Volkswagen tornerà a cercare Fiat Chrysler “per fare due chiacchiere” su un’eventuale partnership. Lo ha affermato l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, a margine di una conferenza stampa al Salone dell’auto di Ginevra.
“Volkswagen – ha sottolineato Marchionne – subirà l’impatto maggiore della fusione Psa-Opel e ha sicuramente altri problemi. Ma sono sicuro che al momento giusto tornerà a bussare alla nostra porta per fare due chiacchiere”. Per Marchionne, però, “il partner più adatto di Fca resta General Motors”.
Stamattina Marchionne ha anche parlato dello stabilimento Fca di Pomigliano d’Arco, annunciando che la Panda non sarà più prodotta nella fabbrica campana: “La futura Panda, che arriverà nel 2019-2020, non la faremo lì, non la faremo in Italia. Con tutto il rispetto, Pomigliano sa fare di meglio”.
“La conferma di un auto di fascia superiore della gamma Alfa Romeo a Pomigliano è una buona notizia – ha commentato Marco Bentivogli, segretario di Fim Cisl -. Fca ha sempre confermato l’obiettivo della piena occupazione degli stabilimenti italiani entro il 2018 e questa notizia va in questo senso. Lo stabilimento di Pomigliano non è uno stabilimento qualsiasi, è dove è partito il rilancio di Fca, dove l’impegno di migliaia di ragazze e ragazzi ha posto le basi per questo successo industriale e sindacale. Pomigliano ha centrato tutti gli obiettivi e anche se la politica lo dimentica spesso, questo lo si deve al sindacato e ai lavoratori che si sono rimboccati le maniche con tutti contro. Puntare su vetture di fascia premium a marginalità più alta è un dato positivo già emerso un anno fa, ci auguriamo che dopo le conferenze stampa, si affidi alle relazioni industriali il confronto sulle prospettive”.
“Il settore dell’automotive, a livello globale – ha proseguito Bentivogli -, è sottoposto ad un’accelerazione del percorso di consolidamento dei diversi grandi player europei e globali e anche delle innovazioni tecnologiche sulla propulsione dei veicoli e sulla loro guida tematiche, due temi che devono risvegliare un attenzione più seria della politica e del sistema bancario. Tematiche in cui i protezionisti nostrani sfoderano tutto il loro provincialismo e incompetenza. Un motivo in più per riportare al più presto queste tematiche a relazioni industriali all’altezza di sfide di questa portata. Fca ha giocato d’anticipo, ora è importante rimanere nel gorgo delle grandi strategie di alleanze e fusioni internazionali per completare la fase di affrancamento dal rischio di marginalità che ha corso per troppi anni il Gruppo Fiat”.