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Fca, Enel e Unicredit avanzano. L’euro sempre più giù

Le Borse europee provano a reagire anche se si mantiene alta la pressione dello spread, ancora oltre i livelli di guardia. A complicare la situazione contribuisce poi il nuovo ultimatum del Fondo Monetario sulla crisi greca. A Piazza Affari l’indice Ftse Mib scende a metà giornata dello 0,06% circa, poco sopra i 18.600 punti, dopo aver fallito un tentativo di rialzo. Recupera Parigi (+0,7%), alle prese sia con la vigilia elettorale che con le proteste di piazza. Rialzi modesti per Francoforte e Madrid (+0,2%). In perfetto equilibrio Londra.

L’euro cede terreno sul dollaro sui timori per il futuro politico dell’Europa: il cross euro/dollaro è a 1,064 dal precedente 1,068. L’euro arretra anche sullo yen a 119,48, minimo dal 5 dicembre. Da segnalare la ripresa dell’oro a 1.236 dollari l’oncia da 1.230 dollari. Il prezzo è sui massimi da novembre.

Si restringe lo spread tra il Bund ed il Btp, che resta comunque ad un passo da quota 200 a 198 punti base. Il differenziale tra il bond decennale della Francia e quello della Germania 75 punti base, ieri ha toccato quota 79 punti base, livello più alto dal 2012. Il decennale italiano sale al 2,35%,

Anche la spaccatura tra i creditori della Grecia fa sentire i suoi effetti sui mercati. Il Fondo monetario è tornato a chiedere una riduzione del debito, minacciando l’interruzione della sua partecipazione al programma. L’obiettivo è di raggiungere un accordo in extremis, prima del prossimo eurogruppo del 20 febbraio. Il Tesoro greco ha collocato stamane 1,138 miliardi di euro di titoli di Stato a 13 settimane, al tasso del 2,70% invariato.

Petrolio in calo: Brent a 54,7 dollari al barile (-0,6%). In due sedute la quotazione è scesa del 3%. Tra i petroliferi. Eni -0,4%, Saipem-1%.

Nel settore automotive spicca il recupero di Fiat Chrysler (+2%): il gruppo ha ribadito che i suoi veicoli sono “pienamente conformi alle norme in materia di emissioni”, dopo la notizia che una direzione del ministero dell’Economia francese ha avanzato dubbi sulla regolarità dei meccanismi che controllano le emissioni di motori Fca.

Kepler Cheuvreux ha ribadito il rating hold e il target price a 10,50 euro sul titolo. Stesso giudizio di Equita che però ha un target price a 10,7 euro. Più ottimisti gli analisti di Banca Imi che hanno ribadito il rating add e il target price a 12,2 euro perché, pur aspettandosi altre notizie sulle emissioni diesel, ritengono che, sulla base della normativa attuale, l’azienda dovrebbe essere soggetta a rischi limitati in Europa.

Sale Ferrari (+0,7%): Morgan Stanley ha alzato il target price a 72 dollari da 60 dollari, la raccomandazione è Overweight.

Tra gli industriali, da segnalare anche Stm (+1%) ad un nuovo massimo di periodo. Leonardo -0,1%, Prysmian -0,1%. Enel (+1,2%) guida il rimbalzo delle utilities: Morgan Stanley ha alzato la raccomandazione a Overweight da Equal Weight e il target price a 4,5 euro da 4,3 euro. A2A+1%, Snam +1,3%. In terreno positivo Unicredit (+0,4%), poco mossi gli altri finanziari.

Intesa -0,3%. La banca guidata dal ceo Carlo Messina, potrebbe annunciare entro la fine del mese prossimo la cessione del portafoglio da 2,5 miliardi di euro di crediti in sofferenza. Banco Bpm +0,6%, Mediobanca +0,5%.

FinecoBank +0,5%: nel 2016 ha aumentato l’utile netto dell’11% circa, a 211,8 milioni, con ricavi per 559,1 milioni (+2,7%). Ai soci andrà un dividendo di 0,28 euro (dalla cedola di 0,255 euro relativa al 2015). 

Nel lusso cade Yoox (-4%). Ieri la società ha diffuso i dati preliminari del quarto trimestre, i ricavi sono saliti meno del previsto. Goldman Sachs ha ridotto il prezzo obiettivo a 34 euro da 34,50 euro, confermato il Buy. Mediobanca lo ha abbassato a 28,2 euro da 29,7 euro, confermato il giudizio Outperform. JP Morgan, infine, lo ha ridotto a 27 euro da 28,50 euro, confermato Overweigth. Moncler +0,2%, Ferragamo +0,1%, Tod’s -1%.

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