Fca superstar e una serie di dati macroeconomici positivi sostengono la seduta di Piazza Affari, che chiude in rialzo dello 0,82%, a 19.956 punti, poco sotto i 20mila toccati in giornata. Scende anche lo spread ,142 punti base (-1,27%), con un rendimento del Btp decennale di 0,94%. Peccato che il debito pubblico tocchi un nuovo record, salendo a luglio a 2.560,5 miliardi, +29,9 miliardi rispetto al mese precedente.
Gli acquisti prevalgono, in misura diversa, sugli altri listini europei. Francoforte limita i guadagni allo 0,2%, più o meno come Parigi, +0,32%, mentre Madrid e Londra sono più toniche, rispettivamente +1,26% e +1,35%. Il clima è rialzista a Wall Street, trascinata dal Nasdaq che cerca di dimenticare le perdite della scorsa settimana puntando nuovamente sui giganti tech. L’indice tecnologico balza in avvio dell’1,6%.
Insomma, si respira un equilibrato ottimismo generale, alimentato dalla speranza di una ripresa sostenuta, dopo i danni provocati dal Covid alle economie mondiali. La Cina mostra dati agostani migliori delle attese per vendite al dettaglio, +0,5% su base annua, e produzione industriale, +5,6% sempre su base tendenziale. Una sorpresa che spinge lo yuan, sia nelle contrattazioni offshore – con un nuovo massimo a 6,7685 contro il dollaro – che in quelle onshore.
La fiducia nel futuro torna inoltre in Europa e anima soprattutto gli investitori tedeschi. In Germania l’indice Zew che misura le aspettative economiche sale a settembre a 77,4 da 71,5 ad agosto contro attese a 70 punti.
Sul versante Usa i prezzi all’importazione crescono dello 0,9% in agosto, mentre gli analisti si aspettavano un rialzo dello 0,5%. L’indice Empire State, che misura l’andamento dell’attività manifatturiera nell’area di New York, passa a settembre da 3 a 17 punti, contro attese per un ribasso a 2 punti. La produzione industriale di agosto sale dello 0,4%; è il quarto rialzo mensile consecutivo, ma il dato resta del 7,3% sotto il livello pre-Covid.
Un quadro macroeconomico che incoraggia il ritorno degli acquisti sul petrolio e il future Brent novembre 2020 recupera i 40 dollari al barile (40,15).
L’euro-dollaro si allontana leggermente da un cambio 1,12, orbitando attualmente attorno a 1,185. Il mercato valutario resta osservato speciale, mentre prende il via oggi (per concludersi domani) la prima riunione ufficiale del Fomc dopo la svolta sull’inflazione annunciata al simposio di Jackson Hole dal presidente della Fed Jerome Powell. Reuters riferisce che, secondo alcuni strateghi, la banca centrale statunitense potrebbe convertite gli acquisti di Treasury in un debito più a lungo per mantenere bassi i rendimenti a lungo termine.
In Piazza Affari il titolo del giorno è Fca, + 9,01%, 10,882 euro per azione, con la quale vola anche Exor, +5,91%. A mettere le ali ai titoli è stato l’annuncio, ieri, della revisione di alcuni termini dell’accordo di fusione con Psa (+1,4%), a causa della pandemia. In particolare il dividendo straordinario in contanti, che verrà distribuito come bomboniera prima della nozze, viene tagliato a 2,9 da 5,5 miliardi. Sembra una contraddizione che il mercato festeggi, ma secondo alcuni analisti le attese erano per un taglio molto più ampio. Inoltre i due gruppi, aumentano le sinergie della fusione che salgono a 5 miliardi.
La ripresa cinese galvanizza il lusso, in particolare Moncler +4,35% Resta in evidenza Nexi +3,03%.
Rimbalzano titoli petroliferi come Eni +1,82% e Tenaris +1,44%.
Sono negative alcune banche. Unicredit perde l’1,69%, con il sito ancora bloccato per problemi tecnici. Ieri sera la banca aveva annunciato che i sistemi erano stati ‘ripristinati e nuovamente in funzione’, scusandosi per ‘il malfunzionamento’. A seminare incertezza nel settore contribuisce l’intervista a Mirko Sanna, Director Financial Institutions di Standard & Poor’s, secondo il quale “il 2021 sarà il vero anno chiave per le banche italiane: solo nei prossimi mesi saremo in grado di stabilire le reali conseguenze di Covid-19”.
Prese di profitto su Banca Generali, -1,31%. Debolezza per Atlantia -1,14%.