Volano, come previsto, i conti 2017 di Fiat Chrysler, soprattutto l’utile netto che quasi doppia quello del 2016 a 3,5 miliardi, anche se alcuni dati come i ricavi netti sono risultati di poco sotto le attese a 111 miliardi, in linea con l’anno precedente. Inizialmente i risultati hanno mandato in confusione i mercati, con il titolo Fca che è stato in un primo momento volatile a Piazza Affari, salvo poi essere premiato tra i migliori del FtseMib a inizio pomeriggio, arrivando a guadagnare il 3% e a sfondare la soglia dei 20 euro per azione.
Fca ha dunque chiuso il 2017 con utile netto in crescita del 93% a 3,5 miliardi di euro (compresi oneri netti pari a 100 milioni correlati alla riforma fiscale negli Stati). Il consenso Bloomberg si aspettava un utile netto appena superiore, a 3,548 miliardi, mentre l’utile netto adjusted è salito del 50% a 3,77 miliardi, in questo caso sensibilmente sopra i 3,489 miliardi stimati dal consenso.
I ricavi netti sono risultati pari a 111 miliardi, in linea con il 2016 (in rialzo dell’1% a parità di cambi di conversione). Il dato è leggermente più basso di quanto previsto dal consenso a 112,839 miliardi come l’ebit adjusted, cresciuto a 7,054 miliardi (+16% e +19% a parità di cambi di conversione) quando il consenso se lo aspettava a 7,163 miliardi.
Le consegne complessive sono ammontate a 4,74 milioni di auto, anche in questo caso in linea con il 2016, quando erano state di 4,72 milioni. Invece, le consegne consolidate sono scese dell’1% a 4,423 milioni da 4,482 milioni del 2016. L’indebitamento netto industriale è sceso a 2,39 miliardi (2,470 miliardi la stima del consenso), quasi dimezzato rispetto ai 4,585 miliardi a fine 2016. Migliorato anche il debito, sceso a 17,971 miliardi, contro 24,048 miliardi.
Il gruppo guidato da Sergio Marchionne ha anche confermato i target per il 2018: ricavi netti pari a circa 125 miliardi, ebit adjusted superiore a 8,7 miliardi, utile netto adjusted di circa 5 miliardi e liquidità netta industriale attorno ai 4 miliardi.
Continuano intanto a rincorrersi le indiscrezioni, anche se oggi nel corso della conference call non è ancora arrivata l’ufficialità, di una grande novità sul fronte industriale, che dovrebbe consistere nel rilancio dell’impianto di Pomigliano attraverso la produzione di un piccolo crossover Jeep, praticamente un suv Renegade ma in formato ridotto, che sarà costruito dove oggi è realizzata la Fiat Panda (che dal 2020 verrà spostata in Polonia).
“Con questi risultati economici e finanziari – ha commentato a tal proposito il segretario nazionale Fim-Cisl Ferdinando Uliano – ora Marchionne non può avere alcun tentennamento. Si possono incrementare da subito gli investimenti negli stabilimenti italiani, senza avere alcuna ripercussione negativa sull’azzeramento del debito industriale. Per la Fim-Cisl la piena occupazione degli stabilimenti italiani è sempre stata la priorità della propria azione sindacale. Il piano industriale che verrà presentato il primo di giugno 2018 completerà il disegno strategico dei prossimi 4 anni del gruppo FCA sui prodotti, sulle motorizzazioni e sull’avanzamento della guida autonoma, ma già da adesso – ribadisce Uliano – è indispensabile affrontare le priorità di quelle realtà produttive con maggiori criticità occupazionali e mi riferisco a Pomigliano, Mirafiori, Melfi e Modena”.
Dico No Alla Guida Autonoma è pericolosissima
Vi consiglio di smettere di Innovare, l’innovazione fa aumentare i debiti
Il mio Slogan: “Chi Innova, Fallisce!” Ricordatevelo.