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Fca-Renault: auto elettrica e governance, due sfide per la fusione

FIRSTonline

Lo Stato francese guarda con favore all’ipotesi di fusione tra Renault, di cui è azionista di maggioranza con il 15%, e Fca, tuttavia chiede alcune garanzie. Tre, per la precisione. A elencarle è il ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire.

“Credo che il progetto di fusione tra Renault e Fiat sia una bella opportunità per Renault e una bella opportunità per l’industria automobilistica europea”, ha detto il ministro in un’intervista all’emittente radiofonica Rtl, sottolineando però che la Francia sarà “molto attenta” all’operazione e chiederà “garanzie sull’occupazione e sul mantenimento dei siti industriali in Francia”.

Il secondo paletto prevede che “l’operazione si faccia nel quadro dell’alleanza tra Renault e Nissan”, ha aggiunto Le Maire.

Il terzo punto riguarda invece garanzie sulla governance. Sotto questo profilo, sembra che John Elkann possa diventare presidente della nuova società, con Jean-Dominique Senard, attuale ceo di Renault, che manterrebbe lo stesso ruolo, e Michael Manley general manager.

Il ministro francese ha anche detto che l’operazione sarebbe importante per affrontare le sfide che l’industria automobilistica si trova di fronte, come l’uso delle batterie elettriche e lo sviluppo della guida autonoma. Queste sfide, sottolinea Le Maire, richiedono “miliardi di investimenti e quindi un consolidamento dell’industria dell’auto”.

Del resto, proprio per far fronte a questi nuovi business sono già nate (o stanno per nascere) alcune partnership fra alcuni dei principali colossi automobilistici. Bmw e Daimler, ad esempio, hanno messo da parte la loro storica rivalità per unire le forze nella realizzazione di un’auto a guida autonoma, mentre Volkswagen sta negoziando con Ford un possibile accordo per lavorare insieme nell’auto elettrica e nella guida autonoma.

In mattinata si è espresso sulla possibile fusione Fca-Renault anche uno dei due vicepremier italiani. Curiosamente, non il titolare dello Sviluppo economico, Luigi di Maio, ma il ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Mi sembra un’operazione utile all’Italia e all’Europa per avere un gigante dell’auto – ha detto il leader leghista in un’intervista a Rtl 102.5 – Se tutti rispettano gli impegni presi spero si vada avanti”.

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