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Fca-GM, Manley: “Accuse senza prove, non ci fermeranno”

Imagoeconomica

Non ci faremo frenare da questa azione”. È quanto scrive l’amministratore delegato di Fca, Mike Manley, in una lettera indirizzata ai dipendenti dopo che l’americana Gm ha annunciato una causa legale contro il gruppo italoamericano. General Motors accusa la concorrente di aver corrotto tre dirigenti del sindacato americano United Auto Workers, “ma la denuncia rimaneggia un insieme di salaci accuse pubbliche su questioni legali in sospeso a Detroit e, a una prima analisi, al di là di insostenibili speculazioni, non presenta alcuna nuova accusa documentata”.

In occasione dell’investor day di Exor a Torino, il presidente di Fca, John Elkann, ha sottolineato che la causa di Gm “è priva di fondamento e come tale – ha aggiunto – non ci preoccupa. Personalmente mi dispiace che si facciano azioni false contro una persona che ha fatto tanto come Sergio Marchionne, che non è qui per difendersi”.

Fca conferma in una nota che “si difenderà con tutte le forze”, nella convinzione che le accuse di Gm “non siano altro che un tentativo senza basi di distogliere l’attenzione dalle sfide proprie di quella società. Questa sconcertante manovra viene in un momento in cui Fca sta dimostrando di essere un concorrente sempre più forte e continua a creare importante valore per tutti i suoi stakeholders, implementando con successo la propria strategia di lungo periodo – prosegue la nota – Ciò comprende il suo piano di fondersi con Psa, che per parte sua ha completato con successo il risanamento delle attività europee che ha recentemente acquistato dalla GM. Fca si occuperà di questo straordinario tentativo di creare un diversivo nei modi dovuti e continuerà a concentrarsi sul produrre risultati record e realizzare la sua entusiasmante visione del futuro dell’industria automobilistica. Fca ha fiducia che prevarrà nel difendersi da queste accuse in tribunale e intende avvalersi di tutte le tutele disponibili in risposta a questa causa senza fondamento”.

Elkann ha aggiunto che da qui alla fine dell’anno arriverà un memorandum of understanding con Psa in vista della fusione.

Secondo General Motors, fra i dirigenti Uaw corrotti da Fca ci sarebbe anche il presidente del sindacato, Gary Jones, già dimissionario per irregolarità contabili emerse dalle indagini interne. L’obiettivo sarebbe stato quello di ottenere dei vantaggi nelle trattative sui contratti.

In particolare, l’accusa fa riferimento agli accordi sindacali del 2011 e del 2015, ma anche al patto siglato nel 2009 con Sergio Marchionne, l’intesa che rese possibile il salvataggio in extremis di Chrysler. Gm tira in ballo lo stesso Marchionne, che avrebbe autorizzato le mazzette a favore dei sindacalisti per danneggiare Gm e favorire il piano d’integrazione tra le due case. Marchionne è definito una “figura centrale” nello schema di tangenti. Tra le prove dell’accusa ci sarebbe anche l’adesione del sindacato all’introduzione del Wcm, il sistema di produzione alla giapponese, nelle fabbriche di Detroit.

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