Il rimbalzo delle banche e la notizia della prossima cessione da parte di Fiat Chrysler (8,2%) di Magneti Marelli a Samsung hanno fatto da ricostituente per Piazza affari dopo un martedì da incubo. E così, dopo una seduta di saliscendi l’indice Ftse Mib +0,40% resiste sopra quota 16 mila punti assieme a Francoforte +0,2%. Negativi seppur di poco gli altri listini europei.
Stabile lo spread Btp/Bund tra i 130 e i 133 punti base.
Poco mossa Wall Street: i tre indici principali, S&P500, Nasdaq e Dow Jones sono sostanzialmente invariati. Il calo dei titoli dei comparti salute e consumer bilancia i rialzi di energetici e finanziari.
Il fatto che a luglio siano stati creati posti di lavoro leggermente superiori alle stime (179 mila nuovi occupati) non basta a sostenere gli indici Usa, anche perché il calo dell’indice Ism è stato superiore al previsto. Gli investitori preferiscono rimanere alla finestra in attesa, domani, della Bank of England e del rapporto sull’occupazione americana in arrivo venerdì.
Continua la pressione sul prezzo del petrolio dopo i dati sulle scorte negli Stati Uniti salite di 1,413 milioni di unità mentre gli analisti si attendevano un calo. Salgono Saipem +0,59%, Eni +0,69%) e Tenaris +2,01%.
Fuochi di artificio per Fiat Chrysler +8,26% dopo lo scoop di Bloomberg: il gruppo si accinge a cedere per circa 3 miliardi di dollari (una cifra quasi doppia rispetto alle stime) Magneti Marelli alla coreana Samsung. Grazie a questa operazione Sergio Marchionne potrebbe sensibilmente ridurre l’indebitamento del gruppo (previsto a 5 miliardi di euro a fine anno); Avanza anche Exor +3,5%: Lee Jae Yong, vice presidente di Samsung Electronics è stato membro del consiglio di amministrazione della la holding degli Agnelli.
In Europa l’indice Stoxx delle banche è salito dell’1,7%, grazie soprattutto ai buoni risultati dell’olandese Ing +8,2% e della francese Société Générale +3,1%.
Grandi volumi di scambi su Unicredit -2,28%, che ha vissuto una giornata di grande volatilità: un avvio in profondo rosso (-4%) dovuto a un valore del Cet1 più basso del previsto al 10,33%. Poi un recupero sia perché la banca ha chiuso il secondo trimestre 2016 con un risultato netto di 916 milioni di euro, più del doppio del risultato del primo trimestre del 2016 e per l’effetto delle ultime cessioni: Oggi è stata annunciata la vendita a Sia delle attività di pagamento delle carte di credito, un’operazione che porta ad un introito di mezzo miliardo di euro in contante e genera un effetto positivo sul Cet1 di 12 punti base. Se si aggiungono gli effetti della vendita delle partecipazioni in Pekao e Fineco Bank, effettuate dopo la chiusura dei conti, il CTier1 è pari a 10,55%.
Sul resto del sistema hanno avuto un effetto benefico le parole del ministro Gian Carlo Padoan che ha ribadito in Parlamento il buon stato di salute del sistema bancario italiano. Bene Bper +4,02%, Monte Paschi +1,81%, e Bpm +1.,31%.
In forte ribasso Rcs – 8,19% a 0,7435 euro, dopo avere annunciato buoni risultati del secondo trimestre, migliori delle attese. Il trimestre si chiude con un utile netto di 19,9 milioni dal rosso di 60,2 milioni dello stesso periodo di un anno prima, su ricavi in calo dell’1,9% a 284,3 milioni.
A pesare sul titolo è stata l’incertezza sui vertici: nel comunicato di oggi pomeriggio (emesso a consiglio ancora in corso) non si parla né di dimissioni degli attuali consiglieri, per fare posto a Urbano Cairo e ai suoi uomini, né di convocazione di una prossima assemblea degli azionisti. Urbano Cairo ha chiesto che venga convocata un’assemblea a settembre per il rinnovo del consiglio e ha proposto intanto che si dimettano quattro consiglieri per permettere a lui e alla sua squadra di manager di assumere immediatamente la guida dell’azienda.
Poste Italiane chiude in rialzo del 3,5% a 6,195 euro dopo avere diffuso ieri i risultati del primo semestre, chiuso con ricavi totali consolidati a 17,7 miliardi, dai 15,95 miliardi dello stesso periodo del 2015, e un utile netto a 565 milioni da 435 milioni, a fronte di un consensus degli analisti di 473 milioni. Poste ha confermato la politica dei dividendi sul 2016.