che ha riguardato anche Snam e Terna). Enel Green Power -3,43% Atlantia -3,61%. Bpm, dopo i rialzi dei giorni scorsi, cede il 3,42%.
Rcs -3,07% in attesa delle consultazioni tra i soci del Patto attese per fine mese, che potrebbe riunirsi lo stesso giorno del Cda sui conti il 31 luglio.