Fiat, Exor e Banco Bpm trascinano il Ftse Mib, che chiude positivamente centrando il quinto rialzo consecutivo. Un avvio d’anno scoppiettante per il principale listino milanese, che oggi si ferma a +0,23%, in linea con il resto d’Europa: Madrid + 0,29%; Londra +0,2%, Parigi +0,19%, Francoforte +0,12%. Una Befana che distribuisce più balocchi, che carbone e anche lo spread cala: -3,10%, fra decennale italiano e bund tedesco, 165.50 punti base; rendimento 1,97%.
Wall Street, apre sottotono, ma riprende vigore a metà giornata, coi tre listini principali tutti in territorio positivo e il Dow che riprende la corsa verso il record 20.000 punti. Il mercato ci mette un po’ a metabolizzare i dati in chiaroscuro sul lavoro. Da un lato la crescita degli occupati a dicembre inferiore alle attese; dall’altro, l’incremento delle retribuzioni ai massimi da 7 anni. Alla fine, nel complesso, prevale una lettura positiva e si rafforza la prospettiva di ulteriori rialzi dei tassi. Per Loretta J. Mester, presidente della Federal Reserve di Cleveland, la piena occupazione è praticamente raggiunta e le aspettative per tre rialzi nel 2017 sono “ragionevoli”. Un programma già annunciato dalla Fed il mese scorso, in occasione dell’ultimo incremento del costo del denaro, il primo da dicembre 2015. Mester prevede anche una crescita dell’economia Usa intorno o appena sopra il 2% annuo.
Il dollaro riprende quota sull’euro. La moneta unica perde lo 0,4% contro il biglietto verde e viene scambiata a 1,056. Il peso messacno tenta un recupero. La banca centrale del Messico ha confermato oggi di aver venduto dollari nel corso degli scambi asiatici, dopo aver fatto la stessa cosa ieri nel tentativo di contrastare l’indebolimento della moneta messicana.
Tornando in Piazza Affari: Fiat Chrysler Automobiles, +6,97%, conquista la corona avvicinandosi a 10 euro (9,885) per azione. A infiammare il titolo, dopo la promozione ad outperform, da neutral, da parte di Mediobanca, arriva quella di Goldman Sachs. Le azioni adr (azioni ordinarie quotate al Nyse) sono state inserite nella convinction buy list di Goldman, che ha alzato il Target Price a 16,5-17,5 dollari dai 9,9-10,6 dollari attuali. Con Fiat accelera Exor, +3,46%, cassaforte della famiglia Agnelli. Non altrettanto tonica Ferrari, -0,53%.
Giornata sugli scudi per Bpm, +2,76%, che nella prima ottava dell’anno, dal suo debutto, guadagna circa il 20%. In ordine sparso gli altri titoli finanziari. Il peggiore risulta Bper -1,49%. Debole anche Intesa -0,55%.
In spolvero Salvatore Ferragamo +2,48% e Moncler, +1,53%. Acquisti su Buzzi, +1,35%. Le vendite si abbattono invece su Saipem, -1,88%; Stm -1,83%; Poste -1,41%. Quest’ultimo paga pegno, almeno in parte, alle notizie stampa sulle perdite di alcuni risparmiatori titolari di quote di fondi immobiliari sottoscritte fra il 2002 e il 2005, prima della crisi del mattone.
Arretra Luxottica, -0,33%, in una settimana da dimenticare, dove ha lasciato sul terreno circa il 6%.
Petrolio in altalena; Brent +0,51%. 57,18 dollari al barile. Il mercato è sostenuto dalle notizie di tagli alla produzione da parte dell’Arabia Saudita e Abu Dhabi, ma restano i dubbi su altri produttori, in particolare sull’Iraq.