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Fca, Melfi cambia marcia: mille assunzioni a tempo indeterminato

Intesa con le rappresentanze sindacali dopo 9 ore di trattative, è il primo banco di prova del Jobs Act – Aumentano turni e salari – I sindacati: “Accordo storico”. Furlan: “L’intesa è un modello per tutti”

Fca, Melfi cambia marcia: mille assunzioni a tempo indeterminato

Oltre mille contratti stabilizzati a tempo indeterminato e aumenti salariali fino a 1.400 euro in più ogni anno, grazie all’incremento dei turni (da 15 a 20), che consentirà di tenere la fabbrica sempre aperta e costruire fino a 1.100 vetture al giorno. Dopo oltre 9 ore di trattativa, Uilm-Uil, Fim-Cisl, Fismic, Ugl, Aqcf e le rappresentanze sindacali aziendali hanno definito ieri con Fca un accordo complessivo sul futuro dello stabilimento di Melfi, dove si producono Jeep Renegade, 500X e punto.

L’intesa rappresenta anche il primo banco di prova per il Jobs Act, che prevede la possibilità di stipulare contratti a tutele crescenti a partire dal primo marzo.

“È un accordo storico – ha commentato il segretario nazionale della Fim Cisl, Ferdinando Uliano – perché costruisce i presupposti per far diventare Melfi lo stabilimento Fca con il più alto numero di occupati in Europa. Ma è storico anche perché sanciamo per la prima volta nel gruppo che, dopo solo sei mesi, oltre mille lavoratori con contratto a termine vengono trasformati a tempo indeterminato”. 

La nuova turnazione, spiegano i sindacati, sarà sperimentale fino al 2 agosto, data in cui il sistema sarà sottoposto a una verifica. Le mille assunzioni invece – che comprendono 700 lavoratori già inseriti – avranno carattere strutturale e non è escluso che possano aumentare. Si parte con un contratto in somministrazione, che sarà trasformato nell’arco di sei mesi in contratti a tempo indeterminato. Altri 500 lavoratori saranno trasferiti da altri siti.

“L’accordo davvero innovativo siglato alla Fca di Melfi sulle assunzioni di mille lavoratori a tempo indeterminato è la migliore risposta del sindacato ai populismi, all’antagonismo sterile ed a quanti hanno solo tifato in questi anni per il disimpegno della Fiat nel nostro Paese – ha commentato il segretario generale della Cisl, Anna Maria Furlan –. Speriamo che anche il Governo e tutte le forze politiche riconoscano i giusti meriti non solo all’azienda, ma soprattutto a chi nel sindacato si è assunto le responsabilità di favorire gli investimenti della Fiat. Questo è un modello ed una testimonianza di come attraverso l’accordo con il sindacato si può creare concretamente lavoro”.  

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