Sesto rialzo consecutivo per l’indice S&P+0,41 a soli due decimi dal nuovo record. Positivo il Dow Jones, +0,40, brilla il Nasdaq +0,97%. A dare la spinta al mercato è l’ondata di M&A, tra cui spicca il settore pharma giunta quota 140 miliardi da inizio anno, preceduto solo da tlc e tech. Questa mattina Tokyo ha aperto in rialzo dello 0,64%. Dalla Cina il dato Hsbc/Markit flash Pmi (purchasing managers index) di aprile è salito a 48,3 punti dalla lettura finale di marzo a 48, ma ancora sotto la soglia dei 50 punti che separa la fase di contrazione da quella di espansione. Il dato è nel complesso in linea con le aspettative ma non aiuta gli umori dei mercati asiatici che aprono in rialzo sulla scia della seduta Usa per poi annullare i guadagni in scia al dato sull’attività industriale. Shanghai cede lo 0,24% e l’Hans Seng lo 0,85%.
In attesa delle trimestrali più attese, i mercati finanziari hanno fatto il pieno di stimolanti. E’ esplosa infatti la febbre dei grandi affari nel settore pharma. Dopo l’annuncio, a Pasqua, della trattativa fallita per l’acquisto da parte di Pfizer di Astra Zeneca (ieri comunque il rialzo del 5%) per 101 miliardi di dollari si è scatenata una vera e propria tempesta di M&A. L’americana Valeant, alleata all’hedge fundo di William Ackman (un’accoppiata inedita nel mondo dei farmaci), ha lanciato un’offerta di 49 miliardi di dollari su Allergan, la ditta del Botox. Ancor più effervescente la strategia di Novartis: nello stesso giorno cede a Ely Lilli la divisione farmaci per animali (5,4 miliardi) cede in vaccini a Glaxo Smithkline (7,1 miliardi) ma acquista dal gruppo britannico gli antitumorali (16 miliardi). Infine Novartis e Glaxo mettono assieme le divisioni da banco con prodotti del calibro del Maalox, Nicorette e Aquafresh.
La febbre per i pharma ha favorito anche i mercati europei. A Londra Glaxo è salita dl 5,2% davanti a Astra Zeneca. Il listino più brillante però è Francoforte +2,02% seguito da Madrid +1,41 e Parigi +1,14%.Piazza Affari +1,49% chiude ad un soffio sa quota 22 mila al traino delle banche e del lusso. Sempre positivo il mercato del debito sovrano. Lo spread Btp/Bund si riduce a 155 punti base. Il rendimento del decennale è a quota 3,10% leggermente peggiore dei Bonos 3,07%.
Il titolo migliore di Piazza Affari è stata Telecom Italia +4,03%. Il mercato ha apprezzato, con un leggere ritardo legato alle festività, i risultati dell’assemblea che ha nominato, con voto diretto degli azionisti, Giuseppe Recchi alla presidenza. L’azienda si avvia ormai alla piena contendibilità. A confermare il fermento del settore tlc europeo la notizia che Numericalbe, per finanziare l’acquisto di Sfr, sta per promuovere un’offerta di titoli junk per 8,5 miliardi.
Molto bene Fiat +3,5% sull’onda dell’accordo con il partner cinese per la produzione di jeep in Oriente. Sale intanto l’attesa per il piano industriale che sarà presentato a Detroit il 6 maggio. Grande giornata anche per le banche. Il mercato ha accolto con favore l’accordo a quattro tra Unicredit +2,6%, Intesa +2,3% e le americane Kkr e Alvarez Marsal per la bad bank. Dopo un avvio difficile ha preso quota anche Mps +2,19%.
La febbre degli M&A, infine, investe il lusso: la notizia che Roberto Cavalli è nel mirino di Permira ha acceso l’attenzione sui titoli italiani in odore di merger: vola Yoox+3,3%, fa ancor meglio Brunello Cucinelli +4,02%. Invariato invece Ferragamo.